Nei giorni scorsi, Enrico Brugnoli, direttore del Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del CNR , ha partecipato alla conferenza sui cambiamenti climatici e sull’Artico ad Anchorage in Alaska, in rappresentanza dell’Italia.
La conferenza GLACIER in Alaska è stata organizzata dal Dipartimento di Stato USA e in particolare dal Segretario di Stato John Kerry, e ha visto la partecipazione del presidente degli Stati uniti Barak Obama.
Enrico Brugnoli, che alla conferenza ha rappresentato la posizione italiana assieme al direttore generale del Ministero degli Affari Esteri Giuseppe Buccino, a causa dell’impossibilità a partecipare all’ultimo momento del ministro degli Esteri, ha riportato che la “Conferenza si è conclusa con l’accordo di tutti i paesi presenti per un impegno vincolante da assumere alla COP21 di Parigi, sulla riduzione dei gas serra e la riduzione drastica di emissioni di metano e black carbon”. Brugnoli ha rilevato che “ormai c’è consenso nel riconoscere l’attività umana e le emissioni di gas serra come responsabili della massima parte della variazione climatica in atto”. Il cambiamento climatico in Artico “va arrestato perche’ potra’ avere altrimenti conseguenze negative e importanti su tutto il pianeta, tenuto conto del ruolo di queste regioni nel moderare la temperatura globale – prosegue Brugnoli – I cambiamenti in atto in Artico stanno già causando problemi importanti alle infrastrutture. Con lo scioglimento del permafrost, alcuni villaggi costieri in Alaska stanno scivolando in mare e le strade e gli edifici subiscono danni. I cambiamenti hanno effetti negativi sulla salute delle popolazioni locali e sulle loro economie. Ma le ripercussioni si sentono anche alle nostre latitudini, con l’innalzamento del livello die mari, gli eventi pluviometrici estremi, le siccità prolungate e gli incendi e la desertificazione. Occorre quindi impegnarsi non solo sulla mitigazione, ma anche adattamento e resilienza ai cambiamenti”. I nostri rappresentanti, spiega il Cnr, hanno testimoniato l’interesse italiano per l’Artico (attività di ricerca e presenza nel Consiglio Artico) e per la mitigazione e le iniziative volte a contrastare il cambiamento climatico.