Riceviamo da Massimo Gnagnarini, assessore al Bilancio del Comune di Orvieto, e pubblichiamo.
Premesso che tutti i vincoli e le normative di legge inerenti il lecito utilizzo dei proventi citati sono pienamente rispettati come risulta dalle allocazioni in bilancio ai vari capitoli di spesa in ordine ai settori: ambiente, viabilità e accoglienza turistica si anticipano le seguenti misure specifiche che troveranno copertura nel bilancio 2015:
1) Utilizzo di una quota dell’aggio ambientale a riduzione del PEF per lo smaltimento dei rifiuti con conseguente e diretto abbattimento delle tariffe.
2) Utilizzo dei proventi dei parcheggi per l’incremento delle corse trasporto urbano e manutenzione delle infrastrutture di mobilità alternativa scale mobili, ascensori e dotazioni sicurezza parcheggi.
3) Utilizzo di una quota dell’ imposta di soggiorno per interventi di promozione turistica, eventi e manifestazioni.
Si ricorda, peraltro, che l’appropriato utilizzo dei proventi inerenti tali servizi nonché della tassa di soggiorno non si discosta dalle linee programmatiche di questa amministrazione avendo essa individuato, sin dal suo insediamento, proprio nell’ambiante, viabilità e accoglienza turistica i cardini di una azione di governo e di sviluppo della città.
Più in generale si precisa che, sono trascorsi appena dodici mesi dall’insediamento di questa amministrazione, è pacifico che ancora oggi una parte della fiscalità generale vada a coprire le falle del passato.
Un tempo breve a cavallo del quale abbiamo affrontato il bilancio del 2014 e predisposto quello del 2015 operando in un quadro di severi vincoli generati dallo stato di predissesto finanziario in cui si trova il Comune di Orvieto. Dissesto proclamato e certificato dalla passata amministrazione.
Un tempo breve nel quale abbiamo dovuto trasformare le indicazioni meramente contenute nel piano di risanamento approvato dalla corte dei conti in altrettante misure concrete e puntuali da applicare sulla carne viva della comunità cittadina.
Dalla tassa di soggiorno introdotta dalla passata amministrazione e furbescamente lasciata inapplicata fino alle elezioni comunali alla introduzione delle aliquote massime consentite dalla legge per tutti i tributi comunali sempre fissate dalla passata amministrazione, oppure dai tagli delle agevolazioni alle famiglie numerose per i ticket delle mense scolastiche ai maggiori introiti da “carta unica” o ai risparmi sull’energia elettrica inseriti nel Piano ma sostanzialmente privi di atti amministrativi propedeutici che ne assicurassero e verificassero l’applicabilità.
Ne è conseguito che l’eredità ricevuta da questa consigliatura non è quella dei conti risanati, ma piuttosto quella di compiere essa il mancato risanamento non riuscito in precedenza quando si è stati costretti ad alzare bandiera bianca e a scrivere, proprio negli ultimi giorni , un elenco di cose da fare che non si era riusciti a fare in un intero quinquennio.
Un tempo breve nel quale ci siamo ritrovati a far fronte per il 2014 e il 2015 a riscrivere in bilancio le quote associative, per centinaia di migliaia di euro, che il Comune doveva pagare e di cui la passata amministrazione si era “dimenticata” e che, a consuntivo , abbiamo dovuto correttamente riaccertare prosciugando così il fondo di riserva che provvidenzialmente avevamo voluto costituire, con giustificato timore di quel che sarebbe potuto emergere e che è effettivamente emerso resistendo ad acconsentire a facili sollecitazioni per un utilizzo più sociale di quei fondi..
Un tempo breve nel quale, di fatto, abbiamo dovuto adottare quest’anno, scansando le relative risorse necessarie, ben altri due piani di risanamento che ci vengono dal passato oltre a quello principale del predissesto. Ovvero il rientro trentennale per la cancellazione obbligatoria dei residui inesigibili che vale 3,2 Mln e il rientro trentennale dall’anticipazione di cassa erogataci dalla CCDDPP nel 2013 e che vale 7.5 Mln.
Un tempo breve nel quale abbiamo dovuto far fronte a 1 Mln di euro di tagli secchi dei trasferimenti governativi a favore dell’ente.
In conclusione i limiti operativi e la difficoltà congiunturali per rendere fruibili alla collettività tutte le risorse correnti di cui disponiamo sono evidenti, conosciuti e divulgati.
E’, quella in cui si trova il nostro Comune, una situazione oggettiva di particolare crisi finanziaria. Da questa consapevolezza si muove l’amministrazione e dalla medesima consapevolezza dovrebbe muoversi l’opposizione se non vuole apparire , talvolta, velleitaria e inconsapevole e quindi inutile.