L’associazionismo No Centrale Geotermica di Castel Giorgio si prepara all’audizione con la Commissione regionale e intanto preannuncia la posizione che prenderà, già peraltro anticipata nei contenuti da un fitto carteggio con la Regione e con i cittadini.
Nella nota inviata “Al Presidente Seconda Commissione Consiliare – Assemblea Legislativa Regionale Umbria Giuseppe Biancarelli” e a tutti i soggetti coinvolti nella pratica , le associazioni sostengono che “L’iter autorizzativo dell’impianto in oggetto è nella fase delicata dell’intesa da parte della Regione Umbria. E’ ormai di dominio pubblico che i cittadini dei territori coinvolti e le amministrazioni locali di una vasta area umbra e laziale sono contrari alla realizzazione del progetto, in quanto temono- sostenuti da scienziati di fama internazionale- che esso presenti seri rischi sismici e di possibile inquinamento delle acque potabili.
Sulla base di resoconti stampa si apprende che invece la Giunta regionale umbra, pur prendendo atto dell’opposizione dei territori, avrebbe deciso di inviare al Governo un documento nel quale si esprime un parere tecnico positivo, in quanto “non ci sono misure ostative”. Questa la valutazione tecnica “fatta su elementi oggettivi” dagli uffici regionali.
Non si comprende per quale motivo la Giunta voglia esprimersi in questo modo, quando da tempo le sono stati forniti tutti gli elementi per ritenere quanto meno dubbi i dati tecnici che aveva a sua disposizione per esprimere una valutazione.
Non ci si può nascondere dietro al fatto che gli uffici tecnici della regione abbiano stabilito che il progetto è tecnicamente accettabile. Il loro giudizio può non essere ritenuto valido o “oggettivo”, se i dati di base -che sono stati loro forniti- sono tarati ed inaffidabili. E gli elementi di sospetto sono ormai troppo forti ed argomentati scientificamente per far finta di nulla.
La Giunta dovrebbe prendere una posizione ferma di responsabilità e di cautela. Dovrebbe comunicare al Governo che è emerso un forte e fondato dubbio sull’affidabilità dei dati forniti dalla società proponente, aggravati da un evidente ed innegabile conflitto di interessi, e che quindi la Regione Umbria non è nelle condizioni di esprimere un parere né tecnico, né politico positivo. Occorre prima un chiarimento definitivo sulla validità dei dati scientifici forniti ai Ministeri competenti ed alla Regione Umbria.
Come minimo la Giunta ha il dovere di chiedere al governo la ripetizione delle misurazioni da parte di esperti INGV, non in conflitto di interessi. E quindi sulla base di queste nuove misurazioni – se ritenuto opportuno – ricominciare le procedure autorizzative e di valutazione di impatto ambientale, sia al MISE che al MATTM. Questo è un preciso dovere della Giunta a salvaguardia della incolumità dei propri cittadini.
I comitati e le associazioni che hanno animato questa battaglia contro il progetto pilota ci tengono a ribadire la convinzione che “La Giunta ha il dovere di difendere l’incolumità dei propri cittadini. E ha tutti gli elementi per potersi opporre a questo progetto, sia dal punto di vista politico che tecnico”.
Vogliono inoltre chiarire che ancora nulla è stato deciso e ribadire che la battaglia è ancora aperta, non accettando il senso di rassegnazione apparso in un comunicato della Lega Nord, che sembra dare già tutto per deciso.
Un fatto è certo, un fatto politico, al di là dei carteggi e delle dispute scietifivhe e legali: “Non sarà un bello spettacolo vedere il governo della Regione Umbria chiamato in tribunale dai propri cittadini a difesa della propria incolumità e dei propri beni da intenti chiaramente speculativi”.
E continuano in un successivo passaggio affidato ad un ultimo successivo comunicato:
Ma chiariamo un punto dirimente una volta per tutte: le legislazione italiana prevede che l’autorizzazione degli impianti industriali sia rilasciata da organi politici votati dai cittadini che si assumono la responsabilità anche civile e penale del loro operato. E non giacché da organi tecnici che al massimo danno appunto un parere di compatibilità, appunto tecnica. La “intesa” regionale prevista per l’autorizzazione degli impianti geotermici pilota non fa eccezione. Ebbene l’intesa è un procedimento amministrativo- politico e non potrebbe essere altrimenti: quindi i procedimenti per Castel Giorgio –Torre Alfina si dovranno concludere con una posizione definitiva delle due Giunte Regionali. Non esistono alternative: devono decidere politicamente avendo chiaro anche il costo “politico” di una decisione avversata dai sindaci e dalle comunità: i territori li guardano, l’attenzione -come non mai- è massima sui due progetti…
Vogliamo solo portare alla loro massima attenzione(Organi istituzionali ndr) tutti gli aspetti politico-sociali della installazione sulla piana dell’Alfina di tali impianti, nonché anche il contributo-sostenuto da esperti scientifici di chiara fama-sugli aspetti tecnici negativi (che esistono e farebbero bene le Giunte a farli verificare, anche da tecnici indipendenti). A ciascuno il suo, diceva Leonardo Sciascia.
Così concludono i firmatari, che seguono, delle numerose note inviate alla Regione e alla stampa, di cui abbiamo riportato alcuni passaggi.
Questi i firmatari.
In nome proprio e per conto delle rispettive associazioni appresso indicate:
Fausto Carotenuto, Comitato Difesa Salute e Territorio di Castel Giorgio, C. Giorgio
Comitato Interregionale Salvaguardia Alfina (CISA), Orvieto
Associazione Lago di Bolsena, Bolsena
Associazione Accademia Kronos Umbria, Orvieto
Associazione Italia Nostra- sezione di Orvieto, Orvieto
Associazione Amici della Terra- Club di Orvieto, Orvieto
Associazione WWF – sezione di Orvieto, Orvieto
Associazione ASSAL, Acquapendente
Associazione Altra Città, Orvieto
Comitato cittadino di Tutela Ambientale Lago di Bolsena, Bolsena
Associazione La Renara per l’ecosviluppo del territorio, Castel Giorgio
Comitato tutela e valorizzazione Valli Chiani e Migliari, Ficulle
Comitato Nazionale c. Fotov. & Eolico Aree Verdi, Acquapendente
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