La relazione di Massimo Gnagnarini, assessore del Comune di Orvieto al Bilancio e personale, allegata alla cartella di approfondimento dei singoli àmbiti amministrativi del Comune, è determinante per comprendere la politica dell’intera Ammnistrazione, perché ne segna i caratteri essenziali, la visione d’insieme da cui si dipartono le azioni dei diversi assessorati. Non è questione soltanto di numeri ma di visione dei futuri processi ammnistrativi, in cui insieme, spesa ed entrate, non costituiscono più soltanto argomento di bilancio ma sostanziano l’azione di tutti i comparti del Comune.
Insomma, Gnagnarini non può mettere insieme risorse nuove se un efficiente Vincenti non organizza il piano dei parcheggi o i diversi assessori non associano la possibilità di entrate con la politica turistica, sportiva, culturale, infrastrutturale. Sono tempi nuovi per le amministrazioni locali e modalità vecchie di politica ammnistrativa, maggioranza o opposizione che sia ad azionarle, non potranno più soddisfare i bisogni e le aspettative dei cittadini. (d.f.)
Segue la relazione di Massimo Gnagnarini.
I risultati che, oltre ogni migliore aspettativa, abbiamo conseguito sul fronte del risanamento finanziario dell’Ente hanno determinato un radicale abbattimento del famigerato buco di bilancio che resisteva invariato da una decina di anni paralizzando l’attività del Comune.
Abbiamo ridotto il deficit al disotto dei 5 Mln di euro, ovvero alla metà di quello che avevamo ereditato 18 mesi fa, ma soprattutto abbiamo consolidato strutturalmente gli equilibri del nostro bilancio se è vero , come è vero, che per il secondo anno consecutivo chiuderemo i conti ancora con un avanzo di amministrazione. E’ un traguardo di non poco conto se si considera che nel Piano Pluriennale di Risanamento tale risultato era stato posto come obbiettivo intermedio da raggiungere solo nel 2018.
Per raccontare e dare un senso a questo successo, di per se tangibile ed inequivocabile, dobbiamo spiegare come abbiamo fatto e perchè lo abbiamo voluto. La soluzione è stata la discontinuità rispetto al passato ovvero l’abbandono di una politica di bilancio difensiva , sostanzialmente rinunciataria e adatta unicamente , forse , a un più agevole galleggiamento politico.
Abbiamo, invece, voluto proiettarci con successo, come stava scritto nel nostro Programma, sulle gestioni attive valorizzando le cosiddette entrate proprie del Comune assicurando in questo modo non solo il mantenimento degli equilibri di bilancio , ma anche generando gran parte di quel surplus finanziario strutturale e non occasionale con cui stiamo procedendo nel risanamento ancor più in fretta di quanto previsto.
Inoltre, questa buona pratica, ci ha consentito di dire stop ai tagli indiscriminati della spesa, stop alle dismissioni e stop alle esternalizzazioni che , a Orvieto , sono stati i maggiori fattori recessivi e la causa principale del declino organizzativo della sua macchina organizzativa e amministrativa.
Avanti tutta, invece, sul fronte delle gestioni degli asset produttivi, dal sistema dei parcheggi, mobilità, patrimonio ecc.. al recupero dell’evasione e ai maggiori controlli.
Non è un semplice modo per fare cassa, semmai è l’unico e non semplice modo per fare cassa. Purtroppo questa espressione ha assunto una accezione negativa e viene usata spesso come critica, sacrosanta quando coincide con azioni e fatti vessatori verso i cittadini, ma in assenza di tali circostanze e nella realtà essa coincide con la capacità di una classe dirigente, se tale essa si ritiene, di raccogliere e vincere la sfida totale della gestione della città.
In questo caso la quantità maggiore di soldi che sono entrate nelle casse comunali in questi mesi attraverso la tassa di soggiorno e le maggiorazioni delle tariffe dei parcheggi che hanno riguardato i non residenti, provengono non dalle tasche degli orvietani, ma da quelle dei turisti che hanno visitato la nostra città. Come già saprete, a differenza di quello che i detrattori delle nostre politiche sostenevano, nessuna di queste misure ha scoraggiato i flussi turistici verso la nostra città anzi le presenze e gli arrivi in città nel 2015 hanno fatto registrare un + 15% che è il migliore risultato in assoluto rispetto a tutte le altre piazze dell’Umbria.
