Riceviamo da ITW-LKW Geotermia Italia S.p.A. e pubblichiamo.
E’ stato già presentato esposto-denuncia presso le locali Stazioni dei Carabinieri di Acquapendente e di Castel Giorgio, così come alle Procure della Repubblica di Viterbo e di Terni, al competente Provveditorato agli studi di Viterbo ed inoltre, al Ministro dell’Interno e al Ministro della Pubblica Istruzione in merito alle dichiarazioni effettuate durante l’orario di lezione da alcuni professori e dalla Preside dell’ Istituto Omnicomprensivo “Leonardo Da Vinci” di Acquapendente a proposito della convocata manifestazione di domenica 11 sull’altipiano dell’Alfina per manifestare contro la geotermia.
Le dichiarazioni enunciate ufficialmente davanti al corpo scolastico e agli alunni e da questi raccolte e testimoniate, riportano come sia stato dato per certo e per sicuro il danno per la vita a causa della geotermia. Dichiarazioni che sono: non solo prive di alcun fondamento ma tese ad alimentare scientemente nella pubblica opinione, soprattutto in quella di giovani e giovanissimi e anche minorenni, un allarmismo che nella realtà non ha assolutamente riscontri di alcun genere, ne sostegni tecnici tali da potersi giustificare.
Inoltre sono gravemente lesive dell’immagine dell’azienda che promuove il progetto.
Ne dovranno rispondere di fronte alla legge personalmente, in solido e penalmente, i responsabili dell’Istituto scolastico per aver volontariamente ed irresponsabilmente fatto dichiarazione di “procurato allarme”.
(Per procurato allarme si intende il compimento di atti che fanno scattare le procedure di emergenza senza che vi sia la presenza di un reale pericolo, da casi di piccola rilevanza (ad esempio: l’utilizzo di un segnalatore di incendio in una scuola, senza la presenza di un incendio) a fatti di maggiore impatto sociale. Si tratta di un reato contravvenzionale.
Codice penale italiano Art. 658 – Procurato allarme –
Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l’autorità, o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da euro 10 a euro 516.)
La manifestazione di domenica 11 non si sa da chi sia stata organizzata, ne c’è firma sul volantino, per questo riteniamo responsabili personalmente, i sindaci di Acquapendente e Castel Giorgio che non hanno provveduto, come invece stabilisce la legge, a porre in essere ogni tipo di dispositivo per comunicazioni e manifestazioni per le quali non siano state richieste debite autorizzazioni. I sindaci Garbini e Bambini hanno già ricevuto copia per conoscenza dell’esposto-denuncia a loro carico.