Circa 3 mesi sono passati ad Orvieto da quando Piazza del Duomo è tornata allo splendore dei marmi e dei preziosi mosaici che tra tutte le cattedrali la contraddistiguono da secoli.
Impalcature e interventi s’erano resi necessari considerato che da tempo non esiste più il prezioso lavoro dei fabbricieri del Duomo, l’ultimo dei quali è stato Pallottino…. Figure importanti, i fabbricieri, impegnati nella manutenzione quotodiana, compresa la raccolta e la conservazione dei tasselli di mosaico che puntualmente ogni tanto cadono al suolo, soprattutto quelli situati nella parte alta della cuspide centrale, esposta com’è alle intemperie e al calore solare e senza alcuna protezione nella parte posteriore. È questo in pratica il motivo per cui nei mesi estivi s’è reso necessario l’intervento della ditta MA.CO.RÈ di Roma…
<<Otto restauratrici di beni culturali dai 25 ai 40 anni,- dice Giulia Pompa titolare dell’impresa -una squadra tutta al femminile che a partire dal mese di agosto ha curato il restauro della cuspide superiore del Duomo di Orvieto e, con un’ottima organizzazione, è riuscita a completare i lavori ad ottobre, un tempo veramente ragionevole. La superficie era a rischio di caduta, più del 30% rischiava il crollo. É stata quindi effettuata una serie di interventi volti alla messa in sicurezza tra cui consolidamenti di profondità, impermeaggi. La superficie è stata poi pulita, sono stati rimossi depositi coerenti ed anche residui di precedenti trattamenti di restauro ed è stata fatta la stuccatura tra gli interstizi delle tessere al fine di bloccare e di consentire quindi una maggiore protezione dagli agenti atmosferici. Infine è stato applicato un protettivo particolare in grado di mantenere le condizioni di impermeabilità dell’opera. É stato curato anche l’intervento sulle superficie lapidee della cornice che avevano problemi di coesione e sfaldamento, sono state rimosse le stuccature non più idonee ed è stato fatto un trattamento biocida allo scopo di rimuovere alla superficie i muschi e le patine biologiche che andavano a interferire con la pietra. Poi sono stati stuccati tutti gli intestizi, tutti i possibili punti di innesco di degrado con delle malte studiate appositamente, appunto per evitare danni ed essere cromaticamente compatibili con il litotipo della cornice, che non è fatta solo di marmo ma anche di pietre calcaree e di conglomerati cementizi.>>
Non è di certo la prima volta che ai giorni nostri si interviene sulla cuspide centrale. Un importante intervento di restauro c’era stato nel 1992 quando l’incoronazione della Vergine era stata interamente staccata dal supporto. E un altro intervento sulla medesima cuspide si era reso necessario dopo il 5 settembre del ’97 quando, senza alcun preavviso (ci fu un terremoto?), dallo spazio sovrastante le teste degli Angeli una pioggia di tessere colorate crollò rumorosamente sul sagrato. In quella circostanza si era potuto osservare che non propriamente tutte le tessere erano vitree, ce n’erano diverse di altro materiale, non esclusa la resina… Nel restauro del 2015, come dice la dottoressa Giulia Pompa, si è fatto ricorso a tessere originali conservate nei magazzini dell’Opera del Duomo.
<<Va considerato però che quella parte della cuspide centrale è molto più soggetta di altre al degrado, non ha un supporto dove può “avere filtrato”. Il problema è che, se non c’è una manutenzione costante soprattutto in quelle condizioni, l’opera è soggetta inevitabilmente al degrado. Dev’essere fatta una manutenzione almeno annuale per controllare la situazione perché non deve assolutamente penetrare l’acqua all’interno delle strutture. Quindi non ci devono essere delle vie di infiltrazione. Se i tecnici, anche solo con un braccio mobile, salgono ogni anno ad osservare i punti danneggiati, si può intervenire subito, spendere poco rispetto ad un restauro completo e, allo stesso tempo, si può salvaguardare l’opera. Tenendo conto che un intervento di restauro non è fatto per bloccare il degrado ma per permettere all’opera di durare più tempo possibile, il nostro compito è stato quello di valutare il materiale più idoneo allo scopo di evitare che avvenga la separazione causata dalla diversa composizione delle tessere…
Dettagli
Intervento: restauro della parte alta della cuspide centrale relativa all’incoronazione di Maria assunta in cielo
committenza: Opera del Duomo
durata dei lavori: agosto – ottobre 2015
ditta esecutrice: MA. CO. RÈ. di Roma
restauratrici: Martina Pavan, Giulia Pompa, Samanta Ezeiza, Laura Lanaro, Valentina Giovanardi, Diana Venturina, Catia Marcotulli e Urszula Strugala
presentazione: venerdì 29 gennaio 2015, ore 10, presentazione dei lavori di restauro presso il Museo Emilio Greco in Piazza Duomo. Interverranno: On. Ilaria Borletti Buitoni, Luisa Montevecchi, Stefano Gizzi, Maurizio Damiani, Giulia Pompa – Martina Pavan, Mons. Benedetto Tuzia, Giuseppe Maria Della Fina.
ingresso libero