di Renato Piscini
È veramente difficile oggi affermare che non vi sia un disagio nel convivere con i nostri attuali amministratori, in città come in comprensorio, da parte dei cittadini. L’ osservazione o analisi nasce da un senso di distacco ma anche di valutazione, sollecitati dai fatti a cui assistiamo tutti i giorni, sia in prima persona che per sentito dire, se non letto sui quotidiani.
La sensazione che giornalmente ci investe è quella di un malessere amministrativo pieno di fatti non consoni con le necessità dei cittadini, anzi al contrario del tutto avversi agli stessi, a volte in maniera diretta .Basta vivere la città o il paese di competenza per accorgersene e venirne investiti.
Una classe dirigente improvvisata , a volte non del tutto preparata ,perché non si è sottoposta a quella gavetta ( di partito) orgoglio e scuola di tanti passati amministratori, fattisi strada sul campo pieni di ideali e di entusiasmo ma, sempre in sinergia con i cittadini,insomma ricchi solo di ambizione o perché trovatasi in campo perché utili a qualcuno .
Non basta una cultura o una appartenenza per essere utili alla società, bisogna aver vissuto nel bene comune per capirne l entità e la valenza ai fini politici.
Tale status or ora, riferito ai subentranti negli organi sia essi amministrativi o partitici , ha coinvolto gli stessi dirigenti ed impiegati dei nostri Enti, logoratisi in alchimie sindacali o di appartenenza o arrivati senza una adeguata educazione , assumendo incarichi e determinando atti incomprensibili e dannosi.
Ulteriormente si sono ripetuti errori, negli ultimi tempi, nelle nostre amministrazioni, che hanno inficiato azioni e atti per il bene delle comunità ,orfane da troppo tempo di programmazione e iniziative atte a far crescere le nostre società, rimanendo le stesse statiche , chiudendosi in se stesse.
Insomma è venuta meno una politica , un maniera di fare politica , è venuta meno una rappresentanza , una maniera di sceglierla , complici i partiti, anch’ essi venuti meno ma ,soprattutto colpa degli uomini e delle donne che non hanno vigilato nella scelta della classe dirigente .
La società civile ha fallito la prova dell’ impegno politico ,non basta essere avvocati, commercianti notai e cosi via per essere o fare politica , venute meno le scuole di politica e coloro che sono nati nelle sezioni non c’ è piu stata massa critica .
A livello nazionale e locale no c’ è più stata la vera politica …i fatti ci danno ragione –
Tutti i giorni ci ritroviamo orfani di linee guida una volta rappresentate dai nostri eletti che senza tanto rumore risolvevano le cose e ci davano una motivazione per seguirli .
Oggi tutto questo non c è più e lo si evidenzia giorno per giorno, azione per azione .
Allora cosa fare …un nostro grande attore diceva …….ricomincio da tre