ORVIETO “Il pianto del bambino è la voce di Dio: mai cacciarli via dalla chiesa”. Queste le parole di Papa Francesco Bergoglio, fatte proprie dal prete con la passione per la tecnologia don Marco Nunzi della parrocchia di Sferracavallo.
Parole che ha messo in pratica accogliendo i bambini nella dimora di Dio usando proprio la tecnologia: è un maxischermo quello che don Marco ha fatto installare nella stanza attigua alla sagrestia per permettere ai bambini di seguire la messa direttamente dal videowall.
E, vuoi la novità di venire benedetti attraverso uno schermo sul muro, vuoi la libertà di muoversi liberamente per la stanza, fatto sta che la novità ha fatto felici non solo i piccoli futuri credenti ma anche i genitori, non più costretti a saltare un “Padre nostro” o un “Ave Maria” per corrergli dietro o per pregarli di fare silenzio.
«E’ un’idea che ho messo in pratica cercando di coniugare due bisogni: quelli dei bambini e quelli dei genitori – dice don Marco – In questo modo, si educano progressivamente alla religione, gliela si fa conoscere in maniera ‘interattiva’ e, allo stesso tempo, i genitori possono seguire la messa con la tranquillità di avere accanto i propri figli ma senza disturbare gli altri fedeli».
La collocazione della stanza ovviamente, non è casuale. E’ comunicante con la sagrestia in modo tale che il parroco, al momento del rito dell’eucarestia, può tranquillamente raggiungerli per offrirgli l’ostia. Una volta finita la messa, poi, i genitori con i loro pargoli rientrano chiaramente in chiesa per i saluti e la benedizione finale.
Ma c’è di più. «In questo spazio pensato ad hoc – spiega ncora don Marco – c’è anche un servizio di accoglienza con una baby sitter e un’animatrice che intrattiene i bambini con attività ludiche. Ad esempio facendogli fare disegni sul Vangelo del giorno, mosaici a tema religioso. E poi, terminata la liturgia i bambini possono anche guardare i cartoni animati o la bibbia a fumetti».
Un’iniziativa che ha decisamente avuto il suo effetto. «Il numero di bambini che vengono a messa – testimonia il parroco di Sferacavallo – è aumentato considerevolmente anche in virtù del fatto che la parrocchia è composta da famiglie molto giovani e il mio dovere, quindi, è anche quello di avvicinarli il più possibile alla chiesa con i propri bambini».