di Giordano Sugaroni
La Società ITW&LKW Geotermia Italia spa, ha comunicato in questi giorni di aver presentato in data martedì 11 al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare istanza per l’avvio della procedura di valutazione di impianto ambientale del progetto “Impianto Pilota Geotermico denominato Torre Alfina, da realizzarsi nel Comune di Acquapendente. Il progetto come sottolineato dalla Società stessa, “prevede la realizzazione di un impianto pilota a ciclo organico capace di generare energia elettrica e calore, senza emissioni nell’ambiente, sfruttando come fonte di energia primaria fluidi geotermici. Una volta utilizzati nell’impianti pilota, verranno reiniettati nelle formazioni di provenienza. Si prevede la perforazione di nove pizzi e la realizzazione di un impianto tipo ORC per l’immissione in rete di 5 MW di potenza elettrica. Realizzato in un lotto esaurito e ripristinato della cava Le Greppe, sarà collegato alla cabina primaria Enel aquesiana tramite un elettrodotto aereo in Media tensione a 20 KV della lunghezza di circa 6.5 Km”. Per quanto riguarda l’impatto ambientale si sottolinea nella procedura che “non determinerà impatti significativi sulle principali componenti ambientali, non generando nel corso dell’esercizio emissioni in atmosfera e nell’ambiente idrico, e non necessitando di prelievi idrici. Inoltre l’impianto genererà emissioni sonore entro i limiti di Legge e non produrrà impatti su flora e fauna”. Depositata oltre che presso il Ministero dell’Ambiente anche presso quello delle Attività Culturali e Turismo, Regione Lazio, Regione Umbria, Provincia di Viterbo, Provincia di Terni, Comune di Acquapendente, Comune di Castelgiorgio, Comune di Orvieto, Comune di Castelviscardo, la documentazione sarà consultabile entro sessanta giorni e chiunque potrà presentare in forma scritta proprie osservazioni anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi. Ai sensi dell’articolo 10, comma 3 del Decreto Legislativo 152/2006 tutto il procedimento in essere è stato ritenuto necessario dal Ministero dell’Ambiente in quanto nonostante il progetto non ricade neppure parzialmente all’interno delle aree protette, gli impatti derivanti dalla sua attuazione potrebbero interferire le seguenti aree appartenenti a Rete Natura 2000: Sic-Zps “Bosco del Sasseto”, Medio Corso del fiume Paglia”, Riserva Naturale Monte Rufeno”, “Selva di Meana”, “Valle del Fossatello”, “Fosso dell’Acqua Chiara”, “Lago di Bolsena ed isole Bisentina e Martana”.