Tuttavia per non incorrere in un eccesso di ottimismo occorre aggiungere alle note positive che, a differenza di quanto era stato fotografato inizialmente dal Piano di risanamento varato dalla passata amministrazione, gli equilibri di bilancio del Comune di Orvieto restano minacciati da altri fattori di severa criticità di cui , in parte, ci siamo dovuti fare carico già nell’esercizio appena concluso e che , inevitabilmente, peseranno sulle nostre finanze per altri anni ancora.
In particolare:
- L’accantonamento medio annuale di 300.000 euro per il rischio Swap
- L’accantonamento annuale di 120.000 euro a copertura dell’extra deficit determianatosi con il riaccertamento straordinario dei residui inesigibili.
- Il contributo annuale di 178.000 euro alla TeMa per sostenere il pagamento delle rate dei mutui di consolidamento dei suoi debiti pregressi
- L’accantonamento a copertura delle perdite eventuali o già accertate di alcune società partecipate dal Comune ( ATC e Consorzio Crescendo)
- Il rischio economico derivante dagli esiti giudiziari delle cause legali ancora in corso e il cui valore , anche al netto della causa intentata contro la BNL, ammonta a svariati milioni di euro.
LE NOVITA’ PER IL 2016
I fatti finanziari che caratterizzeranno questo 2016 con un positivo impatto sui cittadini dipendono sia dalle novità introdotte dalla Legge di Stabilità e sia dai provvedimenti che ci accingiamo a prendere nelle prossime settimane come amministrazione locale.
La prima novità contenuta tra le norme della legge di stabilità e che ci riguarda direttamente è senza dubbio quella che concede ai Comuni in stato di predissesto di rimodulare i propri piani di riequilibrio su un arco temporale fino a 30 anni.
E’ una opportunità che intendiamo perseguire poiché , fatta salva l’opzione di uscire dal predissesto in qualunque momento in conseguenza dell’azzeramento del deficit, la rimodulazione libera risorse immediate e ci garantisce più ampi margini di manovra facendo giustizia di una odiosa iniquità ovvero quella che ci obbligava a scaricare su un’unica generazione di cittadini orvietani i salatissimi oneri degli errori del passato.
Pertanto ogni euro in più che, a partire da quest’anno , avremo a disposizione per effetto dell’allungamento del piano di riequilibrio lo spenderemo 1/3 per abbattere le tasse, 1/3 per potenziare le manutenzioni ordinarie della città e 1/3 a copertura di nuovi mutui finalizzati principalmente in opere straordinarie sull’accoglienza turistica e sugli impianti sportivi.
La seconda novità riguarda la diminuzione del carico delle tasse locali sulle famiglie e sulle aziende. Scompare la TASI e scompare la cosiddetta IMU agricola.
A ciò affiancheremo altre misure di iniziativa di questa Amministrazione che puntano a ribassare l’aliquota dell’IMU e le tariffe della TARI.
Sul fronte della TARI , dopo il sensibile abbattimento del gettito totale nel 2014 e nel 2015 rispetto a quello sopportato dagli orvietani nel 2013, stiamo ora procedendo per aggredire i costi del PEF, ovvero i numeri che ci vengono imposti dall’ATI4 per la raccolta e lo smaltimento dei nostri rifiuti.
Sono quattro le tipologie di costi sui quali stiamo concentrando la nostra attenzione: quelli relativi ai contratti di spazzamento della città, quelli relativi al ciclo di pre-trattamento dei rifiuti prima del conferimento in discarica che da quest’anno comportano un aumento di costi pari a circa 30 euro a tonnellata, quelli relativi ai costi generali di organizzazione e funzionamento dell’ATI4 che sarà riassorbito in un unica Autorità regionale e, infine, i minori costi di conferimento in discarica per effetto del decollo, dall’11 gennaio prossimo, della raccolta differenziata con il metodo porta a porta.
Questa ultima opportunità ci consente di agire autonomamente per calcolare ed emettere le tariffe per il 2016 scommettendo su un raddoppio della percentuale di differenziata da conseguire con relativo risparmio sulle tariffe stimabile in un abbondante 10% sia per le utenze domestiche che per quelle in capo alle attività produttive.
