I flussi turistici dichiarati dalle strutture ricettive umbre nel primo semestre 2015 sono complessivamente pari a 1.069.745 arrivi e 2.335.198 presenze, con una variazione percentuale del +3.40% negli arrivi e +1.57% nelle presenze rispetto allo stesso periodo 2014. I turisti italiani registrano un più consistente aumento negli arrivi (+4.28%) rispetto a quello delle presenze (+0.58%), mentre i turisti stranieri aumentano negli arrivi del +1.17% e registrano un aumento più sostenuto nelle presenze pari al +3.63%.
In questo quadro complessivamente positivo, ma con qualche segno meno per l’Amerino e il Perugino e il Trasimeno, è l’Orvietano che segnala la crescita maggiore di presenze e arrivi, con un +12,15% di arrivi e 13,71 di presenze. Immediatamente dopo l’Orvietano c’è il contiguo Tuderte a segnare ottimi risultati. Sono gli stranieri a contribuire maggiormente a questa eccellente crescita, che crea un clima di speranza sulla durata del trend anche nel prossimo semestre.
Insomma, l’Umbria tira e in Umbria tira di più l’Orvietano e Orvieto.
In questa delicata fase di crescita diventa determinante una corretta gestione dei flussi, affinché il ciclo possa divenire virtuoso. La condizione generale è positiva, ma sta agli operatori turistici accogliere gli ospiti in modo che possano tornare e che comunque siano portatori di esperienze positive, e agli amministratori curare ulteriormente quella generale attrazione che esercitano ambiente, paesaggio, monumenti, per trasformare tutto in una “cultura” del nostro territorio seducente, consapevole, riconoscibile, densa di esperienze che permettano di considerare una visita nel nostro territorio un ricordo radicato.
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