Riceviamo da Silvio Torre e pubblichiamo.
Primo gruppo associato alla fondazione del “Coordinamento Regionale Umbria #RifiutiZero” (CRU-RZ) in data 10 settembre, l’associazione Orvieto Civica – Gruppo Territoriale (Eco) Orvietano lavora per conseguire quegli obbiettivi di un ambiente sostenibile, sano prefissati dal professor Paul Connet. Silvio Torre, già animatore dell’Osservatorio “Le Crete” e del Meetup sin dal 2011, ne è stato il primo firmatario.
«In Umbria la percentuale di raccolta differenziata (RD) aumenta ma, per paradosso, nelle discariche si portano sempre più rifiuti. Le discariche, come cronaca e politica ci ricordano, sono causa di inquinamento e multe dall’Unione Europea. E mentre in tutta Italia con l’aumentare della RD le tariffe diminuiscono da noi accade il contrario.
Paradosso su paradosso a spese dei cittadini. Come è possibile che succeda tutto questo?
Facciamo un esempio che ci riguarda da vicino: Le Crete.
Solo l’impianto di trattamento dell’umido orvietano riuscirebbe a trattare quasi 90.000 tonnellate, ben oltre le necessità del territorio e del bacino servito dal piano d’ambito. In tutta la regione impianti del genere sono dimensionati per 370.000 tonnellate circa di potenzialità contro una produzione regionale di circa 100.000 tonnellate.
In un recente incontro tra il direttore degli impianti Sao-Acea, ing. Custodi ed una delegazione parlamentare accompagnata dal sottoscritto l’argomento del piano rifiuti è stato affrontato e le specifiche degli attuali piani industriali per quegli impianti punta molto verso il trattamento dell’umido. Quindi abbiamo grandi investimenti dei gestori privati che sembrano puntare ad un traffico di rifiuti verso la nostra regione. Questo genererà un vero e proprio viavai di camion maleodoranti sui percorsi stradali che portano a Le Crete, i cui costi logistici saranno probabilmente ribaltati sulle tariffe, mentre gli utili restano in casa Acea.
Quanto al rischio di saturazione del secondo calanco dovuto all’emergenza per il sequestro di altre discariche siamo estremamente preoccupati. Ad oggi infatti i piani industriali presentati non prevedevano l’apertura del terzo calanco ma gli scenari, ora, sono molto diversi.
A nostro avviso accade tutto ciò per la mancanza di visione che ha impedito di puntare sulle strategie di riduzione, differenziazione spinta e riciclo spinto nonostante che Il nostro Coordinamento avesse lasciato all’allora Assessore Rometti, più di tre anni fa, un dettagliato piano che puntasse a questo cambio di strategia, ma che è rimasto in un cassetto (o è finito nella raccolta differenziata della carta) senza che ci sia mai stata una risposta. E’ opinione di tutto il Coordinamento regionale Rifiuti Zero, e di noi del territorio ECOrvietano, che in Umbria non serva un adeguamento dell’attuale piano, minato anche dalle recenti vicende giudiziarie in vista del gestore unico AURI, ma un nuovo Piano che partendo dalla strategia Rifiuti Zero punti all’azzeramento dei rifiuti da smaltire, non porti inquinamento e crei nuovi posti di lavoro. Sono molte le realtà che perseguono questo obbiettivo che, sulla carta, è raggiungibile e che l’Europa chiede con forza quando parla di “Economia Circolare”.
Oggi “Le Crete” costa a tutti noi tantissimo,in termini economici ed ambientali ben più di quanto fosse previsto ai tempi della “svendita”. Presto potrebbe molto di più senza apportare alla nostra comunità alcun beneficio. La questione va affrontata e la strategia Rifiuti Zero è la risposta pulita più economica, sostenibile e sensata. » Silvio Torre, Orvieto Civica – Gruppo per il territorio ECOrvietano.
Con l’Associazione ECOrvietana Orvieto Civica fanno parte del Coordinamento alla stipula del 10 settembre l’Ass.“Un’altra Gubbio” – Circolo culturale “Primo Maggio” – Comitato Belladanza,Città di Castello – Comitato Deruta 26 Settembre – Comitato Inceneritorizero,Umbria – Comitato NO INCENERITORI,Tr – Comitato Rifiuti Zero Spoleto – Ecologic Point, Tr – Ideazioni Civiche,Pg – Medici per l’Ambiente Italia,Umbria – Movimento Difesa del Cittadino,Pg – Movimento 5 Stelle , Osservatorio Borgo Giglione – WWF Perugia;