di Roberto Minervini
Volevo farlo prima, ma ero preso da altre urgenze e l’ho trascurato, anche se, devo dirlo, mentre facevo altro spesso la mia mente andava sullo stesso tasto: “ma che c’entra?”, mi chiedevo.
Il fatto è che, come un fulmine a ciel sereno, mi ritrovo la mia immagine su “La Nazione” nell’edizione di Terni. Me lo comunica un amico, “c’è un articolo su di te” mi dice. “ Di che si tratta?” gli chiedo sorpreso. “Ma! Non è chiaro… un tuo conflitto d’interessi…” Immediatamente la mente va alla smentita appena fatta su Orvietonews relativa al fatto se ero nella Segreteria PD mentre seguivo l’iter di una società che si era aggiudicato un appalto sulla pre-progettazione sulle aree interne … Insomma una interrogazione fatta dall’opposizione in comune ad Orvieto e che mi era sembrata un po’ contorta, ma l’opposizione, nella persona del Consigliere Olimpieri, aveva giustamente sollevato il problema. Dico giustamente perché essendo evidentemente (non lo conosco) persona attenta aveva rilevato, sul sito del PD, che risultavo ancora iscritto a quella segreteria pur essendomi dimesso dal Marzo 2015. Credo che il Sig. Olimpieri abbia fatto bene a sollevare la questione, questo è purtroppo un Paese (mi riferisco all’Italia) fra i più corrotti fra quelli industrializzati e quindi “occhio!”.
Voglio quindi chiarire che fra me e la società aggiudicatrice non c’è nessun contratto, non ho percepito alcun compenso, ma solo ringraziamenti (tanti). Come mai non percepisco soldi quando mi attivo a vario titolo nell’Orvietano e non solo? Ma se sono più di dieci anni che non ne percepisco! Ma se sono più di dieci anni che il sottoscritto, ed oggi tanti altri, combatte per difendere il meglio di questo comprensorio da interventi “economici e forieri di reddito ed occupazione” che toglierebbero il poco lavoro che c’è e peggiorando la qualità della vita, spesso altissima anche se con poco reddito, dei residenti. Qualcuno pensa che in questi dieci anni il sottoscritto o Vittorio Fagioli o Marco Carbonara o Fausto Carotenuto, per citare solo i più “vecchi” militanti di queste battaglie (ma anche tanti altri e sono sempre di più) hanno dedicato praticamente tutto il loro tempo libero a cercare di arginare speculazioni e “furti” di territorio perché siamo pagati? Chi mi paga quando, come capita praticamente tutte le settimane, percorro centinaia di chilometri per spiegare in questo o quel comune cos’è la geotermia, cos’è un Contratto di Fiume, cos’è un progetto Aree Interne, cos’è un impianto a biomasse? Chi mi ha pagato fino ad oggi per proporre ai comuni dell’Orvietano modelli di sviluppo che siano compatibili (almeno mi auguro) con le aspettative dei residenti che si rivolgono a me (a noi) perché meglio dei loro stessi amministratori riusciamo ad interpretare e a comunicare il loro volere, i loro interessi, le loro aspettative?
Perché lo faccio/iamo, perché è giusto farlo, perché è civile farlo, perché questo territorio è preziosissimo e lo merita, perché ho vissuto abbastanza da vedere e capire tante di quelle porcate in questo Paese che qualcuno prima o poi deve ribellarsi, ed infine perché mi piace farlo. Ma non sono né Robin Hood né tantomeno la Pulzella D’Orleans, non ho visioni mistiche o aspirazioni politiche (per la quale sono particolarmente negato), mi auguro solo di poter vivere in un contesto che mi piace, difeso da predatori occasionali e di vecchia data. Quello che si sta costruendo in questo territorio già fruttifica e spero anch’io, nell’ambito della mia professione, di cui vivo, di avere modo di conquistarmi i miei spazi professionali per fare delle cose nuove o per fare meglio le solite cose, ma bisogna creare le condizioni, crescere nelle aspirazioni, riaprire un rapporto di fiducia con la politica, riappropriarsi della politica. Credetemi, dopo quarant’anni di professione, senza mai aver aderito ad un partito ho voluto fare questa esperienza nuova anche se certamente non entusiasmante.
Fa bene il Sig. Olimpieri a vigilare, mi sembra che in questa veste di opposizione sia più attento, durante l’amministrazione precedente non avevo avuto questa impressione.
Ma l’importante è migliorare, quello che mi stupisce però, e che trovo un po’ misterioso, è come mai un giornale nazionale come “La Nazione” appunto, da un po’ di tempo si stia tanto interessando a me. È la seconda volta che mi succede in meno di un mese (stessi diventando “famosetto”?). La prima volta è stato perché sono stato “accusato” di aver utilizzato in un impianto la geotermia, come se non fossi più che convinto che c’è geotermia e geotermia. Oggi, sempre sullo stesso giornale, appaiono altre insinuazioni, questa volta di “conflitto d’interessi”. Se “errare umanum est…” perseverare mi sembra sospetto ed ho dato quindi mandato allo Studio Legale Capparella di Viterbo di intervenire presso il giornale, vedremo se pubblicheranno le dovute smentite o se bisognerà alzare il tiro.
C’è qualcuno che ce l’ha con me? C’è qualcuno che mi vuole screditare? Lo prendo come un segnale positivo, vuol dire che sto/iamo colpendo il bersaglio. “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti minacciano, ma poi vinci” questo soleva dire il Mahatma Gandhi ai suoi discepoli, quindi andiamo avanti che ce la facciamo ad evitare l’arrivo dei corsari. Ieri, il 5 Novembre, in un’aula di Montecitorio e davanti anche ad alcuni parlamentari, si è sviluppato uno degli incontri più chiarificatori e partecipati sui danni ed i rischi che un certo tipo di geotermia può creare. C’erano esperti da tutta Italia, gente indipendente, gente seria e motivata, di quelli che non si fanno sottobanco un progettino per loro e famiglia, magari con l’aiuto di quella politica che deve sparire e a danno di chi non sa niente mentre tutto intorno a loro sta per cambiare e per sempre.
Viviamo in un Paese straordinario, pensate un po’ a cosa potrebbe diventare se solo ci muovessimo tutti insieme per cambiarlo, non prendiamo le distanze dalla politica, controlliamo chi abbiamo delegato a rappresentarci, valutiamo i fatti non le parole, non screditiamo chiunque, cerchiamo sempre di capire e premiamo chi agisce anche se può sbagliare, mandiamo a casa chi “galleggia” sui nostri voti senza operare.
Riprendiamoci la nostra vitalità e aumentiamo la nostra partecipazione, ho idea che tutto questo è già cominciato, ma cammina troppo lentamente, uniamoci e aumentiamo il ritmo.