La letterina (l’ultima di quest’anno) di Alesssio Tempesta a Beppe Natale (il nostro Giuseppe Germani sindaco).
“Caro Beppe Natale, siamo quasi arrivati a Natale ed anche io divento buonissimo in questi ultimi giorni perché rappresentano per me le ultime possibilità per avere un bel regalo da te!
Come ognuno di noi ha sempre fatto da che mondo è mondo e da che Beppe Natale è Beppe Natale, anche io in questi 2 mesi ti ho scritto le mie letterine per chiederti una o più cose che più mi piacerebbe avere, o veder realizzate, tra quelle che più desidero per la mia Città…
Certo lo so che è sempre questione di punti di vista, e che se tu dovessi esaudire le richieste dei tuoi piccoli scrittori sulla base dei loro punti di vista, non ti basterebbero cinque anni per realizzarne neanche una soltanto!
Perché, come è stato da sempre, continuerai a decidere tu cosa portare a noi piccoli cittadini, piccoli scrittori di piccole letterine, e non ci resta altro che fare i buoni e sperare che ciò che chiediamo corrisponda esattamente a quello che pensi pure tu, altrimenti nisba…
Allora, essendo questa mia l’ultima letterina, perché tra 4 giorni è Natale e dopo le letterine a Beppe Natale non si scrivono più fino all’anno prossimo… ho deciso di non chiederti nulla per me e per i miei concittadini, ma ti chiedo di portarti un bel regalo da solo: un bel Taccuino, o più modernamente scrivendo, una bella agenda planning president!
Io credo che il Taccuino sia già sufficiente, anche se con la planning potresti fare un figurone, potresti scriverci sopra tutte le richieste, potresti programmare la realizzazione di almeno tutte le cose che ti abbiamo chiesto, ed infine potresti fare sempre come ti pare a te!
Perché, caro Beppe Natale, per dimostrare di ascoltare veramente la gente bisogna almeno realizzare qualcosa di ciò che essa si aspetta tu faccia, ma soprattutto realizzare le cose nello stesso modo che essa stessa si era immaginata leggendo tra le righe delle tue di letterine, quelle che tu scrivevi a tutti noi quasi un paio di anni fa…
Ti ho chiesto, tra le righe, con le mie letterine (tra parentesi), di avere attenzione a tutti i luoghi e le persone del tuo territorio (Le luminarie fino a San Giovenale), di promuovere e favorire azioni a sostegno del commercio dell’orvietano e del centro storico (Il lavoro per i commercianti di Orvieto), di realizzare la promessa di un territorio più sano ed una comunità più ricca grazie ai vantaggi promessi della raccolta differenziata (La differenziata non indifferente), di imporre la “buona relazione” con la Regione per la messa in sicurezza del Paglia e la realizzazione dell’agognato Parco Fluviale (Stare sicuro sulle rive del Paglia), di sostenere ed accrescere con azioni ed aperture straordinarie, tariffe e adeguata comunicazione contestuale una forte identità turistica di attrazione su Orvieto (La vera vocazione turistica), di ascoltare veramente il popolo e di aprire l’amministrazione alle esigenze più concrete del comprensorio e della comunità (Una vera partecipazione cittadina), di mantenere le promesse elettorali contenute nei programmi e provare ad immaginare la realizzazione di una città da sogno (Non avere più la nebbia negli occhi), di creare un piano concreto di solidarietà da parte del Comune verso le famiglie in difficoltà del territorio, anche attraverso un segnale personale degli amministratori (Una cassa di solidarietà ed il buon esempio), l’importanza di ricordarsi delle cose chieste ma soprattutto di quelle dette (Un taccuino per Beppe Natale).
Io spero tu abbia apprezzato o almeno riconosca il carattere di interesse generale e mai fazioso o di parte che ho dato alle mie letterine, facendoti mai critiche fine a se stesse, ma proponendoti sempre soluzioni semplici e possibili (seppur ripeto dal mio punto di vista) sempre con la buonafede ed il buonsenso di aver interpretato ciò che leggo, ciò che sento tra la gente, e ciò che vedo con i miei occhi!
Tante persone speravano, tra quelle che c’hanno creduto di più, di ricevere da te ciò che si aspettavano e si immaginavano dalle righe dei tuoi scritti, ma per queste invece che hanno letto le mie di letterine, e che ne hanno condiviso in buona sostanza forma e contenuto, ti ricordo che magari se le rileggeranno in futuro, si aspetteranno di veder realizzato almeno qualcosa di quanto in esse contenuto, altrimenti torneranno a scrivertele ed a ricordarti quanto già atteso!
Per quelle e per queste persone allora, un più vero e popolare Taccuino ti basterà e ti sarà utilissimo perché un anno passa in fretta, ma tre anni ancora più in fretta… altrimenti saranno loro, gli orvietani tutti, a farti un regalo che si estenderà, loro malgrado, anche ai tuoi oggi più entusiasti, volenterosi e rispettabili collaboratori: una bella Clessidra che è già stata capovolta!
Caro Beppe Natale, io sarò certamente più buono l’anno prossimo, augurandomi che me ne vorrai dare la possibilità, se cercherai di realizzare una Città che tuteli gli interessi di tutta la comunità orvietana, che ne sviluppi la cultura e le possibilità formative e di studio, dove veder crescere i nostri figli, e loro i propri figli e da adulti lavorarci, se cercherai di promuovere azioni concrete volte a renderla più ricca, vivibile, ed un esempio di elevato senso civico e di rispetto per il prossimo.