Dopo ampio dibattito (di cui si da conto in un successivo comunicato) il Consiglio Comunale ha approvato (11 favorevoli: maggioranza, 6 contrari: minoranza) la relazione della Giunta sul monitoraggio dei vincoli al Patto di Stabilità Interno per l’anno 2015 e l’assestamento al bilancio di previsione 2015 e al bilancio pluriennale 2015/2017.
Il Consiglio, inoltre, ha preso atto del permanere delle condizioni di equilibrio finanziario che derivano dalla variazione al bilancio di previsione 2015 come attestate dal Dirigente dei Servizi Finanziari e che pertanto permangono le condizioni di rispetto del Patto di Stabilità 2015 in termini di competenza mista.
Non è stato ammesso, invece, l’emendamento presentato dal Cons. Stefano Olimpieri che, a nome dei gruppi di minoranza proponeva una diversa distribuzione, in aumento e diminuzione di poste finanziarie relative a interessi passivi swap, fondo svalutazione crediti e fondo di riserva nei capitoli di bilancio 2015 e 2016 al fine di liberare circa 400 mila euro destinandoli all’abbattimento del carico tributario verso famiglie ed imprese.
Le variazioni del Bilancio di Previsione nell’esercizio finanziario 2015 ammontano a complessivi 245.410,09 (di cui euro 1.316.644,21 maggiori entrate ed euro -1.071.234,12 minori entrate) e ad €. 1.148.468 per l’annualità 2016; a seguito di tali variazioni le risultanze finali del Bilancio di Previsione per l’annualità 2015 sono pari ad €. 88.086.498,24.
Il 16 novembre scorso, lo stesso Consiglio aveva approvato le modifiche finanziarie per complessivi €. 21.457.049,87 apportate al bilancio di previsione 2015 le cui risultanze finali sono di €. 87.841.088,15.
I Responsabili dei Singoli Servizi, in collaborazione con i singoli Assessorati di riferimento, hanno trasmesso formali richieste circa le variazioni da apportare, ai vari stanziamenti di entrata e di spesa del Bilancio di Previsione 2015, che risultano essere necessarie al perseguimento degli obiettivi programmatici individuati dall’Ente e al mantenimento delle condizioni di pareggio finanziario richiesto dalla normativa.
Le richieste di variazioni avanzate dagli Assessorati, analizzate ed accolte dalla Giunta per un valore complessivo della variazione al Bilancio di Previsione 2015 per €. 245.410,09 (di cui euro 1.316.644,21 maggiori entrate ed euro -1.071.234,12 minori entrate) e all’annualità 2016 per un valore pari a 1.148.468,06 sono suddivise in distinte fattispecie:
Annualità 2015:
– Variazioni per iscrizione di Avanzo di Amministrazione vincolato da prestiti derivante dal rendiconto 2014 per complessivi €. 102.570,68 da destinare a spese in conto capitale;
– Variazioni per diminuzione di Risorse d’entrata con vincolo di destinazione, cui corrisponde una analoga riduzione di spesa su vari interventi di Bilancio, per complessivi €. -742.000,00;
– Variazioni per incremento di Risorse d’entrata con vincolo di destinazione, cui corrisponde una analogo aumento di spesa su vari interventi di Bilancio, per complessivi €. 34.671,72;
– Variazione per iscrizione di maggiori Risorse d’entrata per complessivi €. 578.167,69 da destinare al finanziamento della quota parte del disavanzo di amministrazione di parte corrente prevista nel Piano di Riequilibrio e per il finanziamento di nuovi programmi di spesa individuati dall’Ente;
– Variazione per iscrizione di maggiori risorse di entrata per euro 272.000,00 da destinare ad incremento del fondo di riserva;
– Variazioni per storno fondi fra vari interventi di spesa quale conseguenza dello spostamento di fondi fra interventi che presentano eccessive disponibilità rispetto ad altri le cui proiezioni di spesa risultano sostanzialmente deficitarie;
Annualità 2016:
– Variazioni per incremento delle risorse d’Entrata con vincolo di destinazione di €. 1.148.468,06 a cui corrisponde una analogo aumento della spesa su vari interventi di Bilancio”.
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L’atto è stato illustrato dall’Assessore al Bilancio, Massimo Gnagnarini che svolgendo la relazione sulla delibera di assestamento al Bilancio 2015 ha affermato:
“Il Comune di Orvieto si avvia a chiudere, con l’assestamento del bilancio 2015 un anno finanziario tremendo, costellato da insidie per gli interventi governativi alla finanza comunale e soprattutto per i passaggi relativi alla nuova contabilità armonizzata che ha inciso soprattutto in termini di maggiori accantonamenti derivanti dal riaccertamento dei residui nonché dal sostegno che giustamente si è voluto riprendere a favore delle attività in capo alle nostre consociate con particolare riferimento all’attività della TEMA e una serie di altre partecipazioni i cui oneri erano rimasti congelati per molto tempo. Quindi un anno con molte difficoltà in aggiunta a quelle già note tra cui la necessità di accantonare somme rilevanti anche per l’irrisolta questione degli Swap e relativa causa giudiziaria ancora in corso.
Ma comunque, possiamo dire, un anno finanziario trascorso in un quadro di coerenza finanziaria e di tenuta sui principali fronti del welfare comunale e di sviluppo della città.
Consentitemi dunque di rivolgere un ringraziamento particolare agli uffici finanziari del nostro Comune sui quali è ricaduto il maggior lavoro e impegno professionale necessario a farci attraversare questa profonda transizione verso un approdo tecnico sicuro e che ha tenuto conto, peraltro , delle complicazioni e dei vincoli a cui soggiaciamo in quanto Ente in stato di predissesto finanziario”.
