Vite Connesse
La sfida del futuro nell’era digitale2
015 – Edizioni Franco Angeli
Prefazione di Massimo Russo (vicedirettore de La Stampa)
Il nuovo mondo
L’audacia e lo slancio del presente tecnologico non sono altro che il riflesso di una porta spalancatasi rapidamente sull’avvenire dell’umanità, su quel futuro che incalza sempre più da vicino e che non è altro che il luogo dove trascorreremo i nostri prossimi anni. E’ il futuro digitale. Vite Connesse è un libro che avevo in mente da tempo. Diverso da quelli che normalmente e raramente mi diverto a scrivere, più tecnologici. Riflettendo quindi sulla portata dei cambiamenti epocali che, più o meno consapevolmente, tutti quanti noi stiamo vivendo da qualche decennio a questa parte, e in special modo su ciò che ne deriverà, mi sono domandato il perché non scrivere un libro in grado di offrire a tutti, e non soltanto agli esperti, un quadro semplice ma preciso della situazione? Un libro capace di inquadrare le sfide e le incredibili scommesse che quest’epoca nuova pone all’umanità, in termini di evoluzione, sviluppo, e consapevolezza. Allora, se riusciremo a impossessarci della chiave giusta, ci accorgeremo di colpo che niente nel nostro mondo contemporaneo è come sembra, e che un computer, ormai, dopo l’avvento di Internet, non è più soltanto un computer.(Luca Tomassini)
Prefazione di Massimo Russo, vicedirettore de La Stampa
Il libro che state sfogliando ha un valore particolare. Se siete in libreria, o lo state consultando su un catalogo online, provate a confrontarlo con gli altri volumi sull’innovazione che si trovano sullo stesso scaffale, sia esso fisico o digitale. Vi accorgerete che una buona parte degli autori sono persone che di futuro parlano molto, ma ne hanno praticato assai poco. E invece l’autore di “Vite Connesse” è una di quelle persone che ha la capacità di costruire il futuro, prima ancora di raccontarlo. Conosco Luca Tomassini ormai da diversi anni, e in alcune occasioni ho avuto la fortuna di lavorare con lui. Il ricordo più vivo che ho di quei progetti è il piacere dell’invenzione, il gusto di stupire con una soluzione elegante e inattesa, la telefonata o il messaggio nel cuore della notte, che ti diceva, «ho risolto, ecco come faremo». Prima del lavoro l’entusiasmo, prima ancora del rigore professionale, la passione. E se non mi credete, fate un salto nel campus che ha costruito a Orvieto, al centro esatto della penisola, e troverete la stessa voglia contagiosa di cambiare le regole del gioco, di ridefinire il mondo che ci circonda attraverso la tecnologia, in un’azienda in cui ognuno si sente protagonista. Per questo “Vite connesse” vale. Qui non troverete fuffa da convegno, ma pratica quotidiana. Se scorrete con attenzione queste pagine vi renderete conto che non si tratta di narrazione, ma di un manuale di istruzioni per rileggere la realtà contemporanea. Ognuno di questi capitoli, dalla connettività permanente a internet delle cose, dai wearable al cloud, spiega questi fenomeni, ma soprattutto indica una strada di cambiamento, disegna un paese inclusivo, più orizzontale, in cui il potere non è figlio di privilegi passati o di burocratiche aristocrazie, ma di gerarchie dettate dalle idee, dalle competenze. Una comunità proiettata verso il mondo anziché chiusa in se stessa, in cui il battito vitale dell’intraprendere, dello sperimentare, prevale sulla paura e sull’idea malsana che l’unica opzione disponibile sia difendere le rendite del passato, perché tutto il meglio che poteva capitare è già accaduto. Quando l’informazione e le infrastrutture non sono più esclusiva di pochi, le barriere all’entrata nei mercati si abbassano e sono alla portata di singoli e piccole imprese, a patto che abbiano l’idea vincente e la faccia tosta per eseguirla. I costi marginali decrescenti legati al digitale permettono crescite esponenziali e dimensioni globali anche partendo da un solido radicamento locale. Nessuno si deve sentire escluso, ma al tempo stesso tutti abbiamo la responsabilità, quasi il dovere civico di capire come il cambiamento in atto ci interroghi e cosa possa significare per noi e per quel che facciamo. Interpretato in questo modo, “Vite connesse” è molto più di un libro. È un manifesto politico. So che a Luca questa parola non piacerà. Perché tutti noi nel quotidiano associamo il termine alle risse da talk show, al galleggiare senza tempo nel Transatlantico, alla tattica degli accordi stipulati secondo convenienza e traditi per opportunismo tattico alla prima occasione utile. Ma se torniamo all’idea della politica come la visione del posto di una comunità nel mondo e degli strumenti per realizzarla, in fondo è proprio di questo che parlano le pagine seguenti. La connessione non è solo la rete che intreccia le nostre vite, ma è il tessuto connettivo attorno al quale ricostruire lo stare insieme di persone che – nella ricchezza di posizioni infinitamente diverse – riconoscano nella sfida di rimettersi in gioco e nel piacere della scoperta le ragioni profonde dell’esistenza.
Il libro è disponibile anche in versione ebook per dispositivi Kindle e EPUB2 per tablet, eReader o smartphone ed in versione interattiva in versione EPUB3.
Oltre che sul sito www.francoangeli.it potrà essere acquistato sulle principali edicole digitali, come Amazon, Ibs, Feltrinelli, Libreria Universitaria, Mondadori,Rizzoli, Kobo.