Riceviamo da ufficio stampa Consap e pubblichiamo.
Un grande successo quello degli uomini della questura di Terni, a cui vanno fatte le più vive congratulazioni per la cattura del boss superlatitante. Un successo raggiunto senza dubbio con grande sacrificio, elevata professionalità e non comune abnegazione; un successo che noi però leggiamo in una chiave diversa da quella del ministro Alfano – afferma il segretario nazionale della Consap, Stefano Spagnoli, all’indomani dell’arresto del boss campano Pasquale Sibillo.
Il ministro dell’interno ha dichiarato che l’importante operazione è la dimostrazione che lo stato c’è dimenticando, che Terni è una città di appena 200.000 abitanti che non sono neanche lontanamente abituati a questo genere di criminalità e quindi, al di là dell’indiscutibile successo dei colleghi, ritengo che sia esattamente l’opposto, questo arresto e la dimostrazione che lo stato non c’è – chiosa Spagnoli. Arrestare un camorrista in questa città è la conferma dell’allarme che la Consap aveva, per prima, lanciato già nel 2010, quando aveva denunciato (lo riportano le cronache di allora) il rischio di infiltrazioni mafiose a causa della presenza del carcere di massima sicurezza presente in città – prosegue il segretario nazionale – denuncia più volte reiterata in cui si è chiesto di attenzionare questa provincia inviando rinforzi di uomini e mezzi e mai ascoltata. Allora ricordiamo anche che a Terni, quest’anno, ci sono stati ben tre omicidi particolarmente efferrati.
Vorrei ricordare al ministro Alfano – conclude Spagnoli – che esistono momenti in cui la politica può dimostrare una concreta vicinanza alle Forze dell’Ordine, che non passano da twitter o dai social; dopo sei di blocco contrattuale, finalmente, grazie alla sentenza della Corte Costituzionale si ridiscuterà il contratto; ma un aumento di appena 9 euro mensili come intende fare il Governo, mi sembra non sia il modo migliore per ringraziare i servitori dello Stato.