di Silvio Torre
Questo sabato parte la SERR 2015, la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, che in tutta Europa rappresenta un punto di riferimento per la presentazione di strategie e politiche orientate al risparmio ed a quella che viene chiamata economia circolare, in pratica al recuperare tutto il possibile dagli scarti.
Un evento che nel nostro territorio non è stato preso assolutamente in considerazione, a parte l’impegno di qualche privato cittadino come noialtri o di un ente economico bancario di caratura internazionale presente anche ad Orvieto Scalo che, per iniziativa di un energy manager particolarmente sensibile e capace come la dott.ssa Elisa Dardanello, farà letteralmente e definitivamente scomparire la modulistica. Invece l’Amministrazione risulta non pervenuta nonostante le precise istanze venute dalle autorità o promosse dal basso come le iniziative di Orvieto Civica. Il Sindaco stesso, dott. Giuseppe Germani, ha recentemente risposto sull’argomento ad un’interrogazione che chiedeva se il Comune avrebbe aderito alle iniziative per il SERR od alla strategia Rifiuti Zero con queste parole: «in una battuta potrei dire che già la settimana scorsa sono state fatte azioni importanti. Mi riferisco all’ordinanza del Consiglio di Stato che ha disposto una nuova perizia per accertare l’esistenza di un bosco sull’area di proprietà della SAO SpA accogliendo le ragioni del Comune, e al blocco della procedura di VIA in Regione sul 2° calanco. Si tratta di atti che in parte già sono una risposta concreta. Ora inizia la partita importante che come Comune e altri Enti locali dobbiamo portare avanti all’interno del costituendo AURI. Dal recente incontro con l’Assessore regionale competente, è emerso che entro la fine dell’anno l’AURI verrà costituito e come Città e Comprensorio porteremo in quel contesto le nostre istanze».
Purtroppo questa risposta è stata fuori luogo. Dobbiamo ricordare al Sindaco che le azioni di contrasto all’ampliamento di una discarica ed alla riorganizzazione degli enti, per quanto interessanti ed utili, non aiutano in alcun modo a diminuire la produzione di spazzatura alla fonte. Per ridurre i conferimenti occorre promuovere e favorire iniziative di contrasto agli imballaggi, di riutilizzo dei prodotti e recupero dei materiali e questo non è stato fatto in alcun modo dal Comune di Orvieto. Nessuna iniziativa culturale in attesa del SERR, nessun coinvolgimento di associazioni ed enti per lo sviluppo di buone pratiche verso i Rifiuti Zero, nessuna proposta fattiva da parte dell’Amministrazione verso cittadini ed imprese. Eppure avendo la discarica avremmo dovuto essere in prima linea.
Inoltre lo sforzo della cittadinanza, a fronte delle tariffe rifiuti altissime, è frustrato dagli scarsi risultati della differenziata soprattutto alla luce dei recenti scandali e dalla sensazione che i materiali non solo non vengano riutilizzati ma che a fronte del recupero non vengano avviati al riciclo e finiscano a loro volta in discarica. Un disagio comprensibile a fronte del quale le amministrazioni dovrebbero esser maggiormente presenti e dialoganti, ed essere esemplari nella riduzione degli sprechi.
Il tema di quest’anno della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti è la “dematerializzazione”, cioè la sparizione di ciò che è inutile e le pubbliche amministrazioni potrebbero farlo rinunciando a parte della burocrazia cartacea utilizzando le risorse che il digitale mette a disposizione. Gli enti potrebbero partire dai certificati, per dirne una. Ma ecco che accade un fatto tutto italiano: non solo non spariscono i documenti cartacei ma si duplicano con la controparte digitale.
Nelle nostre farmacie, tutte collegate in rete, i pazienti consegnano fogli stampati con sopra la scritta “Ricetta elettronica”, alle mense scolastiche del Comune i bimbi consegnano dei tagliandi mensa cartacei per accedere alla mensa che nel frattempo i genitori hanno già pagato, e persino i documenti delle auto sono divenuti elettronici, con tanto di bollo anch’esso elettronico e vengono ugualmente stampati per le procedure burocratiche. Insomma gli enti non danno un buon esempio e l’occasione sarebbe stata lieta per dare un segnale di cambio di rotta.
Avevamo chiesto che quanto meno la questione fosse stata segnalata sul sito informativo del Comune assieme ad una piccola lista di buone pratiche per l’ambiente, che avevamo allegato come suggerimento con la speranza che venisse fatta propria ed integrata dagli uffici comunali. Ma forse anche questo era troppo impegnativo per il nostro municipio e non è ancora avvenuto.
Ora siamo certi che una qualche azione dell’ultimo secondo, almeno di facciata, avrà comunque luogo ma reputiamo che sia un peccato non essere partiti per tempo coinvolgendo associazioni, imprese e cittadinanza su questa che è una partita importantissima per il futuro del comprensorio.
Dopo il continuo parlare di tariffe, scandali e discarica per la politica dimenticarsi che per prima cosa è necessario ridurre i rifiuti è davvero imperdonabile.