In relazione alla cerimonia odierna del 201° Annuale di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri segue il discorso del Comandante Provinciale di Terni dei Carabinierie, colonnello Pierluigi Felli, e l’elenco dei militari premiati nel corso della cerimonia.
Autorità, Carabinieri in servizio ed in congedo, gentili ospiti, signore e signori.
Anche quest’anno, come il precedente, ho l’onore di presiedere, nella mia veste di Comandante Provinciale di Terni, la cerimonia dell’anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri che, dopo lo storico traguardo dei 200 anni tagliato lo scorso 2014, raggiunge oggi la sua duecentounesima ricorrenza.
Non posso che iniziare ringraziando sentitamente tutti coloro che ci hanno onorato della loro partecipazione e che, con il loro intervento, hanno fornito la dimostrazione più tangibile della loro vicinanza all’Istituzione.
Un ringraziamento particolare consentitemi di rivolgerlo alle massime Autorità presenti: alla Vice Presidente della Camera dei deputati, On. Marina Sereni ed al Sottosegretario all’Interno, On. Bocci, la cui presenza testimonia – ove ce ne fosse bisogno – la grande attenzione ed il sensibile interesse con i quali anche le Istituzioni centrali dello Stato seguono le vicende della nostra Provincia.
Negli ultimi mesi la provincia di Terni – e soprattutto il suo capoluogo – sono stati spesso sotto i riflettori delle cronache nazionali ed hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale per alcuni efferati delitti che hanno insanguinato le strade e le abitazioni del territorio e per alcune vicende di eminente importanza che hanno interessato la realtà economica e sociale della zona e che hanno avuto riflessi che hanno di molto travalicato il pur ristretto ambito geografico in cui si sono manifestate.
Mi riferisco in primo luogo ad una serie di crimini violenti perpetrati nel capoluogo della provincia, cui ha fatto seguito una pronta e decisa risposta da parte delle Forze dell’Ordine – soprattutto dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato – che nell’immediatezza o nel breve volgere di qualche giorno sono riuscite a risolvere la quasi totalità dei casi, assicurando alla giustizia i relativi responsabili, i loro complici ed i loro fiancheggiatori, talvolta anche attraverso sinergiche azioni investigative che hanno visto operare in piena sintonia e con univoche finalità reparti investigativi delle due diverse Forze di Polizia, sotto l’efficace e puntuale coordinamento della Procura della Repubblica della nostra città.
Per l’unico caso attualmente non risolto – e mi riferisco all’omicidio della signora Zelli, barbaramente uccisa nella propria abitazione da malviventi che vi erano entrati per perpetrare un furto – nulla è stato lasciato di intentato: ad accurati rilievi tecnici sul luogo del delitto, che hanno consentito di evidenziare tracce importanti ed utili per la comparazione, ha fatto seguito una prolungata attività info-investigativa che permetteva di individuare un elevato numero di sospettati, per ognuno dei quali si è proceduto a vagliare la posizione personale in relazione all’appartenenza delle tracce rinvenute sul luogo del delitto ed al movimento del traffico telefonico effettuato.
Le indagini non sono state accantonate, né hanno avuto alcun tipo di flessione: esse sono state recentemente estese in campo internazionale sfruttando i canali della cooperazione tra Stati esteri muniti di documentatissime Banche dati di impronte digitali e di DNA di cittadini di origine locale, dalle quali confidiamo possano essere tratti riscontri utili per l’identificazione dell’esecutore e o degli esecutori materiali dell’assassinio, che si presume abbia una provenienza transnazionale.
L’efferatezza e l’insolita frequenza di questi delitti, che hanno profondamente scosso le coscienze dell’opinione pubblica abituata a condizioni di vita meno traumatiche, non deve tuttavia provocare spasmodici sentimenti di allarme.
A parte i successi investigativi che impediranno alle persone arrestate di compiere atti analoghi e fungeranno da deterrente per chiunque abbia intenzione di commettere reati della stessa indole, c’è da sottolineare come si sia trattato di episodi isolati, fini a se stessi, non inquadrati né in alcun modo inquadrabili in un contesto di criminalità organizzata in grado di inquinare profondamente il tessuto sociale del territorio.
