di ufficio stampa Azzurra Ceprini Orvieto
Giulia Colantoni è una giovane cestista che, a soli diciassette anni, è già protagonista nel massimo campionato di pallacanestro femminile, in una realtà di grande spessore e valore come Azzurra Ceprini. Ha le idee chiare, Giulia, e tanta voglia di crescere ancora; le qualità, tecniche ed umane, non le difettano e, ne siamo convinti, avrà l’opportunità di farsi apprezzare sempre più per parecchio tempo. Conosciamola meglio, attraverso questa intervista. COME HAI VISSUTO LA BELLA ED ESALTANTE VITTORIA NEL DIFFICILE DERBY CONTRO UMBERTIDE? “Eravamo pronte ad affrontare una squadra di alto livello come Umbertide… ma, soprattutto, volevamo vincere una partita così importante, per di più il derby. Personalmente, tralasciando le amichevoli precampionato, non sapevo cosa significasse giocare contro una squadra dello stesso territorio. Trovarmi nel roster è stata una grande emozione e, durante la partita, non ci sono mai stati momenti in cui non abbia creduto nelle mie compagne. Questa vittoria ha portato, sicuramente, tanta felicità alla Società ma, in primis, alla Squadra, che ha lavorato tanto duramente nell’ultimo mese. Adesso aspettiamo la partita contro Schio e, risultato a parte, speriamo di vedere una squadra che lotta fino all’ultimo minuto, dimostrando che la vittoria ad Umbertide non è stato solo un evento fortunato”.
CI PARLI UN PO’ DI TE E DEL TUO “RAPPORTO” CON LA PALLACANESTRO? COME E QUANDO HAI SCOPERTO LA PALLA A SPICCHI? ” Ho diciassette anni e vengo da Rieti. Quest’anno gioco nell’Azzurra Ceprini, ma il mio percorso cestistico inizia molto prima. Si può dire che sono nell’ambiente della pallacanestro da una famiglia di cestisti; infatti mio padre e mio zio hanno fatto parte, per anni, della Serie A e, grazie alla loro passione, ho iniziato anche io, a soli quattro anni, a conoscere la palla a spicchi. Purtroppo nella mia città non esisteva una squadra femminile, perciò facevo parte di un team maschile insieme ad altre ragazze, prima nella Società La Foresta Basket Rieti e poi nella Small Basket Rieti Campoloniano. A quattordici anni sono stata costretta a cercare una squadra femminile e la più vicina era la Pink basket Terni, dove ho militato per tre anni. Proprio grazie alla Dirigente Stefania e a Coach “Pierma”, ho avuto l’opportunità di fare alcuni allenamenti con Coach Romano; a fine stagione ho ricevuto la comunicazione che l’Azzurra Orvieto mi voleva in squadra, e da quel momento si è avverato il sogno per cui lavoravo da anni”. VENIAMO, APPUNTO, AD AZZURRA: SEI PARTE INTEGRANTE DELLA PRIMA SQUADRA. CHE COSA SIGNIFICA PER TE? QUANTO È IMPORTANTE, PER TE, ESSERE A CONTATTO CON LE GRANDI E CHE COSA IMPARI ATTRAVERSO LORO? “Far parte del gruppo e allenarmi ad un livello così alto è il primo step che volevo raggiungere; essere qui, adesso, è un’opportunità che poche giocatrici hanno e per questo, già da settembre, ho tentato di dare il massimo, per me e per la squadra. Stare a contatto con grandi campionesse è la cosa più bella che ogni piccola cestista possa desiderare; ogni giorno da loro si imparano nuove cose, prima sul campo e poi a livello umano, perché anche loro, come me, hanno trovato le stesse difficoltà all’inizio della loro carriera.. per questo non finirò mai di ringraziarle”. COME TI TROVI IN UNA REALTÀ MOLTO IMPORTANTE COME ORVIETO? COME PROCEDE, A LIVELLO PERSONALE, QUESTA PRIMA PARTE DI STAGIONE? “Questa prima parte di stagione ha portato una grande crescita personale; per quanto riguarda la squadra, c’è stato un inizio un po’ altalenante, però non abbiamo mai smesso di credere nei nostri mezzi, e ciò si è visto dal risultato ad Umbertide. Allenarsi a questo livello vuol dire potersi dedicare solo allo studio e alla pallacanestro, rinunciando a cose che molti miei coetanei non potrebbero sacrificare. Essendo il mio sogno non sento di essere privata di qualcosa, ma solo fortunata ad avere questa opportunità”. I TUOI PROPOSITI PER LA SECONDA PARTE DI STAGIONE E PER IL FUTURO? “Per la seconda parte di stagione proverò a crescere ancora e ad acquistare più fiducia da parte del Coach e delle compagne, sperando che ciò mi possa portare ad avere altre opportunità come questa e a continuare a giocare a basket per molti anni, togliendomi altre soddisfazioni”. e.f.