Cna, Confindustria, Confartigianato, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Confesercenti e Confcommercio lanciano un appello alle istituzioni: un patto per lo sviluppo.
Di seguito il documento
Nei giorni scorsi si sono riunite presso la CNA di Orvieto, i rappresentanti delle Organizzazioni Imprenditoriali del Territorio per discutere la possibile condivisione delle politiche per lo sviluppo locale e il modo di affrontare la grave crisi che attanaglia le imprese e le famiglie.
Gli interventi hanno evidenziato l’assenza di un progetto capace di rilanciare il tessuto socio-economico del Territorio, senza il quale si rischia di disperdere le energie inseguendo mille rivoli senza una chiara identificazione dei settore strategici e dei driver di sviluppo.
Occorre subito lavorare ad un nuovo progetto, ambizioso e condiviso, iniziare tutti a pianificare le azioni per superare la situazione di stallo in cui versa l’economia locale.
Si dimentica spesso che la nostra società è progredita grazie a tante microimprese che hanno fornito il reddito alle famiglie, alle aziende tecnologicamente avanzate che hanno garantito un futuro ai giovani, al commercio (compreso quello ambulante) che ha saputo inventarsi un futuro dopo la dipartita delle caserme e ad una agricoltura innovativa che, finalmente è ridiventata attrattiva per i giovani.
E’ corretto dare l’idea che per il Contratto di Fiume e per la progettualità richiesta dalle “Aree Interne” ci sia qualcuno che abbia il monopolio culturale e filosofico delle vie dello sviluppo locale? Queste opportunità, potranno diventare strumenti di sviluppo concreto solo nella misura in cui la componente imprenditoriale avrà lo spazio per poter portare avanti le proprie istanze , senza veti e preclusioni ideologiche.
Quanto sta accadendo nel settore delle energie rinnovabili ne è un esempio lampante. Per la geotermia e per gli altri settori emerge una miopia incredibile che non valuta attentamente le cose e ancor più grave blocca gli investimenti.
Stiamo assistendo infatti alla sterilizzazione delle legittime rappresentanze democratiche a vantaggio di singoli comitati di pressione ora su questo, ora su quell’altro tema.
Le Organizzazioni di Categoria chiedono pertanto alle Istituzioni (Regione e Comuni innanzitutto) l’apertura di una discussione sulla direzione da prendere rispetto a temi fondamentali quali lo sviluppo ed il lavoro. Si impegnano a fornire il proprio contributo di idee e di proposte al fine di svolgere il ruolo che gli spetta e partecipare a tutti i tavoli senza pregiudizi e preclusioni ma con quello spirito costruttivo e fattivo che contraddistingue la nostra imprenditoria.