di Alesssio Tempesta
Caro Beppe Natale, tu lo sai che il clima sta cambiando… ed infatti è sempre più consueto trovare ormai la nebbia anche in quegli stessi periodi, quando prima ci sembrava di stare peggio perché c’era la tramontana!
La nebbia è così frequente che offusca la vista e dopo un po’ esaspera gli animi…
Sì, perché non c’è niente di peggio che esser certi di vedere bene le cose lette o scritte, ed invece si riesce a vederle poco o niente nei fatti!
Certo ognuno di noi ha bisogno di dormire bene la notte, sereno e rassicurato da qualche bella pagina di qualche bella storia; spesso la sera, a letto, c’è chi legge un romanzo, chi il quotidiano preferito del giorno, chi il magazine delle proprie passioni e chi invece, come me, è appassionato di programmi.
La rilettura dei programmi è una pratica un po’ rara, adatta a dei veri e propri collezionisti come me e tra i miei preferiti i programmi elettorali hanno un vantaggio per chi li scrive: si scrivono in estate e si spera che a dicembre siano riutilizzati per l’accensione della cucina economica o del caminetto, abitudine “scaldacuore” assai diffusa tra gli orvietani!
Invece io ho conservato il programma elettorale dell’attuale amministrazione della mia città di Orvieto e adesso, sul comodino della mia cameretta, ogni sera cattura la mia attenzione fino a notte fonda…!
Tra le pagine più attuali di quel programma, proprio per un tema caldo degli ultimi tempi, ci sono quelle dove si parla dei parcheggi, viabilità, spazi pubblici e del “centro commerciale diffuso” nel centro storico!
Tu sai, caro Beppe Natale, che proprio su questi aspetti sono accadute negli ultimi tempi alcune cose spiacevoli ad Orvieto; o si tratta forse di leggende metropolitane, di storie fantasiose nate per “stimolare” i freddi e bui inverni dei cittadini?
Infatti mi è stato detto che i commercianti si sono preoccupati degli scarsi accessi al centro storico per via dei parcheggi sempre più costosi, sempre meno liberi, sempre più blu, qualche cittadino ha preso delle multe pur avendo messo il biglietto ma avendo parcheggiato fuori dalle strisce blu, qualche altro ha parcheggiato la sera su un parcheggio a strisce bianche che la mattina dopo erano diventate blu, disegnandogliele intorno all’auto e con la multa, tanti parcheggi bianchi sono spariti trasformati in blu, le tariffe sono aumentate (invariate solo acquistando una carta prepagata), alcuni parcheggi sono diventati numerati e assegnati favorendo alcuni a scapito di altri!
Eppure nelle pagine di quel programma si scriveva che “considerando le esigenze di residenti e delle attività commerciali, favoriremo la pedonalizzazione… favorendo l’uso dei parcheggi insilati… gli esercizi commerciali… messi a rete attraverso il centro commerciale diffuso… con una card che con sistemi premianti, accumulo di punti… parcheggio gratuito per un tempo limitato, promuova la fidelizzazione della clientela”!
Sempre a questo punto della lettura e rilettura però mi accorgo che, dentro la mia stanza, c’è una tale nebbia, un tale fumo negli occhi direi, che non riesco più a leggere altro e forse, anche un po’ stordito da quei fumi, cedo ad un sonno profondo…
E sogno, forse perché da quanto letto in quelle pagine mi immaginavo, di una città con una viabilità ridisegnata per favorire una maggiore possibilità di parcheggiare in modo ordinato che non ostacolasse il traffico per vie e vicoli, ridisegnando ed individuando spazi liberi a strisce bianche, non ad esclusivo favore dei residenti, ma assegnando loro la possibilità di parcheggiare in città almeno ad un’auto per nucleo famigliare, lasciando invariate le tariffe dei parcheggi insilati e delle strisce blu per favorirne l’uso, con tariffe ancora più agevolate che incentivassero i residenti ad affittarsi un posto in quei pluripiano (migliorando così l’immagine della città a vantaggio di tutti), creando una vera Card a partecipazione comunale per accumulare punti in collaborazione con gli esercenti e che servisse per scontare o rendere veramente gratuito il parcheggio in città per un tempo limitato agli acquisti in centro, aiutare i residenti ad “educarsi” con una campagna di comunicazione e sensibilizzazione (e solo come ultimissima soluzione arrivare alle contravvenzioni) ad un sistema di città civile e rispettoso di tutti!
Quando mi sveglio la mattina mi accorgo che ho fatto un bel sogno, indotto sicuramente da quelle belle pagine serali, ma che purtroppo appaiono un bel po’ diverse dalla realtà!
Caro Beppe Natale io spero di sbagliarmi e di vedere presto almeno qualcosa corrispondente a ciò che quelle pagine fanno sperare, perché capisco che la strada verso il cambiamento è dura ed in salita, ma tu sai che sali sali, dopo la gente vuole cambiare davvero, per se stessa e per le scelte fatte in passato…
Caro Beppe Natale, tu che sei tanto buono e tutto puoi fare, quest’anno comincia a portare i termosifoni ai cittadini di Orvieto perché io credo che vogliano accendere sempre meno la stufa ed il caminetto nel quale buttare i programmi elettorali, ed anch’io prometto di essere più buono l’anno prossimo, sperando che me ne vorrai dare la possibilità.