Il Consiglio comunale ha approvato (8 favorevoli: maggioranza; 4 contrari: minoranza e Vergaglia) la rinegoziazione dei prestiti concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti Spa. L’atto consente ai comuni di rinegoziare alcuni mutui per riparare al mancato trasferimento di risorse da parte dello Stato agli enti, molti dei quai si troverebbero totalmente ingessati. Nel caso del Comune di Orvieto, portato al predissesto dalla precedente amministrazione, la situazione è ancora più grave. Ma quando la politica prende il sopravvento e ogni occasione diventa un’opportunità per attaccare Governo e Comune, a là di là di ragionamenti amministrativi e al di sopra dell’interesse dei cittadini, allora ricompare l’ex assessore Pizzo e si attiva un dibattito come quello che segue. (d.f.)
Respinta la pregiudiziale presentata dal Cons. Stefano Olimpieri che chiedeva il rinvio dell’argomento a quando sarebbe stato emanato il provvedimento del Governo che consenta l’operazione di rinegoziazione dei prestiti concessi dalla CC.DD.PP. anche agli enti che non hanno ancora approvato il Bilancio preventivo 2015.
Nel merito della pregiudiziale l’Assessore Gnagnarini ha dichiarato che la richiesta era priva di fondamento poiché il provvedimento per la negoziazione è un atto a se stante in quanto fa riferimento ad un altro provvedimento promosso dal Governo. “Il decreto legge annunciato cui fa riferimento Olimperi – ha precisato – introduce solo la possibilità per quei comuni che non avessero ancora approvato il bilancio 2015 di accedere alla procedura. L’Amministrazione si è mossa in funzioni delle circolari intervenute in questi giorni nelle more dell’approvazione del decreto unitamente all’ANCI. Quindi approvare oggi il provvedimento che si incrocia con l’annunciato decreto del Governo, è riconosciuto legittimo dal Governo stesso, dal ministero e dall’Anci”.
Il Cons. Andrea Sacripanti ha invece evidenziato che “si tratta di un altro atto che indebita per altri 30 anni il Comune. Orvieto non ha approvato ancora il bilancio quindi dovrebbe attendere una deroga attraverso un decreto legislativo che ad oggi non c’è, forse perché ci sono ancora dei dubbi nell’emanarlo. E’ quindi un azzardo. La pregiudiziale sposta solo di alcune ore l’adozione della delibera in assenza di norme che la legittimino”.
Roberta Tardani ha parlato di “un pasticcio che il Governo ci propina. Già 16 giorni fa si attendeva un provvedimento urgente che non è arrivato” invece Lucia Vergaglia di “una pregiudiziale significativa che chiede un momento di attenzione e di riflessione tanto più che non è obbligatorio approvare questo atto. Inoltre non ci viene data la possibilità di scegliere i mutui da rinegoziare. Il rischio è di avere predisposto una cosa senza avere i requisiti fissati dal decreto. Peraltro, una rinegoziazione che prevederebbe una prima fase di respiro, ma poi le banche avranno tutto da guadagnare da questo tipo di rateizzazione”.
Andrea Taddei ha ricordato “la direttiva ANCI che invita i Comuni a deliberare entro il 12 giugno in vista di questo decreto in corso di attuazione, dunque non è un atto illegittimo” ed Alessandro Vignoli ha soggiunto che “la valutazione dell’Assessore è stata già altamente prudenziale sulla base di una documentazione pervenuta ai Comuni per attivarsi entro una data stabilita, valida anche per questi Comuni che non hanno ancora approvato i bilanci di previsione, quindi il Consiglio ha le spalle coperte”. E’ stato poi il Presidente dell’Assemblea, Angelo Pettinacci a precisare i termini di scadenza per l’approvazione e la consegna in originale degli atti approvati dal Comuni.
________________________________
Illustrando l’argomento, l’Assessore al Bilancio, Massimo Gnagnarini ha evidenziato che “il Comune di Orvieto aderisce ad una iniziativa molto favorevole per gli enti locali perché già per l’esercizio 2015 si va a liberare una somma di 215.329 euro e 4.027.000 di euro risparmiati nel periodo tra il 2015 e il 2034.
L’obiettivo dell’operazione di rinegoziazione, infatti, è liberare risorse fresche di liquidità a partire dall’esercizio in corso e per tutti i prossimi 15 anni attraverso lo spostamento in avanti nel tempo degli ammortamenti dei mutui CDP senza alcun onere aggiuntivo, alchimie finanziarie e costi espliciti o impliciti e nel rispetto della ‘convenienza economica’ intesa come riduzione assoluta del valore finanziario del debito.
L’operazione riguarda alcuni mutui che hanno determinate caratteristiche previste dalla proposta di rinegoziazione. L’indebitamento attuale del Comune di Orvieto è composto da 252 finanziamenti per un totale di 53,9 mln di euro; la rinegoziazione attuale riguarda 66 finanziamenti per un debito di 8 mln di euro pari al 15% del totale. Dunque, circa il 54% del nostro debito viene rinegoziato in base a questa opportunità. Si tratta di una operazione con condizioni particolarmente favorevoli, possibili solo attraverso il Governo e la corrispondenza della Cassa Depositi e Prestiti. Non solo perciò liberiamo risorse per i prossimi anni, ma lo facciamo a costo zero.