E’ una sfida che , però, coinvolge direttamente i cittadini poiché se alla fine dell’anno l’obbiettivo sarà mancato, saremo obbligati dalla legge ad effettuare una emissione suppletiva di cartelle a pareggio dei maggiori costi effettivamente sostenuti e fatturati.
GESTIONE FINANZIARIA E VISIONE FUTURA DELLA CITTA’
Orvieto è un luogo straordinario e ogni ipotesi di sviluppo della città deve salvaguardare e tener conto di questa condizione unica che, sul piano del progresso economico e del benessere dei suoi cittadini, costituisce un valore formidabile e uno straordinario vantaggio competitivo da preservare “insieme”.
Oltre ogni retorica rappresentazione da libro bianco o di enfatica raccolta di buoni propositi, il Progetto di Città dell’Amministrazione Germani, ambizioso, complesso e strategicamente affascinante , è contenuto nel Documento Unico Programmatico del Comune di Orvieto (DUP), novità assoluta, tecnicamente certificata, che da quest’anno precederà il bilancio comunale.
In esso sono contenuti e descritti su un arco temporale pari alla durata dell’intero mandato nonché operativamente, per ciascun esercizio annuale, l’universo delle attività dell’Amministrazione comunale che si articolano in una serie di servizi e di progetti che rappresentano il pensiero strategico e le azioni con corresponsabilità intrecciate dove il termine “insieme” non ha solo un significato poetico o sociologico, ma profondamente culturale e organizzativo.
In questo contesto si inserisce la riorganizzzione della macchina comunale che investe gli aspetti riguardanti il personale, il sistema informativo e la formazione permanente.
Essere insieme, fare sistema, sono i fattori chiave di successo, ma il Comune può ottenere la condivisione esterna solo se la realizza all’interno e se questo insieme è vissuto prima dentro per essere realizzato con e per la città : un sistema, infatti, non può esportare quello che non ha. Pertanto tutti quelli che vivono e lavorano negli uffici comunali insieme ai rappresentanti politici e di governo costituiscono l’interfaccia tra gli orientamenti strategici che rappresentano “la Visione” e la popolazione nei suoi vari e molteplici sottosistemi vitali.
Questa è stata, dopo una lunga e difficile istruttoria passata in un serrato confronto con tutti i soggetti burocratici e sindacali del Comune, la premessa e l’approccio con cui abbiamo affrontato e risolto la questione della riorganizzazione interna del Comune.
Una riorganizzazione che non si caratterizza per gli spostamenti di personale da un settore all’altro, ma piuttosto per rispondere a una serie di aspetti fondamentali riguardanti i processi interni e la relazione con i cittadini.
Innanzi tutto si è tornati a distinguere i compiti e le competenze tra gli organi di governo del Comune da quelli in capo alla Dirigenza comunale.
La Giunta si accinge in queste ore a varare il nuovo Organigramma comunale formato dagli uffici di Staff e da 5 Settori generali ognuno in capo a una figura dirigenziale assegnando a ciascuna di esse un numero congruo di posizioni organizzative e posizioni di alta professionalità nonché l’elenco nominativo delle risorse umane attribuite.
Spetterà a ciascun Dirigente, con propria determina da emanare entro il 24 febbraio 2016, la organizzazione degli uffici in capo a ciascun servizio in osservanza degli obbiettivi strategici comunicati dall’Amministrazione comunale indicati nel DUP e sul raggiungimento dei quali gli stessi Dirigenti comunali saranno valutati dall’apposito Organo Indipendente di Valutazione, nonché la compilazione della Legenda dei processi amministrativi che si svolgono nel Comune di Orvieto e da pubblicare sul sito web del Comune e contenente le modalità e i tempi di espletamento di ciascun servizio nonchè la figura del Funzionario responsabile del procedimento.
Contestualmente la Giunta stà provvedendo all’ammodernamento del sistema informatico generale del Comune di Orvieto, la metà dei terminali in uso è stata già sostituita nelle scorse settimane e l’operazione sarà completata nei prossimi mesi mandando definitivamente in pensione il vecchio sistema informatico ASCOT gestito dalla Webred con un nuovo e tecnologicamente avanzato sistema informatico in collaborazione con Umbria digitale di cui il Comune di Orvieto è socio.
Infine, già per il 2016, in bilancio saranno previsti nuovi e appositi fondi per la formazione e riqualificazione del personale con particolare riferimento agli aspetti metodologici e organizzativi del lavoro.