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Home Politica

Solo il M5S ha creduto alla possibilità di salvare l’ospedale di Acquapendente.

Redazione by Redazione
21 Dicembre 2015
in Politica, Secondarie, Archivio notizie
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di M5S Acquapendente.

Quando si dice “la faccia tosta”!
Alcuni giorni fa il coordinamento dei circoli PD dell’Alta Tuscia in un articolo riportato tra gli altri dal Corriere di Viterbo, rivendica il proprio ruolo “determinante” nella salvezza dell’ospedale di Acquapendente. Un sorriso pervade i nostri volti…e la risata non si attenua, andando avanti nella lettura della nota: “Prendiamo atto con soddisfazione che dallo scorso mese di novembre l’ospedale è nuovamente dotato di guardia anestesiologica ed elisoccorso funzionante 24 ore su 24”. Ciò sarebbe stato possibile, secondo i circoli dell’Alta Tuscia, proprio da una certa mobilitazione dagli stessi attuata in collaborazione con il comune aquesiano. Come direbbe il simpatico comico romano Brignano: Ahhhhh Busciardi!!!!!!

La Giunta regionale capitanata dall’indimenticato Marrazzo, direttamente attraverso le parole di uno dei “fidi scudieri” Montino, annunciò, con nonchalance, la fine dell’ospedale aquesiano. Senza dimenticarci , che in altre precedenti occasioni e in anni dove non si parlava certo di spending review, la sinistra locale e provinciale, svendeva in cambio di chissà quali contropartite, interi reparti del nosocomio aquesiano e professionalità mai arrivate a dispetto di ospedali di “serie A” del territorio! Nel 2010 la giunta Polverini decreta la chiusura dell’ospedale di Acquapendente, dimostrando la stessa chiara incompetenza e la stessa evidente sensibilità verso un intero territorio. La giunta comunale non fa ricorso al TAR e nel 2011 chiudono l’unità complessa di chirurgia, ma già dai primi mesi del 2012, la struttura viene trasformata in CeCAD (Centro Clinico Assistenziale Distrettuale) declassificando il Pronto Soccorso (P.S.) in Punto di Primo Intervento. Da far suo, nel 2014, Zingaretti predispone l’inaugurazione della casa della salute, senza alcuna opposizione, né della giunta comunale, tantomeno dei “lungimiranti” circoli PD dell’Alta Tuscia! Siamo a Luglio 2014, quando durante l’assemblea pubblica organizzata dal gruppo 5Stelle Acquapendente ed alta Tuscia l’on. piddina, Alessandra Terrosi, “aquesiana doc” asserisce testualmente: “visto che non possiamo più avere il PS la cosa ottimale è farsi portare dal 118 ad Orvieto!”….logicamente tra i fischi dei cittadini aquesiani intervenuti nell’occasione. Fischi che uniti al ricorso al Tar, presentato dal Movimento 5 stelle ed Assotutela, hanno fatto sì che proprio i politici del PD siano stati costretti a tornare sui propri passi, rispettando l’antica valutazione (tutt’altro che piddina) della classificazione di Ospedale in zona disagiata, ripristinando il P.S. con anestesista h.24. Questo è stato il PD e questo ha fatto per l’ospedale di Acquapendente. Tra le forze politiche solo il Movimento 5 Stelle ha creduto alla possibilità di salvare il nostro ospedale facendo tutto il possibile per ottenere i risultati attuali! Dare a Cesare….

Una abitudine ormai nota, quella di cercare di fregiarsi di meriti che non esistono, tecnica di routine di una certo modo di far politica. Prendersi meriti che possano accrescere il consenso elettorale a dispetto della verità, anche quella più palese. Una tecnica unita a quella di evitare gli argomenti scomodi e eclissarsi dalle responsabilità, come quelle messe davanti agli occhi del sindaco Bambini, sull’acqua, dove neanche 1300 firme dei cittadini aquesiani sembra meritino risposta alcuna….meditate gente meditate.

 

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