Sul risanamento finanziario dell’Ente e sul rispetto del piano pluriennale per il rientro dal deficit ha precisato: “il quesito posto alla Corte dei Conti circa il rispetto del Piano di Risanamento, ovvero se per rispetto del Piano debba intendersi anche il soddisfacimento formale, oltre che sostanziale, di tutte le misure contenute nel Piano che concorrono al raggiungimento degli obbiettivi annuali intermedi di abbattimento del deficit stabiliti nel Piano stesso, non ha finora trovato una interpretazione univoca da parte della Magistratura contabile, al cui interno permangono, sulla questione, orientamenti diversi.
A ogni modo il Magistrato ha sottolineato come il Comune di Orvieto stia facendo bene e che le norme sul predissesto prevedono il rinvio al Prefetto per una eventuale dichiarazione coattiva di dissesto finanziario dell’Ente solo in caso di: ‘… gravi e reiterati scostamenti dagli obbiettivi intermedi fissati dal Piano’.
Questa eventualità per quanto riguarda il Comune di Orvieto non potrebbe più concretizzarsi, giacché, in questi primi due esercizi finanziari del nostro mandato coincidenti con l’inizio dell’applicazione del Piano, i risultati conseguiti nel 2014 e quello atteso per il 2015 hanno centrato pienamente gli obbiettivi intermedi di abbattimento del deficit. Non solo, il minor disavanzo d’amministrazione con il quale chiuderemo l’anno 2015 ci posiziona perfino meglio rispetto a quanto previsto dal Piano alla data del 2018 coincidente con l’ ultimo anno di vita di questa consigliatura. In altre parole abbiamo già fatto i compiti che ci spettavano e invece di impiegarci 5 anni li abbiamo svolti in soli 18 mesi.
La tabella seguente mostra i risultati puntuali rappresentati in forma grafica:
Il più che positivo risultato ottenuto in così breve tempo sul fronte del risanamento finanziario dell’Ente – ha aggiunto – ci induce a perseguire con convinzione e realismo la strada per una uscita anticipata dallo stato di predissesto in cui si trova il Comune e che verosimilmente stimiamo possa accadere entro un tempo non maggiore della durata di questa consigliatura dimezzando così il cronoprogramma previsto dal Piano.
La ragione che ci spinge in questa direzione non è tanto quella di voler dimostrare di riuscire là dove altri prima di noi hanno fallito, ma è soprattutto la consapevolezza che stante il perdurare dello stato di
predissesto dell’Ente ci viene di fatto impedita ogni politica sostanziale di riduzione delle tasse e dei tributi e nel contempo ci viene imposto di mantenere aliquote fissate ai massimi consentiti dalla legge già introdotte nel 2012 e che dunque da troppi anni gravano sui nostri concittadini e sulle nostre attività produttive.
Non di meno i vincoli e gli impedimenti che ne derivano per le politiche di spesa e quindi di investimenti.
Quella del Predissesto e quella delle alte tasse locali , dunque, sono due eredità che questa Amministrazione ha ricevuto e delle quali, più rapidamente possibile, intende sbarazzarsi e non solo a riguardo e a beneficio del Bilancio comunale.
Siamo infatti consapevoli che una nuova stagione di sviluppo economico della nostra città, così come su scala nazionale e globale, passi attraverso l’abbassamento della pressione fiscale e la ripresa degli investimenti pubblici, pertanto in questa prospettiva il Comune non deve, non può e non vuole sottrarsi”.
Gnagnarini, ha poi evidenziato che “sono stati RECUPERATI OLTRE 1,2 MLN DA EVASIONE ICI E, IMU e TARSU. Ma abbassare le tasse a tutti non significa dimenticarsi di riscuoterle.
Anzi, l’evasione di alcuni finisce con il causare una profonda ingiustizia sociale perché determina maggiori oneri per chi le tasse le paga regolarmente. Questo è soprattutto vero per alcune tariffe come quella per i rifiuti urbani. Già quest’anno la normativa consentiva ai Comuni di ricaricare sui costi del servizio i mancati introiti della tassa relativi agli anni precedenti.
Abbiamo ritenuto questa norma, seppur facoltativa, altamente iniqua poiché avrebbe comportato che i contribuenti virtuosi dovessero pagare anche per i meno virtuosi siano essi in buona o cattiva fede ed è per questo che non l’abbiamo applicata preferendo orientare i nostri Uffici nel rafforzare le procedure di accertamento dell’evasione dei tributi.
Tale attività ha evidentemente dato i suoi buoni frutti e ci ha permesso di recuperare importanti risorse che oggi andiamo a inserire nel Bilancio 2015 finanziando una serie di misure importanti e che rappresentano gli elementi principali che caratterizzano questa manovra di assestamento del Bilancio 2015 che oggi la Giunta propone all’approvazione del Consiglio.
A fronte di una previsione iniziale di recupero evasione per 400.000 Eu, le azioni di accertamento intraprese dall’Ufficio Tributi del Comune in questo ultimo trimestre per le imposte relative al periodo 2009/2014, hanno consentito la triplicazione della cifra originariamente preventivata che raggiunge così la quota accertata di 1.264.000 Euro”.
Infine ha citato il CASO E.ON osservando: “questo forte scostamento dalla previsione iniziale deriva quasi totalmente dall’accertamento condotto in capo a un solo contribuente e specificatamente nei confronti della E.ON, multinazionale dell’energia che opera sul nostro territorio attraverso l’impianto idroelettrico di Corbara. L’accertamento a carico della suddetta multinazionale per ICI ed IMU per il periodo dal 2009 al 2014 comprensivo di multe e oneri accessori è pari 671.000 Euro”.