Il M5S di Orvieto ha aperto l’anno con un serrato documento di denuncia su quanto il Comune avrebbe potuto fare e non ha fatto, ignorandoi contributi del Movimento.
Dal comunicato, che pubblichiamo di seguito in forma integrale, abbiamo isolato alcune righe, perché non entravano nell’ordine delle opinioni o delle realtà conosciute, ma esprimevano affermazioni gravi sul comportamento dell’Ammnistrazione nella gestione dei fondi europei della “Aree Interne” e del “Contratto di fiume”.
Scrive M5S Orvieto: “Le imprese, sia quelle sane che quelle in crisi, hanno trovato solo carbone al posto delle iniziative per l’accesso ai fondi europei diretti mentre per “Aree Interne” e “Contratti di Fiume” i dolciumi sono risultati già assegnati per vie dirette, come già esposto in numerose interrogazioni al Sindaco”.
Questa affermazione, poiché non sapevamo di dolciumi dati qua e là, abbiamo dovuto verificarla con il sindaco Germani, perché denuncia atti amministrativi illegali. L’affermazione M5S significa infatti che i fondi relativi ad “Aree Interne” e “Contratti di Fiume” sono stati assegnati “per vie dirette“, quindi con modalità che non seguono il previsto iter di selezione, a danno delle imprese che hanno presentato i progetti. Germani ci ha tracciato tutto l’iter delle “Aree interne” già percorso e ad oggi lo stato dell’arte è avere tutto il quadro dei progetti presentati e la loro analisi di compatibilità con le richieste del bando. Ancora non si sono riuniti i venti sindaci dell’area, che dovranno prendere atto e approvare il lavoro preparatorio e procedere alla discussione e alla decisione. Per il Contratto di Fiume il lavoro preparatorio è ancora più indietro, quindi le affermazioni del M5S, afferma Germani, sono pura fantascienza. I lavori asseganti negli ultimi mesi e ampliamente pubblicizzati sono relativi alla messa in sicurezza del Paglia e non riguardano il Contratto di fiume. (Dante Freddi)
Segue il comunicato M5S, titolato “La befana degli Orvietani 2016”
«Come ogni anno è arrivata l’epifania, l’ultima delle feste, che con i suoi tradizionali doni di zucchero o carbone rappresenta anche un momento di bilancio dell’anno appena trascorso. Cosa hanno trovato gli orvietani nella loro calza? Dolci o carbone?
E’ presto detto. I nostri concittadini più anziani, in questa che è una delle città con l’età media più alta d’Italia, se avessero potuto esprimere i propri desideri in una letterina avrebbero sicuramente chiesto di privilegiare i propri figli e nipoti, ma in soldoni per loro avrebbero chiesto tranquillità, sicurezza e quei tanti piccoli servizi utili che la televisione ci mostra nelle rubriche pomeridiane. Avrebbero voluto che la Farmacia Comunale, come succede a Spoleto, consegnasse i farmaci gratuitamente, solo che la farmacia comunale non c’è più, la svendemmo per sistemare alcuni sciocchi debiti. Avrebbero voluto gli autobus più presenti e frequenti come nei tempi passati, come si vedono nelle cartoline d’epoca. Sicuramente meno attese lunghe mesi ed a volte anni per l’accesso ad analisi e prestazioni specialistiche. Avrebbero voluto una città più aperta e sociale per le loro generazioni, con luoghi in cui anche coloro che devono soggiornare in residenze attrezzate e protette possano incontrare parenti ed amici, come tante volte si è discusso riferendosi alle opportunità del lascito De Solis.
Le famiglie invece anche quest’anno non hanno trovato nella calza il Piedibus ed i servizi diffusi di accompagnamento per i più piccini, non hanno trovato un autobus dedicato ad accompagnare i figlioli più grandicelli a fare sport il pomeriggio, non hanno trovato un concreto sostegno per il secondo e terzo figlio in mensa scolastica che arriverebbe a costare oltre trecento euro al mese solo per pranzare con il resto della classe.
Ai giovani ed agli adulti invece resta precluso il reddito di cittadinanza, anche nelle limitate iniziative che il Comune poteva mettere in campo, ed ad Orvieto persino il microcredito, per il quale i fondi ci sono, resta inaccessibile attraverso la locale Cassa di Risparmio e comunque non viene sostenuto in alcun modo dall’Amministrazione.
Le imprese, sia quelle sane che quelle in crisi, hanno trovato solo carbone al posto delle iniziative per l’accesso ai fondi europei diretti mentre per “Aree Interne” e “Contratti di Fiume” i dolciumi sono risultati già assegnati per vie dirette, come già esposto in numerose interrogazioni al Sindaco. E poi carbone per i lavoratori ex Tione, ex Mmanifatture, Ex Electrosys e delle tante attività commerciali che hanno tristemente abbassato la saracinesca.
Anche i nostri concittadini diversamente abili trovano carbone al posto del ripristino della sicurezza e della rimozione delle barriere architettoniche, carbone al posto di un piano di mobilità a loro dedicato, carbone al posto di iniziative per la pari opportunità.
A quei cittadini vittime delle nuove e vecchie dipendenze carbone e solitudine nell’affrontare le proprie problematiche di salute, con il condimento di pubblicità ed insegne, anche nei luoghi frequentati dai più giovani in età scolare, che inneggino a pratiche che portano, è noto, verso l’azzardopatia ed il gioco compulsivo.
Ancora carbone a chi voleva uno sconto sui rifiuti, a chi lavora, si impegna ed investe nella città, carbone a chi studia, a chi vorrebbe fare innovazione, carbone a chi propone iniziative fuori dai consessi canonici, carbone alla biblioteca, altro patrimonio comune sottoutilizzato nella fruibilità.
Invece i non pochi dolciumi che andrebbero redistribuiti tra tutti i cittadini continuano ad andare sempre verso le solite mete seguendo una consuetudine a cui ex maggioranza e maggioranza attuale non hanno saputo, voluto o potuto dire basta.
Insomma anche quest’anno per i cittadini orvietani è arrivata una befana ingrata, con un carico di promesse elettorali non mantenute e di occasioni mancate.» Lucia Vergaglia, M5S Orvieto