di Giordano Sugaroni
Con ordinanza N° 104 emessa nella mattinata di Giovedì 27, il Sindaco di Acquapendente vieta l’utilizzo dell’acqua per uso potabile. Oltre che a tutte le utenze del capoluogo, il divieto con decorrenza immediata interessa anche la Frazione di Torre Alfina e le zone extraurbane, ad eccezione delle utenze dell’acquedotto della Frazione di Trevinano. Il divieto riguarda: l’uso potabile, la cottura, reidratazione e ricostituzione degli alimenti, preparazione di alimenti e bevande (escluso lavaggio frutta e verdura sotto flusso d’acqua e utilizzando acqua potabile per l’ultimo risciacquo), pratiche di igiene personale che comportino ingestione anche limitata d’acqua. Usi consentiti tutte le operazioni di igiene domestica (lavaggio indumenti e stoviglie) igiene personale (doccia). La decisione è stata presa dal primo cittadino dopo la nota inviata dalla Talete spa registrata protocollo 9056 dello stesso giorno con la quale si comunica che a seguito della rottura della condotta idrica proveniente dalle sorgenti di Piancastagnaio, l’approvigionamento viene garantito attingendo acqua dalla rete acquedottistica Le Vene-Bisenzio che presenta una concentrazione media di arsenico pari a cira 14 ug/litro (superiore a 10 ug/litro) e quindi non conforme al valore previsto. In contemporanea perviene al Comune la nota della Asl Viterbo registrata al protocollo generale 9062 con la quale si invita ad adottare con urgenza provvedimento cautelativo.