Riceviamo dall’ufficio stampa Consap e pubblichiamo.
Quanto accaduto a Parigi deve far aprire gli occhi ai nostri governanti che non si devono soltanto limitare ad esprimere sentimenti di sdegno per l’attacco terroristico e vicinanza ai francesi, sentimenti assolutamente condivisibili ed inevitabili – dichiara Stefano Spagnoli, segretario nazionale della Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia – ma, la strage compiuta nella capitale Francese, deve anche far riflettere i nostri politici sulle criticità della sicurezza interna del nostro paese e sull’inadeguatezza delle risorse disponibili per prevenire e fronteggiare potenziali attacchi terroristici di questa portata in Italia.
I terroristi ci hanno minacciato più volte, ed anche in questa tragica occasione hanno dichiarato che ora toccherà anche a Roma, Londra e Washington.
Noi da tempo – prosegue Spagnoli – denunciamo che i sistematici continui tagli operati al comparto sicurezza ne hanno determinato il suo progressivo smantellamento con la conseguenza inevitabile di una drastica riduzione dell’azione repressiva e, soprattutto, preventiva sul territorio e quindi l’impossibilità di garantire una risposta adeguata alle nuove emergenze terroristiche.
Mi chiedo – continua il segretario nazionale Stefano Spagnoli – se un attacco del genere fosse avvenuto in una delle nostre grandi città, quanti poliziotti o carabinieri, avremmo potuto avere a disposizione per un immediato intervento visto che a Roma, per esempio, abbiamo mediamente una volante della Polizia ogni 160.000/170.000 abitanti, vale a dire scarsi 17 equipaggi, ogni turno, per tutta la città.
Nei primi anni 80, soltanto la famosa caserma “Guido Reni”, sede del noto Reparto Volanti della Capitale, a turno, ne metteva in campo 25/30 di volanti a cui si aggiungevano, poi, quelle dei Commissariati di zona che oggi invece si vogliono chiudere.
In quegli anni, le FF.OO, avevano circa 30.000 uomini e donne in più e mezzi a disposizione efficienti e non vi era né l’emergenza immigrazione incontrollata di oggi né il pericolo del terrorismo islamico.
Occorre che il nostro Governo la smetta di far finta che tutto vada bene e sia sotto controllo ed addotti, invece, urgentemente, decisioni importanti e straordinarie per aumentare la sicurezza interna dell’Italia senza ulteriori tentennamenti – conclude Spagnoli – immettendo, nelle fila delle Forze dell’Ordine, almeno 5000 unità che non siano, però, virtuali come quelle 2500 assunzioni annunciate per il Giubileo le quali, purtroppo, concretamente, copriranno soltanto la metà dei pensionamenti e dotando, le stesse, di mezzi e strumenti idonei ed emanando leggi che consentano identificazioni ed espulsioni degli stranieri certe e tempestive con previsione di carcere “vero” e duro per chi rientra illegalmente nel nostro paese.
Oggi le forze di Polizia italiane non hanno la possibilità, pur avendo le professionalità, di difendere adeguatamente la sicurezza interna del paese e, meno che mai, di contrastare possibili attacchi terroristici; le responsabilità di tutto ciò sono in capo ad una politica cieca ed assolutamente non lungimirante e ad un Ministro dell’Interno mai sentito, prima d’ora, dagli appartenenti alle forze dell’ordine, così distante, sordo agli accorati appelli di coloro che ogni giorno, vivono sulla loro pelle la cruda realtà del servizio svolto!