Un festival che dal 1993 è iscritto ormai nel novero degli eventi d’eccellenza del panorama musicale/jazzistico nazionale ed internazionale. Soprattutto un festival che, nonostante le difficoltà della congiuntura economica in atto, punta tutto sulla cultura come chiave di svolta per tornare a sperare in un nuovo e rinnovato modello di sviluppo.
Tutto questo è Umbria Jazz Winter, la manifestazione che ormai è più che un sodalizio con Orvieto, praticamente un unicum e che anche grazie a questo gode di credibilità a vari livelli.
Una edizione che sposa la musica di qualità al valore aggiunto di un’ambientazione unica ed irripetibile: il centro storico di Orvieto, una delle più belle e affascinanti città dell’Umbria.
Il cartellone vuole coniugare, com’è tradizione della manifestazione, musica d’autore e intrattenimento di qualità, jazz impegnato e spettacolo, concerti per puristi e generi in grado di soddisfare i numerosi spettatori che ogni anno affollano la città sulla Rupe. Cosicché i musicisti sono spesso riproposti in situazioni e spazi diversi per dar modo di esprimere i diversi aspetti della loro identità artistica e al tempo stesso dare al pubblico la più ampia scelta di orari e location.
La formula si conferma nei suoi aspetti essenziali e quindi: musica a 360 gradi: jazz, blues, gospel, soul a ogni ora del giorno fino a tardissima notte.
Molti i nomi importanti in programma e poi location d’eccezione come da tradizione, il Duomo progettato da Lorenzo Maitani e realizzato tra il Trecento e il Cinquecento, che farà da cornice, nel pomeriggio di Capodanno alla Messa della Pace impreziosita dalla presenza della musica gospel. Espressione e sintesi di culture e religiosità diverse che grazie alla musica si incontrano rendendo indimenticabile l’esperienza.
I concerti serali si svolgono al Teatro Mancinelli, inaugurato nel 1886, sintesi dei principali caratteri dell’architettura orvietana, al Palazzo del Popolo, realizzato in pietra basaltica e tufo, descritto la prima volta nel Duecento, al Palazzo dei Sette, eretto a cavallo del Trecento, caratterizzato da volte e archi possenti e affiancato dalla pregevole Torre del Papa, a Palazzo Soliano, al cui piano terra si trova il Museo Emilio Greco, con sculture e creazioni grafiche donate alla città dallo stesso.
“Umbria Jazz Winter è la manifestazione più importante per la nostra città nel senso che muove una organizzativa enorme che da notevoli riscontri – ha affermato il Sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani – Orvieto quindi deve sentirsela nel suo dna. Abbiamo la vicinanza di molti sponsor, senza i quali sarebbe impossibile presentare un programma di così alto livello artistico. Grazie a loro e al lavoro costante che sta facendo l’Associazione TeMa stiamo uscendo da una situazione difficile. UJW è un punto fermo per la nostra città che ha messo a disposizione tutte le location di pregio. Proprio per questo, come Comune lavoreremo per dare soluzioni di ulteriore valorizzazione a spazi come la Sala del Carmine affinché, se non in questa edizione ma nella 24^, possa essere rimessa in gioco e riprendere l’esperienza degli anni scorsi, visti gli scarsi riscontri dell’attuale soluzione. Stiamo pensando ad un progetto integrato di spazi tenendo conto anche delle esigenze dettate dal Sistema di Mobilità”.
Il Sindaco si è soffermato sul ruolo determinante degli sponsor pubblici e privati, che nonostante le difficoltà riescono a sostener il progetto culturale della intera città a partire dalla Regione Umbria e Ministero per i beni e le attività culturali, e ancora: Camera di Commercio, Fondazione CRO, Cassa di Risparmio di Orvieto, Q8, Perugina, Vetrya, Coop Centro Italia, Col diretti Umbria, DoveVuoi Gormet & Catering. Partener Opera del Duomo. Media partners RAI Radio.
“E’ sempre un piacere essere ad Orvieto a cui porto il saluto del Presidente della Fondazione Umbria Jazz, Rendo Arbore e del Vice Presidente, Stefano Mazzoni – ha dichiarato Gian Luca Laurenzi – siamo orgogliosi del felice connubio e della formula che lega Perugia e Orvieto nel nome di Umbria Jazz. Una formula che si è dimostrata vincente. Visti i risultati dell’edizione estiva di UJ che l’hanno iscritta negli annali come ‘edizione record’ siamo sicuri che questo trend si confermerà nell’edizione invernale e continuerà ad essere vincente per N anni”.