Questo approccio stimola una riflessione su quanto successo e questa riflessione restituisce una dimensione dei fenomeni che rivela come una consistente quantità dei reati che destano maggior allarme sociale sono commessi da soggetti di origine extranazionale, spesso dimoranti illecitamente nel territorio nazionale ed altrettanto spesso provenienti da aree geografiche contigue a quella della nostra provincia.
L’indole degli abitanti della nostra provincia – e vi ricomprendo anche gli stranieri che hanno avuto l’opportunità di integrarsi nel tessuto sociale del territorio o che dell’integrazione hanno fatto una scelta di vita – è un’indole estremamente bonaria e tranquilla. La stragrande maggioranza della popolazione del territorio vive onestamente del proprio lavoro, non eccede in manifestazioni che possono ledere i diritti altrui ed è pervasa da una radicata coscienza di legalità.
La posizione geografica di Terni, che colloca la città ad un passo da realtà urbane – come quella della Capitale –caratterizzate da sacche di degrado e da alta sensibilità sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica, espone però il territorio a quello che si è soliti chiamare fenomeno del pendolarismo criminale. Delinquenti, malintenzionati e gente che vive dei proventi di reato, approfittando della vicinanza con le nostre zone e favoriti dalle agevoli vie di comunicazione, raggiungono giornalmente i nostri territori per commettere reati soprattutto di carattere predatorio facendo ritorno nella stessa giornata nel luogo di provenienza, sottraendosi così alle investigazioni delle Forze dell’Ordine.
A coloro si aggiungono gli extracomunitari irregolari che non possedendo stabile attività lavorativa e sicure fonti di sostentamento, trovano nelle attività criminose il sistema per approvvigionarsi di quanto necessario per vivere talvolta anche in maniera dissoluta, con l’esigenza di reperire illegalmente quantità di denaro e di valori sempre crescente.
La strategia da adottare di fronte a questo quadro situazionale deve essere principalmente di due tipi: da una parte un’incisiva, assidua e capillare azione di interdizione all’arrivo dei cosiddetti pendolari del crimine, con controlli sistematici, ripetuti e mirati ai caselli autostradali, agli svincoli delle principali vie di comunicazione , alle stazioni ferroviarie ed a quelle delle autocorriere; dall’altra una più incisiva ed assidua politica di allontanamento dei soggetti che si trovano illegalmente nel territorio dello Stato.
Tali obiettivi si raggiungono e producono utili riflessi se si attua – come ci si sforza di fare ogni giorno – un sistema di controllo del territorio capillare, pianificato, coordinato e mirato ai risultati da conseguire.
In tale ottica ed a fronte di approfonditi monitoraggi georeferenziali finalizzati ad individuare le zone ove i fenomeni da fronteggiare sono particolarmente aggressivi, ho dato disposizione che sulla città di Terni gravitino anche le risorse di personale e mezzi delle contigue Stazioni di Collescipoli, Papigno e Piediluco, oltre, naturalmente, alle unità automontate dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia e della Stazione capoluogo di Terni.
Ho anche disposto che, fatte salve peculiari esigenze di copertura per particolari tipi di servizi che la richiedono, i dispositivi in campo debbano essere il più possibile visibili e ciò nell’ottica di ingenerare nella collettività la concreta sensazione che il territorio è effettivamente presidiato dalle FF.PP. deputate a farlo.
E’ necessario, in una parola, che si restituisca alla collettività il cosiddetto senso di sicurezza percepita. Anche un territorio come il nostro, ove l’andamento della delittuosità è in costante flessione tendenziale, può essere pervaso da un senso di insicurezza che va al di là delle rilevazioni statistiche ma investe l’emotività della gente, il loro modo di sentirsi realmente protetti e salvaguardati, la sensazione di poter contare su istituzioni che lavorano incessantemente ed incisivamente per arginare i fenomeni criminosi da cui nessun territorio può considerarsi completamente immune.
A noi, appartenenti alle Forze dell’Ordine, non compete certo la facoltà di mettere in discussione la legge o l’operato dei magistrati che assieme a noi sono impegnati nel gravoso compito di fronteggiare la criminalità e che lo fanno con estrema professionalità, serietà d’intenti e nell’esclusivo interesse della giustizia.
