Riceviamo dal Gruppo “Cambiamo Castel Giorgio per Garbini Sindaco” e pubblichiamo.
In queste settimane la politica di Castel Giorgio ha avuto dei sussulti; a differenza di quello che avrebbero voluti i soliti burattinai, la POLITICA LIBERA ha impedito che il paese precipitasse in un secondo commissariamento. Dobbiamo dirlo con tutta onestà che con l’approvazione del bilancio si è evitato il Commissariamento del Comune e che in questo passaggio politico-amministrativo sono stati sconfitti i soliti personaggi che da dietro le quinte avrebbero voluto gestire i propri interessi particolari con l’aiuto servile di alcuni “poveri” burattini. Grazie al nuovo corso, fondato sulla trasparenza e sulla capacità di non piegarsi alle sirene del potere, a Castel Giorgio la musica è definitivamente cambiata ed i vecchi tromboni sono stati smascherati.
Quello che risulta grave e che va denunciato con forza è il modo con il quale una certa stampa ha raccontato il susseguirsi degli eventi. I molti articoli che per settimane sono stati pubblicati sui giornali cartacei e su quelli telematici hanno rappresentato molto spesso una realtà distorta e tutta sbilanciata a favore delle posizioni del Consigliere di minoranza Gabriele Anselmi e dei suoi nuovi “compagni” di viaggio. Sappiamo bene che Anselmi è un importante giornalista e che la sua brillante carriera lo ha portato ad avere rapporti molti stretti con parte consistente della stampa più rinomata, ma che per avere visibilità politica e per attaccare il Sindaco si arrivi addirittura a mistificare la realtà con affermazioni false e tendenziose è una cosa gravissima dal punto di vista deontologico ed inaccettabile sotto il profilo della correttezza politica. Anselmi può scrivere quello che vuole, ma non può usare la sua professione ed i suoi agganci giornalistici per ridicolizzare Castel Giorgio ed il suo Sindaco. Anselmi faccia gli attacchi politici che vuole, ma li faccia in maniera corretta, senza dire cose false e senza usare la sua professione per amplificare bugie e meschinità.
In questi due anni Garbini ha governato con la schiena dritta e senza farsi influenzare minimamente da nessuno: per questo i burattinai avevano deciso che doveva essere mandato a casa con ogni mezzo. La strategia era quella di usare un paio di burattini per far cadere il Sindaco e quella di creare in paese un clima ostile attraverso i soliti attacchi personali; per completare l’opera, i burattinai avevano bisogno anche di usare la stampa per distorcere la realtà. E chi meglio del Consigliere Comunale, nonché giornalista “telecomandato”, Gabriele Anselmi per orchestrare gli attacchi contro Garbini? Basta leggere gli articoli di quei giorni e la tempestività con cui uscivano sui giornali per capire che Anselmi stava usando la sua professione di giornalista al fine esclusivo di trarre un vantaggio politico. Ci dispiace per loro, ma a Castel Giorgio da due anni è cambiata musica.