Riceviamo dal M5S di Orvieto e pubblichiamo.
Il M5S Orvieto porta in Commissione di Garanzia la questione delle delibere approvate e non attuate.
«Tante le iniziative che passano in Consiglio Comunale e poi si arenano in Giunta. I regolamenti ad esempio, con lo streaming bloccato da più di un anno, come l’Orvieto Coworking Project e la questione dell’arredo urbano con la rimozione, seppur parziale, dei panettoni di cemento o come il Baratto Amministrativo. Eppure la Giunta costa tanto agli orvietani, e si riunisce per molte ore di seguito. Cosa fanno?
La minoranza e l’indagine giornalistica hanno tante volte denunciato la scarsa “produttività”, la mancanza di atti amministrativi nonostante il tanto tempo apparentemente impegnato al servizio della città. Il gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle- Lucia Vergaglia, M5S Orvieto- ha spesso dovuto insistere sull’eccessiva ripartizione di deleghe e compiti ai consiglieri di maggioranza che sembrano quasi dei sub assessori, con compiti precisi e vitali, che influenzano la vita cittadina, che hanno efficacia verso altri enti come i comuni partecipanti ad “Aree Interne” o CittàSlow, e che hanno ricadute amministrative importanti dato che questi consiglieri poi sarebbero non terzi, non superpartes, se si discutesse un atto di indirizzo che influenza un’area amministrativa che ricade nelle loro deleghe. Eppure nonostante questo supporto esterno, questi rinforzi agli impalpabili assessori ed al Sindaco, l’Amministrazione non riesce a trovare il tempo per dare seguito ad atti approvati, deliberati e resi esecutivi. Davvero incredibile.
Secondo noi occorre almeno che sia pubblicata una tempistica trasparente, in pratica dobbiamo vedere il cronoprogramma che si sono dati in Giunta ed in mancanza formalizzare a Germani la richiesta di adeguate motivazioni considerato soprattutto che la Giunta è pagata tanto per lavorare e che c’è invece penuria di atti amministrativi e manchevolezza nell’attuazione delle deliberazioni consiliari, che sono sovrane ed avrebbero priorità su tutto ciò che non è urgente.
Questo ci pare il minimo sindacale per un Comune che funzioni e se fosse necessario qualche cambio si prenda in considerazione di farlo al più presto.»