E’ però opinione comune che la legge non ci aiuti e non aiuti il cittadino a sentirsi più sicuro. L’esasperato garantismo che caratterizza il nostro ordinamento giuridico non è ben visto dalla gente, sorpresa e spaventata dal ritrovarsi di fronte, dopo un arresto o un fermo operato dalle Forze di Polizia, l’autore del reato nel frattempo rimesso in liberta per l’impossibilità di applicare nell’immediatezza misure precautelari restrittive.
Saremo in grado di somministrare un elevato senso di sicurezza percepita solo se saremo capaci, non solo di sciorinare dati statistici più o meno confortanti, ma di rendere il più possibile visibile la nostra azione, di instaurare con la cittadinanza un rapporto di reciproca fiducia che si crea e si consolida stando costantemente in mezzo alla gente, con la gente, a fianco della gente.
Ed è proprio nella direzione di rendere più tangibile ed aderente la nostra presenza a beneficio della collettività che vanno gli sforzi che stiamo facendo e che intendiamo intensificare per assicurare il costante ed assiduo svolgimento del servizio di carabiniere di quartiere, un servizio cosiddetto di prossimità, finalizzato cioè a raggiungere gli strati più profondi della comunità cittadina con una attività protesa alla ricerca del contatto più stretto tra la collettività e gli operatori della sicurezza, per ascoltarne da vicino i bisogni, le necessità, le indicazioni ed i suggerimenti.
I rilevamenti sulla customer satisfation che hanno per oggetto l’attività del carabiniere di quartiere sta rivelando come il servizio riscuota il gradimento della stragrande maggioranza degli utenti, che lo ritengono efficace, necessario, rassicurante ed adeguato ai bisogni della collettività.
Questo – oltre ad inorgoglirci per il successo dell’attività – ci rende consapevoli che siamo sulla strada giusta e che stiamo intraprendendo iniziative che vanno verso la giusta direzione, nell’ottica di incrementare la sensazione di sicurezza nell’ambito della comunità.
La prossimità con il cittadino e la visibilità del servizio che l’Arma dei carabinieri svolge per tutelare la sicurezza pubblica e per rendere più tangibile la sua presenza sul territorio sono aspetti che non vanno curati solo in mezzo alla strada ma anche all’interno delle nostre sedi, dimostrando di non sottovalutare le istanze di giustizia e di sicurezza che il cittadino ci propone venendo a presentare una denuncia, a segnalare una situazione anomala a chiedere un intervento risolutivo per situazioni di manifesta illegalità.
E qui si innesta il ruolo insostituibile rivestito delle Stazioni Carabinieri, capillarmente distribuite su tutto il territorio della Provincia, anche nelle località più piccole e sperdute, che rappresentano autentici simboli della vicinanza dello Stato ai cittadini e punto di riferimento delle comunità.
Nelle Stazioni carabinieri il cittadino non trova soltanto chi si occupa di intervenire per perseguire i reati che si verificano, ma trova anche e soprattutto chi è in grado, talvolta con un semplice consiglio, con un intervento bonario o con un’attività di composizione dei dissidi, di risolvere conflitti interpersonali o problemi legati alla convivenza tra singoli, ristabilendo la legalità, la coesione sociale ed il sereno svolgimento della vita civile.
Nei quasi due anni in cui sono stato al Comando Provinciale di Terni, uno degli impegni che ho sentito più pressate è stato quello di restituire alle popolazioni di tutti e quattro i comuni della provincia ove le Stazioni Carabinieri erano state chiuse e ripiegate su altri reparti, nuove sedi ove poter allocare i presidi per farli rientrare nella dislocazione naturale.
E’ il caso di Giove, Narni e Baschi, ove entro breve tempo contiamo di far rientrare le Stazioni nella loro sede geografica originaria, restituendole alle rispettive popolazioni.
Per Arrone, invece, dove pure qui la Stazione ha dovuto ripiegare su un Reparto limitrofo, grazie ad un piano di razionalizzazione di risorse economiche facenti capo al Ministero dell’Interno, è stata recentemente reperita la copertura finanziaria per la realizzazione della nuova sede, per la quale il Comune ha già messo a disposizione il terreno edificabile ed esiste già un progetto definitivo di edificazione, che contiamo di avviare in tempi brevi.