Unendosi ai ringraziamenti rivolti alla TeMA, alla Fondazione UJ e agli sponsor, l’Assessore Vincenzina Anna Maria Martino ha detto: “Anche quest’anno siamo in attesa dell’evento musicale più importante per la nostra città e per la Regione Umbria nel periodo invernale dal 30 Dicembre al 3 Gennaio musica, turismo e cultura si intrecceranno e animeranno la nostra cittadina offrendo a tutti un’atmosfera unica, che solo Umbria Jazz Winter riesce a trasmettere a chi in quei giorni decide di vivere la nostra realtà cittadina. Il cartellone anche quest’anno, grazie ad una sempre attenta direzione artistica, garantirà musica d’autore e intrattenimento di qualità, concerti e spettacoli jazz di un certo impegno, concerti per puristi e non solo in grado di soddisfare le più svariate esigenze degli spettatori che ogni anno attendono questo appuntamento ormai irrinunciabile”.
“Come ogni anno – ha proseguito – i numerosi luoghi cittadini di grande interesse storico, artistico e culturale saranno a disposizione dei musicisti che potranno esprimere le caratteristiche della loro identità artistica in sedi diverse, diversificando così l’offerta e anche le esigenze di orario. Tutto il centro storico diventa parte integrante dell’evento musicale dell’anno accogliendo uno dei momenti più attesi e che ormai connotano la manifestazione. La musica sarà declinata in tutte le forme facendo di Orvieto la città della musica. Proprio un anno fa, presentando l’a 22^ edizione di UJW espressi l’auspicio di poter legare l’attività musicale della nostra città e dei nostri giovani musicisti in formazione a questo grande evento della musica jazz. Oggi possiamo dire che quest’anno il direttivo della nostra Scuola Comunale di Musica ‘Adriano Casasole’ sta prevedendo l’attivazione di laboratori Jazz nella programmazione delle attività annuali. Vorrei cogliere l’occasione per chiedere in questa circostanza di valutare la possibilità di una collaborazione tra la l’Associazione Umbria Jazz nella persona del direttore artistico e le nostre realtà musicali cittadine, in particolare la nostra Scuola di Musica appunto, affinché l’esperienza possa di Umbria Jazz possa fungere da stimolo alle ambizioni artistiche della città e dei nostri giovani musicisti”.
“Dapprima come spettatrice e, da meno di un anno, come Presidente dell’Associazione TeMa – ha detto Sabrina Ceprini – mi trovo catapultata in questa magnifica organizzazione di Umbria Jazz Winter. Una kermesse importantissima. Insieme a tutto il CdA stiamo portando avanti un discorso economico-commerciale per rendere economicamente sostenibile il Festival. Con una attenta ed oculata gestione sponsor pareggio di bilancio, forse quest’anno e già due mesi prima del festival, potremo arrivare al pareggio di bilancio. E’ una notizia importante per una manifestazione che complessivamente ha un costo di 600 mila Euro, che è un risultato significativo proprio grazie alle esperienze di Carlo Pagnotta e di tutto lo staff di Umbria Jazz che ha conoscenze e profesionalità. Siamo a meno 48.000 euro ma siamo riusciti a riprenderci in mano alcune biglietterie che da anni non erano più nostre, questo ci permetterà di realizzare il pareggio di bilancio se non addirittura realizzare qualcosa in più. Desidero anche io ringraziare tutti gli sponsor e tutto lo staff della TeMa che si sta impegnando al massimo per realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissati”.
Il Direttore artistico, Carlo Pagnotta nel presentare il programma ha espresso “soddisfazione per un Festival interessantissimo” sottolineando che “nonostante la crisi, che ancora si sente, non è facile organizzare una manifestazione di questo livello. L’aiuto delle istituzioni c’è ancora ma la manifestazione che è sempre di forte richiamo, deve camminare sempre più con le proprie gambe. In questo senso, è importante registrare che ci sono giovani imprenditori come ‘Il Malandrino’ che hanno deciso di investire sul Festival. E’ un messaggio positivo quello che i privati si facciano sempre più avanti nella condivisione di questo evento che è di Orvieto, dell’Umbria e che riverbera l’immagine della città e della regione in tutto il mondo”.