di Dante Freddi
Vite connesse è l’ultimo lavoro scritto da Luca Tomassini, pubblicato qualche mese fa per i tipi di FrancoAngeli.
Questo libro è decisamente diverso per contenuto e linguaggio dai precedenti di Tomassini, in cui si è occupato di tecnologia e di marketing applicato alle nuove tecnologie legate a internet. “È stato scritto in poco tempo-annota Tomassini– ma è il frutto di un’intera esistenza dedicata all’innovazione, alla tecnologia, alle aziende che ho creato e alla passione che ne ho ricavato”.
Luca Tomassini percorre gli ultimi vent’anni, quando le scoperte tecnologiche legate alla comunicazione hanno cambiato il mondo e sembra che la storia che racconta inizi un secolo fa e più: i tempi della prima radiolina, del mangiadischi o del computer dell’Olivetti si allontanano velocissimi ed è difficile collocarli vicino a noi, superati da continue strabilianti conquiste.
Puntuale l’analisi del nuovo mondo che stiamo vivendo e di cui tutti siamo più o meno consapevolmente attori, come soggetti passivi, o addirittura frenanti del cambiamento, oppure come costruttori.
“L’audacia e lo slancio del presente tecnologico non sono altro che il riflesso di una porta spalancatasi rapidamente sull’avvenire dell’umanità, su quel futuro che incalza sempre più da vicini re che non è altro che il luogo dove trascorreremo i nostri prossimi anni, È il futuro digitale. Quello che Tomassini aiuta a farci conoscere descrivendo con precisione il presente in tutte le sue sfaccettature.
La storia che ci ha condotto qui e la realtà di oggi sono raccontate con l’occhio dello storico, del sociologo, del politico, del tecnico, ma si sente che i contenuti denunciano la presenza del protagonista, di chi scrive un’autobiografia, descrive il proprio mondo, che sta contribuendo a costruire e a modificare con continuità e costanza e passione. Tomassini non è uno storico, qui è chiaramente un politico del suo tempo, che raccoglie esperienze e informazioni per trarne convinzioni “politiche” e immaginare azioni per migliorare la vita della nostra comunità nazionale.
Questa è la sua conclusione: “In Italia si parla tanto di disoccupazione e di disoccupazione giovanile. Ebbene, sapete chi è stato, nel mondo, il più grande creatore di posti di lavoro negli ultimi 15 anni? Internet. Pensiamo a Google. All’inizio era no in due, oggi ha migliaia di dipendente. Ci sono mercati, poi, nel campo delle tecnologie digitali, non ancora esplorati. Liberi, per così dire. Perché allora non provare ad inserirsi lì? L’internet degli oggetti, per esempio. O il wearable. Sono mercati in parte ancora da costruire, in cui potremmo far valere le nostre capacità d’artigiani e d’inventori, e nei quali la concorrenza, in molti casi, non si è ancora posizionata. Potremmo essere noi, allora, a lanciare un nuovo mercato.”
Da qui l’invito alla Politica di compire scelte che colmino le lacune digitali, che più crescono e più gli altri competitori si allontanano, e a prendere coscienza, messaggio questo decisamente di politica economica, che il futuro è digitale e non il manifatturiero, con tutte le conseguenze nelle scelte e negli investimenti che questo dovrebbe comportare.
Un libro di testo per chi lavora nel settore, obbligatorio per chi è nel ruolo di decisore, in qualsiasi àmbito, imprenditoriale o politico, interessante per chi ha la curiosità di “conoscere il futuro”.
Luca Tomasssini è un imprenditore. Fondatore, presidente e ad del Gruppo Vetrya. Nominato cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica nel 2015, ha ricevuto premi per l’innovazione digitale e per il suo corporate campus costruito con la finalità di creare collaborazione tra imprese e università.
Il libro è in libreria e in eBook. Ulteriori informazioni su http://www.viteconnesse.it/