Riceviamo da Andrea Corritore, cittadini per Castel Giorgio, e pubblichiamo.
Ieri pomeriggio, in un clima surreale, l’amministrazione Garbini è terminata. Con un voto a maggioranza contrario sul bilancio di previsione 2016 il sindaco ha preso atto che non ha più i numeri per continuare ed ha dichiarato chiusa la sua esperienza. Anche il nostro voto è stato ovviamente contrario, del resto non potevamo votare un atto come il bilancio di previsione, che era in continuità con tutto ciò che abbiamo criticato ed attaccato sin dal nostro insediamento. In questi due anni e mezzo, infatti, siamo stati sempre estremamente critici nei confronti di un’amministrazione incapace di affrontare i problemi del paese e di dare le adeguate risposte. La nostra opposizione è sempre stata nel merito delle questioni e mai strumentale. E’ anche stata costante e costantemente dura. Abbiamo fatto interrogazioni, abbiamo fatte esposti alla prefettura e siamo stati sempre attenti a ciò che succedeva o non succedeva dentro al palazzo comunale. Un’amministrazione divisa, litigiosa, senza obiettivi e progetti ma disposta solo a vivacchiare giorno dopo giorno. Una maggioranza nella quale il consigliere più votato, in due anni e mezzo, si è visto in paese solo (e non sempre) durante i consigli comunali per approvare a scatola chiusa quello che gli veniva sottoposto e che ieri, astenendosi, ha avuto il coraggio di affermare che non è mai stato coinvolto nei processi decisionali. Adesso per il Comune di Castel Giorgio si aprirà un nuovo commissariamento prefettizio fino alle prossime elezioni, ovvero, se non ci sono novità, fino alla prossima primavera. E’ il secondo commissariamento in tre anni. Tra l’altro in una fase delicatissima, a causa dell’acutizzarsi della lotta contro la geotermia. Abbiamo espresso in aula dubbi sulle tempistiche di questa crisi, che priva il Comune del Sindaco nel momento in cui più è necessario un rappresentate istituzionale che vada a far sentire le ragioni dei cittadini su Regione e Governo, affinché la prima non dia l’intesa al MISE per la realizzazione dell’impianto. Chi, dentro una maggioranza nata male e finita peggio, una maggioranza che non ha mai amministrato in maniera efficace, ha staccato la spina, si prenda le responsabilità di consegnare il paese ad un anno di immobilismo o peggio.