Il valore economico dell’intera operazione è addirittura positivo per il Comune perché la rinegoziazione ci fa sì risparmiare, ma il suo valore è che sposta la restituzione del debito su un arco temporale successivo senza oneri. Pertanto, sarebbe da folli non aderire da questa operazione che viene proposta anche dal Governo in ragione del fatto che si è determinata una forte diminuzione dei trasferimenti agli enti locali. Pertanto, fugo ogni dubbio e pregiudizi politici. L’operazione conveniente per il nostro Comune. Tutta la procedura è partita dall’Anci ed ampiamente verificata, certificata dai dirigenti e dai revisori nonché supportata dallo studio di una società con cui collaboriamo a garanzia del provvedimento”.
In sede di dibattito:
Cons. Andrea Sacripanti (Fratelli d’Italia / Alleanza Nazionale): “non ci venga racconto delle certificazioni, è solo una misura adottata dalle amministrazioni per tamponare la mancanza di trasferimenti, allungando l’indebitamento nei tempi con oneri aggiuntivi. Finalmente questa Amministrazione si è resa conto dell’esposizione debitoria della città, anche se preferisce chiamarla investimento. Oggi torniamo ad essere alle prese con la nostra esposizione debitoria (252 mutui contratti, di cui rinegoziamo con la CCDDPP circa 8 milioni). Posticipiamo di circa 30 anni la restituzione del debito. Ma da quale parametro emerge la convenienza economica visto che, degli 8 mln dovremmo restituirne 10,6, quindi il dato oggettivo è un ulteriore indebitamento per 2,6 mln. Se per i primi 15 anni avremo un vantaggio, dal 2031 avremo una caduta abissale. Se oggi risparmiamo 200 mila euro, chi tra 15 anni amministrerà la città dovrà fare fronte ad una indicizzazione verso l’alto della rata. Dunque si vanno ad indebitare le generazioni future in modo irreversibile. Pensiamo ai cittadini che dovranno farsi carico di estinguere un debito con rate impossibili per questo Comune. E’ lo stesso sistema che ha prodotto 50 milioni di debiti. Questo è inaccettabile. La nostra valutazione totalmente negativa. Invito l’Amministrazione a rivedere la proposta”.
Cons. Stefano Olimpieri (Identità e Territorio): “tecnicamente la pratica è incompleta perché, per avere una quadro d’insieme, mancano alcuni elementi sostanziali come le scadenze dei mutui che vanno ad essere estinti. La ratio del provvedimento risponde unicamente al taglio dei trasferimenti dei governi i quali, con questo meccanismo danno ai Comuni la possibilità di rinnovare i mutui con la Cassa Depositi e Prestiti. Se fossimo un soggetto privato che risponde in prima persona il rischio sarebbe relativo, ma come Comuni – enti di diritto pubblico – il danno complessivo per i cittadini sarà di 2,6 mln di euro di oneri finanziari in più. Una operazione quindi funzionale solo per fare il bilancio 2015. In questo primo anno il beneficio di questa operazione – che è facoltativa – sarà di 200 mila euro, cifra che si potrebbe trovare in qualsiasi altra parte nel bilancio. Sicuramente ci sono meno rischi rispetto all’operazione degli swap ma la situazione problematica per il futuri. Operazione gravissima”.
Sindaco, Giuseppe Germani: “abbiamo presentato l’atto al Consiglio perché la possibilità di avere un nuovo piano di ammortamento dei debiti del Comune consente di definire il bilancio di quest’anno. Lo stanno facendo tutti gli Enti Locali in Italia. Il problema vero è il taglio dei finanziamenti statali. In questo contesto dobbiamo mettere in equilibrio i nostri bilanci. Lo consente la normativa. I famosi 50 mln di euro di indebitamento degli ultimi 20 anni, sono sotto gli occhi di tutti: la città si è trasformata in positivo. Non voglio trascendere negli apprezzamenti sull’operato delle amministrazioni passate, non l’ho fatto prima, non lo farò ora. Stiamo completando la previsione del bilancio 2015. L’atto di oggi ci consente di riallocare somme”.
Cons. Roberta Tardani (Forza Italia): “questo atto non mi stupisce perché da tempo mi chiedevo quando avremmo cominciato a tornare ad indebitarci e ad indebitare le generazioni future. Lo trovo irresponsabile e che sia il Governo a dare l’input lo trovo ancora più irresponsabile. Ci stanno prendendo in giro. Capisco la difficoltà degli Enti Locali ma vanno fatte delle attente valutazioni. In realtà prolunghiamo il debito e le difficoltà dei cittadini orvietani. Inoltre non è dato conoscere il piano di scadenza dei mutui. Se abbiamo un bilancio di gestione in pareggio, che anzi registra un avanzo, perché mai ricominciare a scommettere sulla vita degli orvietani? Solo per avere la disponibilità di 200 mila euro nel 2015? Oggi c’è una situazione sotto controllo con un pluriennale che tra qualche tempo comincerà anch’esso a liberare risorse, quindi perché ricominciare con un indebitamento che sacrifica ‘sine die’ le generazioni di orvietani. Trovo questo atto assolutamente irresponsabile. Reputo questa delibera dannosa e invito il Consiglio a non approvarla”.
