di Emanuele Trappolino, segretario federazione provinciale PD Terni
Il voto in Umbria conferma il Partito Democratico alla guida della Regione dopo i cinque anni più duri della crisi economica e sociale a dimostrazione del buon lavoro della Presidente Catiuscia Marini.
Una vittoria che è il frutto dello sforzo di mobilitazione di militanti, dirigenti, iscritti e simpatizzanti e naturalmente dell’impegno dei candidati al consiglio regionale della nostra Provincia ai quali va il nostro ringraziamento per la generosità dimostrata nel “macinare km democratici” in questi giorni; a Fabio, Eros, Fausto, Francesca e Nicoletta quindi il nostro grazie.
Il PD risulta infatti il primo partito in tutti i Comuni della Provincia di Terni anche laddove Ricci ha superato la Marini (con l’ unica eccezione di Avigliano Umbro) attestandosi al 34,15% e distanziando M5S (17,60%) e Lega(16,46%); da sottolineare i risultati ottenuti a Narni (38,84 %), Orvieto (36,61 %).
Completano oggi la buona tornata elettorale i successi di Alvaro Parca che si conferma alla guida di Giove e di Guido Grillini, nuovo sindaco di Calvi dell’Umbria.
Permangono però nel voto alcune criticità che evidenziano il radicalizzarsi di tendenze in atto da alcuni anni: l’astensionismo come una talpa scava il terreno sotto i piedi delle nostre istituzioni, anni di lavoro silenzioso e poi all’improvviso rischia di crollare tutto. L’Umbria già nella scorsa tornata delle regionali era tra le prime per aumento di non votanti insieme alle regioni del centro Italia e la perdita di ulteriori 10 punti percentuali aumenta la preoccupazione sull’ efficacia dell’organizzazione del nostro partito e sulla percezione del ruolo della politica. Dibattito che non può più aspettare.
La crescita della Lega inoltre era già cominciata nel 2010 in Umbria ed oggi quel percorso sembra culminare con la leadership della Destra. Il posizionarsi di Lega e M5S,” forze anti sistema” per definizione, all’interno della nostra Regione, in uno schema politico che vede il tracollo di Forza Italia e le nuove regole dell’Italicum, ci impongono attenzione e un supplemento di riflessione.