Tali iniziative infrastrutturali hanno richiesto il massimo impegno da parte di questo Comando Provinciale, soprattutto a causa delle difficoltà dovute alle ristrettezze economiche che affliggono i capitoli di bilancio del Ministero dell’Interno, competente ad assumersi gli oneri locativi delle sedi di servizio dell’Arma.
Ma i risultati che sono stati raggiunti vanno ascritti anche al merito di chi ha sostenuto la nostra azione propositiva, di stimolo e di sensibilizzazione. Mi riferisco in particolare all’impegno ed all’interessamento profusi da S.E. il Prefetto Bellesini, con il preziosissimo e generosissimo apporto offerto dal Sottosegretario Bocci, anche lui qui presente, che hanno intessuto efficacissimi rapporti con il Ministero dell’Interno, affinche le autorizzazioni all’assunzione in locazione dei nuovi immobili potessero essere rilasciate nel più breve tempo possibile.
La ricorrenza annuale della fondazione dell’Arma offre tradizionalmente lo spunto per tracciare un bilancio delle attività svolte e dei risultati conseguiti.
Il bilancio, nella provincia di Terni, è da considerarsi complessivamente positivo, tenuto conto che nell’ultimo anno si è registrato un calo dell’8,91% dei delitti consumati, con una percentuale di quelli scoperti che si attesta intorno al 20%, in sostanziale coerenza con la media nazionale.
Per quanto concerne i reati predatori, che in questa Provincia costituiscono quelli che destano maggior allarme sociale, sia per la loro ricorrenza, sia per l’impatto che provocano sulle persone offese, si annovera il dato positivo della diminuzione dei furti, calati del 1,1%, così come è particolarmente sensibile il calo delle rapine, diminuite del 21,43%, delle estorsioni, scese del 46,15% e delle violenze sessuali, in flessione del 33,33%.
Sono dati che attestano l’efficacia di una attenta analisi dei fenomeni delittuosi, che ha permesso un più proficuo impiego delle risorse a disposizione in chiave preventiva, ma anche e soprattutto di una incisiva, costante e mirata azione di controllo del territorio, nell’ambito della quale, nell’ultimo anno, sono stati effettuati quasi 21.000 servizi perlustrativi – pari a quasi a 63 al giorno – con l’identificazione di più di 88.500 persone ed il controllo di più di 76.000 mezzi.
Positivo anche il bilancio nella lotta al traffico di stupefacenti, che ha visto il sequestro di oltre 6,2 kg di sostanze stupefacenti.
I circa 1.500 interventi per soccorso operati dai Carabinieri in tutta al provincia testimoniano ancora una volta la vicinanza dell’Istituzione alle categorie sociali più vulnerabili e deboli verso le quali l’attenzione è sempre massima.
Meritano particolare menzione alcune delle principali operazioni di servizio portate a termine con successo dai Carabinieri del Comando Provinciale nell’anno appena trascorso.
Mi riferisco:
- ai 7 ordini di custodia cautelare eseguiti nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di sfruttamento ed induzione alla prostituzione minorile di quattro giovani ragazze di età compresa tra i 14 ed i 17 anni;
- all’arresto di 7 persone ed allo smantellato di un laboratorio clandestino nel centro di Terni, dove avveniva il confezionamento ed il taglio delle sostanze stupefacenti destinate al mercato locale ed in particolare ai giovani acquirenti della cosiddetta movida notturna cittadina;
- all’arresto di un cittadino filippino, che aveva tentato di uccidere un connazionale vibrandogli ben dieci coltellate all’addome, prontamente bloccato da una pattuglia dei Carabinieri che gli impediva di portare a termine il crimine;
- all’arresto di un cittadino marocchino che aveva aggredito una ragazza italiana tentando di ucciderla con violenti colpi alla gola al seno ed alle gambe sferrati con un collo di bottiglia rotto e che veniva bloccato mentre si stava preparando ad abbandonare la città;
- ai due fermi di P.G. ed all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti, rispettivamente, degli esecutori materiali e del complice del tentato omicidio di un albanese, attinto in più parti del corpo da colpi di fucile.
Si è trattata, questa, di un’operazione di servizio condotta congiuntamente con il personale della Questura, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica.
