La gestione della sosta e del traffico nel centro storico di Orvieto costituiscono un terreno difficile da amministrare, che richiede coraggio, perché può portare a breve soltanto opposizione e dissenso. E’ bastato che venissero tolte le strisce blu di qualche stallo in piazza del Popolo, qualche settimana fa, per provocare le solite polemiche costruite sulla difesa di interessi personali o politici.
La scelta di un centro storico libero dalle auto per quanto possibile è stata compiuta con il Progetto Orvieto trent’anni fa, a cui ha seguito la costruzione costosissima dei parcheggi insilati di via Roma, dell’ ex Campo della fiera e la riattivazione della funicolare. Orvieto ha tutto per poter procedere ad una riduzione del traffico e contrastare la sosta selvaggia, invece gli orvietani ancora si trastullano in polemiche sui vigili che applicano il codice della strada. Finalmente lo applicano.
Finalmente c’è un indirizzo amministrativo, ricorda l’assessore Vincenti, che pretende il rispetto delle regole.
Il costo di un posto auto per i residenti nei parcheggi insilati è irrisorio rispetto al servizio che la città offre. I parcheggi sotteranei sono una preziosa conquista degli orvietani che è costata miliardi di lire e che ora deve essere utilizzata al meglio, perché consente di offrire a tutti, compresi ovviamente i turisti, una qualità dell’ambiente che potrebbe essere straordinaria, ma che la politica finora non è riuscita a realizzare, iniziando dal traffico.
E’ sconfortante vedere consiglieri comunali che tentano di cavalcare la difesa di interessi privati anziché contribuire con onestà intellettuale ad una soluzione coerente c on il valore storico e monumentale della città di cui costituiscono la classe dirigente.
Da anni denunciamo che molti parcheggiano senza pagare negli stalli con linee blu o in aree dove è vietato.
I parcheggi emblematici dell’ingiustizia nella gestione delle aree di sosta sono quelli di piazza Cahen e piazza Vivaria.
A piazza Cahen l’area è divisa tra parcheggi per residenti, del tutto insufficienti a garantire un posto auto a tutte le famiglie, e parcheggio a pagamento, il più redditizio tra quelli cittadini, più di 5 euro giornalieri a stallo. Piazza Vivaria è invece il parcheggio a pagamento meno redditizio, 2 euro al giorno a stallo, pur essendo al centro della città.
Se le cose rimanessero così si otterrebbe che il parcheggio libero di piazza Cahen sia goduto soltanto da chi casualmente trova posto oppure sostituisce una auto con un’altra, impedendo il ricambio degli utenti, come accade spesso. Che a piazza Cahen i turisti, gli unici che pagano, non trovino posto e che a via Vivaria, dove pochi pagano perché la sosta è effettuata da persone del posto, continui l’andazzo furbesco.
Questi sono soltanto alcuni esempi che dovrebbero far ragionare chi ne ha capacità e tacere chi è animato da altre motivazioni.
Mi auguro che finalmente un’Amministrazione trovi il coraggio di interrompere questa difesa scellerata dei furbi e scelga il bene comune, che non pagherà in termine di voti, anzi, ma darà senso ad un impegno amministrativo onesto, per il bene della città e non della categoria o del partito. L’assessore Vincenti è sulla buona strada: forse così, assumendosi doverosamente la responsabilità di odiose multe, non farà carriera, ma Orvieto ci guadagnerà scelte essenziali e compirà un passetto innanzi nel progetto di un centro storico da vivere e godere.