Deliberata dalla Giunta comunale la “liberazione” della parte di piazza del Popolo adiacente al Palazzo del Capitano del Popolo.
La piazza potrà recuperare il ruolo di luogo d’incontro per il quale è stata immaginata e che noi abbiamo abusivamente trasformato in garage.
Il provvedimento era stato annunciato da tempo e, naturalmente, aveva già suscitato l’opposizione degli antagonisti per mestiere. Addirittura, nel dicembre scorso, c’è stata anche la minaccia di serrata da parte di alcuni commercianti che si sentivano privati di uno spazio ritenuto al servizio dei loro negozi.
La deliberazione è anticipata da una premessa chiara e semplice, che ci auguriamo rappresenti davvero il punto di partenza di una serie coerente di provvedimenti. C’è scritto: “L’Amministrazione Comunale, coerentemente a quanto previsto nel programma di mandato con riguardo alla valorizzazione del Centro Storico, intende favorire misure quali la graduale pedonalizzazione, l’adozione di zone a traffico limitato e l’uso dei parcheggi insilati, ritenendo che attraverso una adeguata politica di moderazione del traffico veicolare in città si possa, al tempo stesso, incentivare l’aggregazione sociale, migliorare la qualità di vita dei residenti e valorizzare anche il sistema produttivo degli esercizi commerciali; che, per quanto riguarda in particolare Piazza del Popolo, alla quale si intende attribuire un ruolo centrale all’interno del tessuto urbano, la volontà è di riorganizzare la viabilità e la sosta favorendo la fruizione del suolo pubblico e la riqualificazione degli spazi con l’obiettivo di restituire alla vita sociale cittadina una storica agorà adeguata anche allo svolgimento di iniziative culturali e turistiche.
E poi continua affermando che “che al fine di perseguire gli obiettivi di cui sopra si ritiene opportuno adottare la sperimentazione dei seguenti provvedimenti…I provvedimenti sono l’eliminazione degli stalli e la modificazione della viabilità. Qui la deliberazione: deliberazione Piazza del Popolo.
C’è una parola chiave in questo testo, “sperimentazione”, a specificare le caratteristiche dell’operazione, che è un provvedimento e non un “piano”, già impostato trent’anni fa, quando fu dato il via alla realizzazione dei parcheggi insilati e alla riattivazione della funicolare. Quel “piano” è costato miliardi di lire e oggi consente di organizzare la viabilità e la sosta nel centro storico con dei semplici deliberazioni organizzative, di cui è necessario verificare l’adeguatezza e sicuramente non risolutive, come questa. Infatti, non si può immaginare che piazza del Popolo rimanga per metà parcheggio e percorribile dalle auto, se non per un periodo transitorio e di prova. Il parcheggio di via Vivaria potrebbe bastare per soste veloci di chi è diretto a Corso Cavour. Per altro ci sono tanti parcheggi a servizio di tutto il centro, sufficienti se si persegue l’obiettivo di facilitare la vita a chi a Orvieto ci vive e di regolamentare attentamente l’accesso di chi in città arriva con diverse necessità, turista o fruitore delle attività commerciali e dei servizi.
Ma tant’è, da qualche parte bisogna iniziare.
Però, poiché l’operazione è complessa e necessita di cura, sarebbe utile che si formasse un gruppo di controllo, attivo, attento e presente, che, anziché ululare contro la liberazione del centro storico, fosse impegnato a che si realizzi velocemente la premessa di questa prima deliberazione.
Servirebbe un gruppo per liberare Orvieto, dalle auto, dal benaltrismo, dal conservatorismo, dalla paura del cambiamento, dall’egoismo. Un gruppo che sappia sostenere chi davvero soffre disagi derivanti dalla pedonalizzazione, ma in grado anche di stigmatizzare chi lavora contro la città a difesa di privilegi o di pregiudizi.