Riceviamo da Andrea Sacripanti (FdI) e pubblichiamo.
La scelta di rinegoziare con la Cassa Depositi e Prestiti 66 mutui, pari a 8 milioni di euro, è grave, irresponsabile e incomprensibile.
E’ grave perché il debito iniziale di 8 milioni, passerà a 10 milioni e 600 mila euro per effetto dei tassi di interesse applicati alla durata trentennale del nuovo piano di ammortamento la cui scadenza è prevista per il 2044. L’effetto, dunque, è un ulteriore indebitamento complessivo della Città i cui costi ricadranno inesorabilmente sui cittadini.
E’ irresponsabile perché, al contrario di come dovrebbe operare un bravo amministratore, seguendo il comportamento ragionevole del buon padre di famiglia, si scarica soprattutto sulle generazioni future il peso del debito originario oltre agli interessi che matureranno nel corso dei trent’anni per un ammontare complessivo, è bene ricordarlo, di 10 milioni e 600 mila euro. Se, infatti, ci sarà un irrisorio risparmio nel pagamento della rata per i primi quindici anni, circa 200 mila annui rispetto al valore della rata originaria, per i secondi quindici anni la rata costerà alle casse comunale 500 mila euro annui in più rispetto a quella attuale.
E’ incomprensibile proprio perché comporterà un beneficio irrilevante di soli 200 mila euro annui su un bilancio complessivo di circa 25 milioni di euro, destinato poi a trasformarsi drasticamente in un peso progressivamente insostenibile per il Comune nei prossimi anni.
Ci chiediamo dove sia la convenienza economica, tanto sbandierata dall’Assessore al ramo, quando il risultato dell’operazione comporta il considerevole aumento del debito di oltre il 30%.
Questi sono i primi devastanti effetti delle prime scelte economiche legate al primo vero bilancio concepito da questa Amministrazione e che a breve ci verrà presentato. E siamo, si può dire, soltanto all’inizio!
Il tutto nell’assoluto silenzio e con la piena complicità dei consiglieri di maggioranza i quali hanno appoggiato senza batter ciglio un provvedimento di una gravità assoluta e fortemente dannoso per i cittadini orvietani.