Un uomo solo, artisticamente “nudo”, un pubblico da catturare con la sola forza della propria voce e dei propri gesti, una storia a cui dare corpo e vita. Mercoledì 29 luglio alle ore 21.15, sul palcoscenico del 18° Festival Nazionale di Teatro Amatoriale Premio Stella d’Oro, sarà la volta dei monologhi.
Una sfaccettatura particolare del teatro e dell’essere attori, per molti aspetti ancor più complessa e delicata, a cui la rassegna alleronese dedica uno spazio speciale grazie al Premio Stella d’Argento per la migliore interpretazione, istituito nel 2003, e al Premio UNICOOP Tirreno all’autore del miglior testo, riconoscimento questo assegnato a partire dal 2007.
A prendere possesso della scena saranno Gianni Pontillo da Ostia Lido (Roma) e l’opera di Alessandro Martorelli di Massa D’Albe in provincia de L’Aquila.
Pontillo ha conquistato la Stella d’Argento 2015 grazie a una tanto fedele quanto personale interpretazione di un classico di Dario Fo, “Mistero Buffo”. L’irriverente testo del 1969, che trae spunto dai vangeli apocrifi e dai racconti popolari sulla vita di Gesù, mira, attraverso uno stile attoriale portato all’estremo e ad un linguaggio onomatopeico e grottesco, a demistificare la storia e la letteratura ufficiale riabilitando la cultura popolare e il suo ruolo fondante nell’ambito del teatro e dell’arte in generale. Gianni Pontillo, fondatore e direttore del Teatro Dafne1 di Ostia, ha già avuto modo di portare il suo approccio filologico del testo di Fo in Grecia, Germania, Brasile, Cuba, Estonia e Tunisia e nella serata del 29 luglio si confronterà con la platea di Piazza Santa Maria per due ore di puro, intelligente, divertimento.
Ma i riflettori saranno puntati anche su Alessandro Martorelli, fondatore della compagnia Teatranti Tra Tanti e artista che coniuga nella sua attività la musica, la recitazione e la scrittura creativa. Si definisce “un demiurgo dell’arte versatile” e di sé racconta: «In tenera età scrivevo già dei raccontini, delle belle storie, a detta della mia professoressa della Scuola Media di allora. La mia peculiarità risiedeva nel fatto che poi, quelle storie, io le raccontavo a voce, donando loro corpo e densità». Una passione dalle mille sfaccettature, dunque, quella di Alessandro Martorelli, che alla 18° edizione del Premio Stella d’Oro di Allerona si è aggiudicato, dopo un’attenta valutazione delle proposte pervenute da parte della giuria, l’ambito premio offerto da UNICOOP Tirreno al miglior autore di monologhi. Il testo che gli è valso questo riconoscimento si intitola “Gli occhi di un detenuto”.
La distanza tra l’attore e il suo pubblico si fa piccola. Si può quasi sentire il cuore che batte nel petto del personaggio che si muove, parla, vive sulla scena di fronte a noi. Tutto ha origine in quel corpo che racconta, arriva alla testa e all’anima di chi è seduto nella penombra della platea e torna sul palcoscenico, doppiamente forte e intenso. È l’incantesimo della narrazione teatrale il quale, che sia esso ad opera di dieci, cento o un solo attore, alleggerà sulla notte alleronese anche in questa sesta serata del Premio Stella d’Oro 2015.