di Alessio Tempesta
Caro Beppe Natale, siamo quasi arrivati a Natale e tutti dovremmo essere un po’ più buoni…ma molto più importante è volersi impegnare per essere un po’ più buoni anche tutto il resto dell’anno!
Essere più buoni secondo me può voler dire tante cose: per esempio basterebbe parlare di meno, ascoltare di più, farsi qualche domanda sensata e darsi qualche risposta, se non proprio intelligente, possibilmente sensata anch’essa, ma soprattutto avere la tutela, la difesa, il rispetto del prossimo, come elemento alla base del proprio ragionamento e di ogni propria azione.
Senza ipocrisia è spesso, questo natalizio, il periodo nel quale ci ricordiamo un po’ di più di quelle persone meno fortunate di noi, perché malate o nelle difficoltà economiche, perché sole o prive di quella armonia famigliare fondamentale per una società ed una comunità più civile e più serena.
Orvieto non è dissimile dal resto d’Italia, da altre città più o meno grandi, vittime tutte della crisi diffusa di valori, di economie, di prospettive.
Purtroppo, caro Beppe Natale, anche qui ad Orvieto pochissimi sono rassicurati da una visione positiva e rasserenante del presente e del futuro, anche perché siamo tutti un po’ più sotto pressione, fiscale e contributiva, che nessuno ci aveva promesso e che quindi nessuno si aspettava…
Tra un po’ dovremo trasferisci tutti a Bagnoregio, che agli occhi ingrigiti di noi orvietani sembra essere diventato la nuova America della Tuscia dove emigrare, grazie ad un’azione di governo cittadino che tutela l’interesse di tutti e colpisce senza distinzione la difesa dei privilegi di pochi, e che ha messo “al centro” (e nemmeno storico) i residenti di quel comune!
Qui ad Orvieto invece ci chiediamo se sia vero che l’attuale amministrazione comunale costi già 80.000€ all’anno di più di quella precedente (come abbiamo letto sui quotidiani locali e nazionali) e la cosa non è tanto piacevole, visto che si chiedono maggiori sacrifici a tutti i cittadini per risanare un bilancio che noi cittadini non abbiamo contribuito ad appesantire!
Ammesso e non concesso che i costi della politica siano necessari a migliorare le condizioni di tutti, sono sicuro che tante persone dell’attuale amministrazione comunale, soprattutto tra le fila della maggioranza, lavorino a costo zero, con grande impegno di ideali ed intenti, e con buoni risultati degni di encomio e rispetto!
Ma al cittadino orvietano viene di certo il dubbio che molti altri abbiano invece un approccio meno partecipativo e responsabile, e che forse profittino delle prebende derivanti dai propri ruoli e da quel distaccato “lavoro”!
Perché caro Beppe Natale io penso che la politica, almeno in una piccola realtà locale come Orvieto, non dovrebbe essere un “lavoro” ma un’attività da svolgere quasi con finalità di volontariato, filantropica, a favore di una comunità in tutti i sensi…
Angelo Pettinacci, all’inizio della legislatura cittadina, appena assunto il ruolo di presidente del consiglio comunale, ha rinunciato al proprio compenso perché vede la politica, e lo penso anch’io, come un servizio trasparente e che non gravi sulle spalle dei cittadini che egli rappresenta e per i quali si impegna, e non ha bisogno di quei compensi per vivere, visto che vive di un altro lavoro!
Altre volte la politica, dico in generale eh, garantisce un emolumento a quelli che potrebbero fare fatica a garantirselo; pazienza, poco male, forse è anche giusto, basta che anche questi lavorino veramente e totalmente al “servizio” della comunità!
Altre volte ancora, sempre in generale eh, qualcun altro si prende i soldi del ruolo politico e del proprio lavoro, legalmente, ma alla faccia del buonsenso e dell’ingordigia forse per qualche panettone e torrone in più, fatto, confezionato e regalato dall’inguastito cittadino!
Allora, caro Beppe Natale, tornando alla mia realtà di Orvieto… ti chiedo di portare quest’anno la creazione di una Cassa di Solidarietà, di un Fondo Sociale della città, garantito dal Comune, nel quale far confluire il contributo volontario di tutto l’apparato politico cittadino, come dei nostri amministratori di maggioranza e di opposizione, ma anche dei cittadini stessi che vogliano dare una mano a qualcuno meno fortunato tra i nostri stessi vicini concittadini!
Questo sì che sarebbe quello che una volta eravamo abituati a dire ed a fare, a dare cioè il Buon Esempio, in un momento di difficoltà di tanti orvietani!
Caro Beppe Natale, tu che sei tanto buono e tutto puoi fare, fa’ che questa buona iniziativa si possa realizzare con l’impegno e la volontà, anche della saccoccia, di tutti i nostri rappresentanti politici, ed io ti prometto:
- che sarò più buono l’anno prossimo certo che me ne darai la possibilità
- che anche io ci metterò qualche soldino dal mio salvadanaio
- che ti lascerò sempre un posto importante e di primissimo piano nel mio presepe (e mai come quelli che ti metterebbero dietro vicino al bue) così come ho già fatto con Pettinacci, che è sospeso sopra la capanna, e fluttua per me come un bravo e bellissimo Angelo!