ORVIETO Gubbio, Passignano, Perugia, Assisi, Spello, Foligno, Bevagna, Todi, Spoleto, Valnerina. Dieci luoghi, in Umbria, tutti da visitare secondo la classifica di Skyscanner. Ma Orvieto, il suo Duomo, i suoi monumenti, non sono citati da nessuna parte.
Forse la città di tufo non è abbastanza caratteristica da entrare a far parte del novero dei borghi da visitare? Ecco la cenerentola dell’Umbria messa agli angoli dalle burocrazie politiche perugine e ternane che proprio non riesce a prendersi lo scettro. E chissà se, nella prossima classifica del motore di ricerca internazionale di voli, riuscirà a conquistarsi un ruolo anche grazie ad una facciata Duomo nuova di zecca?
Ci sono voluti più di quattro mesi di lavori e una squadra di otto restauratrici per rimettere in sicurezza i mosaici della facciata realizzati da vari autori a partire dal 1321 e restaurati già negli anni Novanta. Sono stati sottoposti ad un delicato intervento di consolidamento con la riallocazione di oltre 1200 tessere mancanti oltre ad un delicato intervento di pulitura a causa del guano dei piccioni. «Le cornici sono state trattate con bioacida – spiega l’architetto Maurizio Damiani che ha diretto i lavori attuati dalla Soprintendenza e finanziati dal Mibact–. Sono stati, inoltre, rimossi accumuli di sporco e stuccature incoerenti, eseguiti dei micro-perni di consolidamento nelle parti a pericolo di caduta, stuccature e consolidamento della superficie lapidea ma anche della facciata e di posa in opera di tessere dove queste mancavano». «Gli interstizi tra le tessere – è stato poi spiegato al termine dei lavori – sono stati colmati con una malta a base di leganti idraulici al fine id impedire all’acqua meteorica di infiltrarsi e innescare nuovamente fenomeni di degrado.
Le lacune sono state riempite con le tessere antiche conservate nei depositi dell’Opera del Duomo, utilizzate in passato per le manutenzioni ordinarie, scelte e adattate a seguito di un attento studio dell’aerea circostante e con il confronto delle foto in archivio. Il mosaico alla fine è stato trattato con un protettivo».
A mettere a repentaglio l’oro dei mosaici, però, non è stato solo il tempo e gli agenti atmosferici ma anche la presenza dei piccioni i cui escrementi, a contatto con la pioggia, creano sostanze acide che corrodono giorno dopo giorno le decorazioni. Proprio per evitare il ripetersi di questi spiacevoli eventi e impedire ai pennuti di nidificare il consiglio della Soprintendenza all’Opera del Duomo è stato quello di mettere delle reti anti-piccione sulle parti più delicate così da salvaguardarne l’integrità. Anche perché gli interventi di manutenzione si ripetono ogni 10-15 anni.
I lavori di restauro, nel dettaglio, verranno spiegati e presentati venerdì 29 gennaio alle 10 al museo Emilio Greco. Interverranno: il sottosegretario del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Ilaria Borletti Buitoni, Luisa Montevecchi (responsabile del segretariato regionale del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per l’Umbria), Stefano Gizzi (soprintendente Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria), Maurizio Damiani (soprintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria), Giulia Pompa – Martina Pavan Ma.Co.Rè. Snc. Sarà presente il vescovo Benedetto Tuzia. Coordinerà l’incontro Giuseppe M. Della Fina dell’Opera del Duomo di Orvieto.