Cons. Andrea Taddei (PD): “richiamo l’attenzione dei cittadini proprio sulla ratio dell’atto, paragonandolo a quello di quando venne adottato il piano di riequilibrio. Ho riflettuto anche sul fatto che gli stessi dirigenti che ieri hanno valutato le convenienze per il nostro Comune, oggi sono gli stessi che approvano questo provvedimento. A fronte di tagli e soluzioni imposte è chiaro che gli Enti Locali aderiscano. Non vedo una così grave minaccia né tanto meno il ritorno di spettri del passato. Il fatto di dar seguito all’opportunità data dalla CC.DD.PP. lo trovo ragionevole”.
Replica Assessore Gnagnarini: “sono stupito del fatto che ex amministratori si siano cimentati nella passata amministrazione temi economico-finanziari molto complessi e poi oggi siano così ostici verso una operazione che hanno bollato a priori come scellerata. L’opposizione svolge giustamente il suo ruolo, ma forse nell’enfasi degli interventi non ha compreso che i tassi non salgono, e non ha colto semplicemente i normali calcoli della ‘convenienza economica’ che ormai, per convenzione finanziaria, appartengono alla prassi comune. Quindi l’invito dell’Amministrazione è quello di non rimandare ma di prendere atto di qualcosa che a livello nazionale è stato costruito con parametri ‘ah hoic’ per i Comuni. Trasformare questo provvedimento come un atto rivolto ad introdurre elementi di sconquasso o cattiva amministrazione, è grave. E’ una pregiudiziale, pregiudizievole. Non votare questo provvedimento significa togliere agli orvietani 4 mln per i prossimi 15 anni”.
Cons. Andrea Sacripanti: “se secondo l’Assessore ci sarà un risparmio per i prossimi 15 anni, cosa accadrà per gli altri 15? Con il pluriennale di riequilibrio noi abbiamo riportato in assetto un Comune che oggi la maggioranza vuole riportare al passato, slittando di 15 anni il pagamento dei mutui. Nessuno regala nulla, quindi ci stiamo ancora indebitando. Questo atto, che ribadisco è gravissimo, peserà come un macigno su questa città. Si vuole far passare per conveniente ciò che conveniente non è. Il problema è che l’Amministrazione non sa fare i bilanci e non sa come trovare 200 mila euro per chiudere quello del 2015. Complimenti si inizia con un altro indebitamento! E’ la morte certa di questa città”.
Cons. Lucia Vergaglia (M5S): “non sono catastrofista ma sicuramente molto allarmata. Questa operazione mi sembra una scommessa aleatoria che va ad incidere in maniera irreversibile sulla casse comunali perché siamo certi che domani la situazione si ribalterà. Chiedo allora che bisogno c’è di liberare queste somme? Se l’Amministrazione ritiene che potevamo farcela perché ricorrere ad un nuovo indebitamento. Peraltro, al momento non ci viene nemmeno detto a cosa saranno destinate queste somme liberate, penso alle mense scolastiche, alla pressione fiscale, ecc. Andiamo a beneficiare di un qualcosa che beneficio non è. Questa è una resa incondizionata a un qualcosa che hanno confezionato altri. Un atto facoltativo che però è gravissimo. Voto contrario”.
Cons. Roberta Tardani: “Siamo assolutamente contrari. Il Sindaco è stato molto più chiaro dell’Assessore. Ha ammesso il Sindaco che il vantaggio dell’operazione è che essa è legata al bilancio 2015 per 200 mila euro. Va bene che molti enti aderiscono, ma ogni ente deve fare le sue valutazioni, tanto più che sono già in essere altri strumenti che rilasceranno risorse: il piano di riequilibrio pluriennale. Avere preso in mano cinque anni fa la questione degli swap che ha avuto importanti risultati, tanto che Orvieto oggi è portata ad esempio per avere avuto il coraggio di averlo affrontato, ci fa dire che forse abbiamo più competenze ed intuito rispetto all’Amministrazione attuale”.
Cons. Stefano Olimpieri: “Gnagnarini quando ‘univa i puntini’ bistrattava dai siti web il lavoro da noi svolto per ridimensionare l’impatto degli swap sul bilancio comunale, un lavoro apprezzato dalle testate economico-finanziarie ma che l’allora osservatore, oggi Assessore, strapazzava. Oggi è egli stesso che propone un atto non meno irresponsabile di quegli swap. Vorrei segnalare che il consigliere di SEL non ha approvato l’atto precedente e non è presente nemmeno per questo, dobbiamo forse immaginare che ci siamo diverse vedute nella maggioranza? Noi voteremo contro”.
Presidente Angelo Pettinacci: “dall’inizio della seduta il Cons. Rosati aveva comunicato che alle 13 doveva assentarsi per motivi di lavoro”. (fonte ufficio stampa Comune di Orvieto)