Un amico impegnato nella pubblica amministrazione come rappresentante del popolo, portando ad estrema sintesi la sua concezione dei doveri del buon amministratore locale, sostiene che obiettivo imprescindibile è creare proficue regole di vita comune e farle rispettare.
Senza questo passaggio la vita di una piccola città è sottoposta alla volontà di sopraffazione di chi urla più forte per difendere interessi particolari, con conseguente mortificazione di chi accetta di comportarsi secondo il bene comune. Questa dinamica ha determinato nel passato molte scelte incoerenti e affondato decisioni preziose.
Ovviamente questa supremazia delle regole presuppone che ci sia una visione da realizzare e garantire e che a questa siano funzionali le norme in uso.
Per esempio, se la città deve rendere fluido il traffico sono necessarie indicazioni stradali progettate con dignità estetica e installate con logica, negozio per negozio, quelle pubbliche ovviamente comprese. Se si vogliono limitare le zone di sosta è necessario definire dove si può parcheggiare, segnalarlo con evidenza, aiutare a raggiungere i parcheggi con la maggiore facilità possibile, quella che consente di evitare traffico inutile.
Orvieto è città delicata.
Quarant’anni fa i crolli ne minarono la sicurezza e gli studi di quegli anni individuarono nel traffico pesante una delle cause dell’instabilità, quindi da evitare. Pochi si ricordano che un autobus cadde in una voragine aperta in via Soliana e che i lavori di consolidamento e restauro effettuati negli anni vanno garantiti con continuità, protetti, rispettati.
La limitazione del traffico ha valore primario perché è necessario affinché la città sia bella e viva, ma mentre si deve consentire a chi possiede una rimessa di poterla raggiungere, bisogna che vie e piazze siano liberate. E qui le regole, se si ha il coraggio di introdurle, occorre che valgano e siano rispettate con rigidità. Se si è multati bisogna vergognarsi e scusarsi non incavolarsi.
Le attività ricettive hanno conquistato spazio sulle vie liberate dalle auto. Una gran bella opportunità per offrire una percezione di vitalità e di ospitalità, ma anche qui ci vogliono regole, di spazio utilizzabile, di linee estetiche da osservare, di dignità da garantire.
La raccolta differenziata è fondata su norme rigide, che se non rispettate aumentano il costo della raccolta per tutti e giustificano le affermazioni perugine che ci ricordano il nostro posto in coda nella classifica della raccolta, tra gli zozzi della regione.
La pulizia di strade e piazze è il risultato degli atteggiamenti educati dei cittadini e del funzionamento dei servizi, ma la presenza di sporcizia riflette sempre entrambe le carenze.
La condivisione delle regole nasce dal poterle costruire insieme, certo, ma senza meline furbesche per mantenere tutto com’è, per opposizioni politicanti e per convenienza personale.
Piccole decisioni amministrative o grandi interventi richiedono un onesto atteggiamento comune in ogni fase, al di là dei ruoli: da parte del decisore è essenziale il rispetto delle necessità di chi viene coinvolto direttamente nelle decisioni e da parte dei cittadini è doveroso il rispetto delle disposizioni quando queste diventano regole della vita comune.
Se manca questo scambio onesto, la vita democratica, civile e sociale è fuffa e la comunità debole, leggera e inconsistente, disordinata e disorganizzata, litigiosa e inconcludente.
Ci auguriamo che il 2016 sia migliore del 2015 e che la nostra comunità, Orvieto e i paesi dell’intorno, crescano in consapevolezza della nostra unicità locale, collaborazione, carità.