di Dante Freddi
Orvieto è una città ordinata, pulita, ospitale. Si trova parcheggio sempre, costa quanto in altre città e anche meno. La città è sicura e fenomeni di delinquenza sono rarissimi. Si mangia bene, i locali sono dignitosi e accoglienti, il commercio resiste faticosamente nonostante non si sia mai creata un’organizzazione con una visione e una proposta comune.
Il turismo e il commercio costituiscono l’attività prevalente del centro storico e queste attività potranno essere floride e svilupparsi soltanto se non si costruisce un’immagine di città da profondo sud, per fare politica o titoli. Quando diventa notizia una vipera o un serpe trovato al cimitero e un topo a via Duomo, un sacchetto di mondezza gettato da gente zozza, una sigaretta in mezzo ai selci, un cassonetto debordante, una scritta sui muri, allora vogliamo farci del male, un po’ per masochismo, un po’ per piaggeria con chi urla, spesso comunque consapevolmente, in buona o cattiva fede.
Non so se gli amministratori e il personale comunale facciano tutto quanto necessario per mantenere al meglio il decoro, ma lo spero. Certo è che la tendenza alle lamentazioni che si sviluppa attraverso FB, quasi sempre per sciocchezze, contribuisce a diffondere una cultura della deresponsabilità. La colpa è sempre di altri, meglio se amministratori o vigili o impiegati comunali.
La classica foto pubblicata sui social con la segnalazione del disordine ha una funzione positiva, segnala una situazione da correggere, aiuta chi deve provvedere e che generalmente è sensibile, al di là del colore della amministrazioni.
È aberrante invece la serie di commenti con “vergogna” e tutte mezze frasi senza capo né coda che seguono l’innesco, comprese quelle di persone che hanno o hanno avuto responsabilità amministrative. “Ad albero abbattuto accetta accetta” scriveva Verga: e allora giù “mi piace” e condivisioni, costano nulla, non comportano pensiero, scaricano la rabbia.
Mi stupisce e mi preoccupa che politici che hanno sperimentato questa difficoltà di gestione dell’amministrazione locale, tra contrazione delle risorse e l’ assalto dei delusi e dei soliti scontenti, contribuiscano su FB a diffamare la città anziché intervenire per educarla alla partecipazione.
Viva Orvieto. Bella, sana, luminosa.
In alto, esempio di foto che segnala un problema. Se chi esce dalla porta togliesse quei due pezzi di carta portati probabilmente dal vento insieme alle foglie, la strada sarebbe pulita. Se il servizio di raccolta differenziata passasse in ora più adatta, non ci sarebbe neppure quel sacchetto giallo. A ciascuno il suo, meglio per tutti.