Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la mozione presentata dai Cons.ri Paolo Maurizio Talanti, Andrea Taddei, Martina Mescolini, Maria Flavia Timperi, Angelo Pettinacci e Donatella Belcapo (gruppo PD) emendata da un contributo della Cons. Lucia Vergaglia (M5S); mozione che, richiamando la precedente deliberazione consiliare che impegna all’uso del software open source e specificando che ogni successivo riferimento a software, informatica e programmazione sarà esplicitamente rivolto a software e linguaggi open source con esplicita esclusione dei software in licenza d’uso proprietaria,
impegna il Sindaco e la Giunta:
– Ad incentivare gli incontri tra Amministrazione, le scuole e le realtà dell’informatica per la creazione di percorsi che puntino ad ispirare e supportare i giovani nell’imparare come creare tecnologia e ad incoraggiare la collaborazione, il tutoraggio tra pari e il lavoro di squadra tra i partecipanti;
– A promuovere l’avvio di CoderDojo sul territorio come palestra per la programmazione, l’informatica e la robotica: un luogo dove i ragazzi possano mettere alla prova la loro creatività, e creino videogiochi, app, siti web.
– A promuove il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado sul territorio quale scelta strategica per la diffusione ed il radicamento di pratiche di innovazione e la formazione di future professionalità innovative.
– A stimolare e coinvolgere le Associazioni e Professionisti che operano nell’ambito delle realtà informatiche locali per creare e lanciare realtà sul nostro territorio che possano supportare la formazione e la crescita in questo settore dove le richieste vedono un trend in crescita nei prossimi anni.
– Le predette iniziative, allo scopo di massimizzarne l’efficacia, ridurre i costi e per prevenire la potenziale dispersione dei saperi siano integrate nell’Orvieto Coworking Project precedentemente deliberato dal Consiglio.
Illustrando la proposta, il Cons. Paolo Maurizio Talanti ha spiegato che “i CoderDojo sono club gratuiti il cui obiettivo è l’insegnamento della programmazione informatica ai più piccoli. CoderDojo è un movimento aperto, libero e totalmente gratuito organizzato in centinaia di club indipendenti sparsi in tutto il mondo. Ogni Dojo organizza le proprie attività senza scopo di lucro, rispettando le indicazioni della Charter internazionale stilata dalla Fondazione Internazionale CoderDojo. Le attività di formazione dei club ruotano intorno al gioco, lo scambio reciproco ed il peer learning, secondo l’unica regola fondamentale di ogni dojo: Be Cool.
In Italia sono attivi dal 2012 oltre 40 dojo diffusi su tutto il territorio nazionale e migliaia di bambini hanno già partecipato agli incontri italiani del movimento, imparando ad utilizzare linguaggi di programmazione come HTML, Javascript e CSS, creare piccoli videogiochi con Scratch e programmare hardware con Arduino. I club di programmazione CoderDojo si svolgono in tutto il mondo in strutture di ogni tipo: biblioteche, coworking, aziende, locali pubblici, scuole ovvero, ovunque un gruppo di volontari riesca a trovare – grazie alla collaborazione della società civile del proprio territorio – un ambiente che possa ospitare periodicamente i ‘ninja della programmazione’ e i piccoli programmatori che partecipano agli incontri”.
“La logica della programmazione, come sostenuto da Pier Giuliano Nioi di Coder-Dojo Cagliari – ha aggiunto – è una metafora per far capire ai più piccoli, nei limiti del possibile, che il mondo attuale è in modalità scrittura, cioè che possono creare invece di consumare passivamente contenuti creati da altri. Quella digitalizzazione è una moderna alfabetizzazione, un modo per evitare che uno strumento potente come il computer non ricada solo nella categoria dell’emulatore dei classici media (TV, libri, radio,giornali, ecc..) passivi, ma mantenga la sua potenza di esprimere i pensieri creativi di ogni tipo creando mondi precedentemente impossibili da realizzare. La Riforma ‘La Buona Scuola’, con 90 milioni di euro subito e 30 ogni anno a partire dal 2016, finanzia e promuove la diffusione del digitale e i laboratori innovati aperti al territorio anche contro la dispersione scolastica. Il 13 luglio 2015, durante l’evento Going Local 2015, che si è svolto a Roma nella sede della Commissione Europea, l’onorevole Anna Ascani, membro della VII Commissione (Cultura, Scienza e Istruzione), ha sottolineato l’importanza dello sviluppo di competenze digitali nell’istruzione affermando che c’è bisogno di dare un aiuto e un sostegno al digitale aiutando gli insegnanti a comprendere l’aspetto positivo del digitale. Nel Piano Nazionale Scuola Digitale, decreto attuativo della riforma della scuola, gli elementi importanti saranno proprio: l’indicazione del ruolo del coach digitale; la definizione degli standard di valutazione degli insegnanti e la misurazione dei livelli di apprendimento di alunni e docenti”.
“Lo scorso 20 marzo, in collaborazione con l’associazione Social Fab Lab di Orvieto a Hub Corciano, ABA Fab Lab di Perugia e Green Tales di Terni – ha concluso – il Comune di Orvieto ha organizzato un incontro sui temi della manifattura digitale dimostrando la sensibilità e l’attenzione dell’Amministrazione Comunale ai temi dell’innovazione digitale ed informatica. Infine, l’Art. 9 (Innovazione digitale) del Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani (approvato dal comune di Orvieto il 29 dicembre 2014) recita: ‘1. Il Comune favorisce l’innovazione digitale attraverso interventi di partecipazione all’ideazione, al disegno e alla realizzazione di servizi e applicazioni per la rete civica da parte della comunità, con particolare attenzione all’uso di dati e infrastrutture aperti ed open source, in un’ottica di beni comuni digitali; 2. Al tal fine il Comune condivide con i soggetti del territorio, che partecipano alla vita e all’evoluzione della rete civica e che mettono a disposizione e in maniera gratuita le competenze per la coprogettazione e la realizzazione di servizi innovativi, i dati, gli spazi, le infrastrutture e le piattaforme digitali, quali la rete e il medium civici’”.
Al termine, il Cons.Talanti si è detto “felice dell’emendamento che arricchisce la mozione e la mette a sistema con altre mozioni e provvedimenti votati dal Consiglio” mentre Vergaglia ha osservato che “la direzione è quella della programmazione e della connettività. La raccomandazione è quella di congiurare la duplicazione di strumenti. Bene comune è anche la cultura digitale. Per i principi di economicità avevamo già indicato la risorsa dell’open source”.
Roberta Cotigni (Per andare avanti) enunciando la regola del CoderDojo: “Soprattutto sii in gamba! Il bullismo, mentire e far perdere tempo non è da persone in gamba” ha espresso un giudizio favorevole all’iniziativa “promossa da un’associazione che non ha fini di lucro e che si preoccupa di istruire i giovani creando momenti di socializzazione”.
Nella replica Talanti ha espresso “soddisfazione che vi sia convergenza di vedute seppure sia stata breve la discussione. Ringrazio Vergaglia che ha proposto un emendamento positivo”.