Riceviamo da “PD – Cambiamento Progressivo Orvieto” e pubblichiamo. “Cambiamento progressivo Orvieto ” è l’area che si oppone alla segreteria Scopetti. Il documento congressuale di dicembre scorso era firmato da Lamberto Custodi, Pietro Caiello, Giorgio Caiello, Giovanni Tonelli, Valentino Filippetti, Silvia Fringuello, Luisa Basili, Serena Piazzai, Carlo Pedichini, Fabrizio Trequattrini, Federico Giovannini, Gianluca Foresi, Fabrizio Pacioni, Umberto Fringuello, Michela Ricolfi. Segue il comunicato e l’analisi del voto.
Il risultato elettorale ci consegna una Regione che, in linea con il resto del Paese, consacra come primo Partito gli Astenuti, coloro che non credono più nella Democrazia ed in chi la rappresenta.
Il 50% dei cittadini non vota e relega a percentuali da “movimento politico” anche il nostro PD.
La somma dei voti di Lega Nord e Movimento 5 Stelle è ormai il sintomo di una avversione alla politica senza precedenti ed, al di là dell’analisi sui flussi, denota che molti dei nostri elettori dopo aver scelto il M5S in passato, ora si spingono, addirittura, verso la Lega.
Il risultato PD di Orvieto ed il suo Territorio intorno al 37% è in controtendenza ma non è riuscito ad eleggere il nostro candidato Fausto Galanello.
Il bilancio elettorale è sicuramente positivo perché il Partito ha retto confermando che la fiducia data dagli Orvietani a Germani, un anno fa, resiste : ma contestualmente emergono tutti i limiti di una direzione politica locale insufficiente, incapace ed inadeguata.
Da queste difficoltà non possono chiamarsi fuori né la Dirigenza Regionale, né quella Provinciale, né tanto meno gli Organismi di garanzia del Partito: abbiamo, da mesi, sottoposto a questi livelli dirigenziali istanze, fatti concreti e documentati ai quali non sono state date ancora risposte.
Trascorso il primo anno consiliare dove l’Amministrazione ha dovuto prendere in mano una difficile eredità del passato, con equilibri politici precari e senza un Partito di riferimento nella coalizione, è necessario dare una svolta .
Il Partito Orvietano ha lavorato soltanto per portare a casa il risultato politico, l’elezione a Governatrice di Catiuscia Marini, ma ha completamente disatteso il lavoro di ricerca dei voti per eleggere il Candidato locale : soltanto una parte del Partito si è spesa per questo obiettivo ed i risultati sono riscontrabili.
La stessa parte del Partito che un anno fa determinò la vittoria alle primarie del candidato Germani e, dopo l’elezione a Sindaco del Comune di Orvieto dello stesso, ha continuato a servire il Partito con il medesimo spirito di appartenenza che è necessario, pur essendo uscita da mesi dagli organismi decisionali del Partito per dichiarata avversione nei confronti del “ metodo operandis “ del Segretario e delle strategie, mai discusse, dello stesso.
Un PD che rassomiglia sempre di più ad una Associazione dove il Presidente eletto ha pieno mandato di operare scelte insindacabili e che pretende di tenere sotto scacco Sindaco ed Amministratori come nemmeno il più potente PCI del passato ha mai provato a fare.
Galanello ha preso poco più della metà delle preferenze che gli avevano permesso di essere eletto nel 2010. Oggi il PD prende 900 voti in meno; e mantiene la stessa percentuale grazie alla forte astensione che trasforma un 9% in meno in una sostanziale parità.
La nuova legge elettorale regionale ha sicuramente svantaggiato i Territori, ma il risultato conseguito nell’Orvietano è stato tra i pochi che ha garantito quel determinante margine permettendo alla Governatrice Marini di essere rieletta e questo significa che dovremo ottenere la massima attenzione della Regione per Orvieto e per la parte di Partito che rappresentiamo .
Non ci piace continuare ad operare come “ Altro PD “, ma non possiamo più derogare le nostre ragioni e posizioni , ogni volta per spirito e disciplina di Partito o per senso di responsabilità :
Scopetti ha ampiamente dimostrato di non tenere all’unità del Partito ma semplicemente al perpetuare un potere locale che finisce per non avere più neanche una spiegazione razionale e, pertanto, chiediamo con forza le sue dimissioni.
E’ necessario aprire una fase nuova. Ci sono le risorse dentro e fuori dal PD.
Riteniamo che sia necessario proporre un Patto Civico rivolto a tutte le forze interessate all’autonomia ed alla rinascita della città che permetta di costruire nuovi equilibri politici e nuove esperienze di governo.
A tal proposito è doveroso avviare un confronto con SEL, la sinistra diffusa, il Movimento 5 Stelle e le forze civiche per giungere ad una Conferenza Programmatica comune che definisca un programma di legislatura e nuove responsabilità. Comparazione risultati elettorali 2010, 2014,2015 nel comune di Orvieto1