Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità il seguente ordine del giorno relativo alla realizzazione di impianti geotermici pilota nella piana dell’Alfina:
PREMESSO che:
– in data 09 ottobre 2015 sono riuniti ad Orvieto i Comuni di Allerona, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Montecchio, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Orvieto, Porano, San Venanzo, Acquapendente, Bolsena, Capodimonte, Gradoli, Grotte di Castro, Latera, Marta, Montefiascone, Onano, Proceno, San Lorenzo Nuovo, Valentano, il Commissario Straordinario del Comune di Parrano;
– la Società ITWLKW ha presentato due progetti per la realizzazione di impianti geotermici pilota, della potenza di 5 megawatt l’uno, da realizzarsi nel Comune di Acquapendente e nel Comune di Castel Giorgio, entrambi nella Piana dell’Alfina;
– il primo impianto pilota, quello di Castel Giorgio, ha quasi terminato il suo iter autorizzativo con la Conferenza dei Servizi aperta in data 08/09/2015 alla quale seguirà, in caso di esito positivo, l’intesa tra le Regioni Lazio, Umbria ed il Ministero dello Sviluppo Economico. Il secondo, quello di Torre Alfina (Acquapendente) è invece all’inizio dell’iter amministrativo. È chiaro però che una conclusione positiva e la firma dell’intesa sull’impianto di Castel Giorgio significherebbe automaticamente un assenso sul secondo progetto, essendo identici per tecnologia e funzionamento;
– l’Assemblea è convocata e riunita con lo scopo di esprimere come territorio interregionale, ancora una volta, un NO deciso ai progetti pilota geotermici;
– il territorio rappresentato dai Comuni presenti è oggetto di numerosissimi permessi di ricerca geotermici;
– ad oggi le Amministrazioni Comunali e le Associazioni Ambientaliste hanno espresso parere negativo alla loro realizzazione, producendo osservazioni, documenti comprovanti conflitti d’interesse e anomalie nelle procedure amministrative e ricorsi al TAR;
– i suddetti documenti e osservazioni riguardano sia aspetti tecnici (possibile sismicità indotta, interferenze con le falde dell’acquifero dell’Alfina, bacino di ricarica del Lago di Bolsena), aspetti giuridici e infine aspetti politici intesi come governo ed indirizzo dello sviluppo del territorio;
– in data 15 aprile 2015 è stata approvata dalle Commissioni riunite della Camera dei Deputati X Attività Produttive e VIII Ambiente, all’unanimità da tutte le forze politiche, la Risoluzione a prima firma On. Braga, che prevedeva numerosi impegni ed in particolare:
1) ad avviare le procedure di zonazione del territorio italiano, per le varie tipologie di impianti geotermici, identificando le aree potenzialmente sfruttabili in coerenza anche con le previsioni degli orientamenti europei relativamente all’utilizzo della risorsa geotermica, e in linea con la strategia energetica nazionale;
2) ad emanare, entro sei mesi, «linee guida» a cura dei Ministeri dello sviluppo economico e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, che individuino nell’ambito delle aree idonee di cui al punto precedente anche i criteri generali di valutazione, finalizzati allo sfruttamento in sicurezza della risorsa, tenendo conto delle implicazioni che l’attività geotermica comporta relativamente al bilancio idrologico complessivo, al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell’aria, all’induzione di micro sismicità;
3) a rilasciare, a seguito dell’emanazione delle linee guida, tutte le autorizzazioni per i progetti di impianti geotermici, comprese quelle relative ai procedimenti in corso, nel rispetto delle prescrizioni ivi previste;
CONSIDERATO che:
– il territorio interessato dai progetti ha intrapreso e realizzato uno sviluppo socio economico legato prevalentemente alla valorizzazione dell’ambiente, dell’agricoltura nella sua multifunzionalità e dell’agroalimentare di qualità, dell’enogastronomia, delle emergenze culturali e delle attività artigianali
– la Città di Orvieto, Torre Alfina annoverato nel Club dei Borghi più belli d’Italia, il Lago di Bolsena con i caratteristici Comuni che sorgono lungo le sue sponde, ricchi di natura e di storia, sono riconosciuti come patrimonio turistico e culturale;
– gli interventi per la valorizzazione del territorio sono stati in gran parte realizzati attraverso strumenti finanziari pubblici, di provenienza regionale;
– sia il territorio umbro e sia il territorio laziale oggetto delle richieste di impianti geotermici pilota, sono stati individuati dalle rispettive Regioni come aree interne in base agli indici socio economici che li caratterizzano, nelle quali aree, ai sensi delle linee guida per l’individuazione delle stesse, talune tipologie di sviluppo sono escluse;
– sarebbe pertanto incoerente che si autorizzino interventi contrari a programmazioni che vedono l’utilizzo di risorse provenienti dalle stesse Regioni;
RITENUTO pertanto di fare proprie le considerazioni condivise dall’Assemblea dei Sindaci e dei Consiglieri Comunali riunitisi in data 09 ottobre 2015 ad Orvieto;
DELIBERA
– Di richiedere ai Ministeri competenti il rispetto di quanto previsto nella Risoluzione di cui in premessa e in particolare di quanto previsto al punto 1, 2, 3;
– Di ribadire nei confronti delle Regioni Umbria e Lazio, le quali come ultimo atto autorizzativo per i due impianti saranno chiamate insieme al Ministero dello Sviluppo Economico alla sottoscrizione dell’intesa, la contrarietà dei territori ai suddetti impianti per le motivazioni espresse in premessa e nei numerosi atti trasmessi alle Amministrazioni competenti;
– Di chiedere pertanto alle Regioni Umbria e Lazio di esprimere parere negativo nei confronti dei due progetti pilota, e di non sottoscrivere l’intesa;
– Di chiedere di applicare il principio di precauzione: l’Assemblea ribadisce, infatti, oltre ai dubbi sulla sicurezza dell’impianto, che lo sviluppo di questo territorio è legato alla valorizzazione dell’ambiente, dell’agricoltura nella sua multifunzionalità, dell’enogastronomia e delle emergenze culturali, attività che verrebbero inevitabilmente compromesse dalla presenza di impianti geotermici ovvero di altre installazioni (quali ad esempio impianti eolici di grandi dimensioni) che non presentino adeguate garanzie per la salvaguardia della compatibilità ambientale e la tutela della salute pubblica e del paesaggio tenuto altresì conto che parte di questi territori sono SIC (Siti di interesse comunitario) e ZPS (Zone di protezione speciale);
– Di elaborare un documento programmatico che contenga, in continuità con quanto già realizzato nei decenni precedenti, le linee di sviluppo socio economico da perseguire nel prossimo futuro, ribadendo così il grande valore ambientale e la presenza di un immenso patrimonio storico culturale;
– Di elaborare, in conformità con la normativa nazionale e regionale in materia energetica, il piano energetico territoriale dell’area interregionale umbro-laziale in oggetto;
– Di incaricare il Sindaco della sottoscrizione del documento condiviso, avente per oggetto i contenuti della presente deliberazione, da inviarsi alle autorità competenti.