A tale proposito mi sento di rinnovare il fermo convincimento dell’efficace valenza dell’attività di coordinamento con le altre FF.PP. e della piena disponibilità dell’Arma a perseguirla con coerenza e con ogni possibile sforzo, concettuale ed organizzativo, nella considerazione che essa costituisce presupposto irrinunciabile per una sempre più efficace lotta alla criminalità, attraverso l’ottimizzazione degli sforzi verso la ricerca del risultato migliore.
Nell’anno appena trascorso, vi sono stati inoltre:
- l’arresto per uxoricidio di un uomo, che dopo aver ucciso a coltellate la propria moglie, si era allontanato dall’appartamento di residenza;
- tre arresti per estorsione ai danni di un imprenditore amerino, avvenuti a seguito di servizi di pedinamento protrattisi fino a Roma e che hanno consentito il recupero dell’intera somma estorta;
- l’arresto, su ordinanza di custodia cautelare in carcere, di 4 extracomunitari responsabili di traffico internazionale di sostanze stupefacenti, conseguiti a seguito di articolata e complessa attività investigativa durante la quale erano state in precedenza arrestate altre 10 persone e sequestrati più di 100 Kg. di hashish e 100 gr. di cocaina.
- l’arresto in flagranza dei tre esecutori materiali e – a seguito di successive indagini – dei due complici della rapina commessa all’interno dell’abitazione di due anziani coniugi, barbaramente aggrediti e seviziati fino a provocare la morte per soffocamento di uno dei due;
- l’arresto di un assassino appena uscito dal carcere – e siamo ai giorni nostri- che aveva violato gli obblighi della sorveglianza speciale applicata a suo carico, allontanandosi da Terni ove aveva l’obbligo di dimora, verosimilmente per commettere preannunciate azioni criminose pur di rientrare in contatto con la figlia avuta dalla moglie uccisa da lui uccisa nel 1994.
Dicevo in esordio che negli ultimi mesi Terni era finita sotto i riflettori della cronaca nazionale non solo per i tragici fatti di sangue accaduti, ma anche per vicende di carattere economico e sociale hanno avuto riflessi che hanno di molto travalicato il pur ristretto ambito geografico in cui si sono manifestate.
Mi riferisco alla lunga ed estenuante vertenza che ha interessato migliaia di lavoratori dell’AST e di alcune imprese dell’indotto, che per salvaguardare il proprio posto di lavoro hanno inscenato per mesi manifestazioni che hanno richiesto il massimo impegno delle Forze dell’Ordine per impedire che il legittimo diritto a manifestare per le rivendicazioni occupazionali delle maestranze potesse degenerare fino al punto di provocare turbamenti per l’ordine e la sicurezza pubblica.
L’Arma dei Carabinieri, congiuntamente alle altre Forze di Polizia e sotto il misurato ed equilibrato coordinamento e la direzione dell’Autorità di P.S., è stata strenuamente impegnata a fronteggiare quella situazione che poteva degenerare da un momento all’altro, con conseguenze nefaste per l’ordine e la sicurezza pubblica della città.
L’efficacia dei servizi svolti, cui hanno partecipato contingenti dell’Arma di ragguardevole entità – complessivamente circa 2.000 uomini – ha scongiurato queste conseguenze ed ha favorito il buon esito delle trattative intavolate a livello centrale, che hanno potuto svolgersi in un clima di relativa normalità, o per lo meno senza l’assillo di degenerazioni di piazza.
Molto ci è costato in quei mesi in termini di impiego delle risorse, inevitabilmente sottratte a compiti di controllo del territorio, mai però venuto meno grazie allo spirito di sacrificio e di abnegazione del nostro personale che si è sobbarcato ad un aggravio di impegno e di lavoro, necessario per soddisfare entrambe le esigenze.
In conclusione del mio intervento mi rivolgo ora a voi, Ufficiali, Marescialli, Brigadieri, Appuntati e Carabinieri del Comando Provinciale di Terni.
Mi rivolgo anche ai delegati del Consiglio di Base della Rappresentanza militare qui presenti, cogliendo l’occasione per ringraziarli per la preziosa attività che svolgono occupandosi del benessere, dell’assistenza e della tutela del personale sotto il profilo della condizione e del trattamento in servizio.
Essi hanno fornito, in ogni circostanza, una preziosa ed intelligente opera di collaborazione, sempre protesa alla ricerca della soluzione migliore capace di contemperare le esigenze del personale rappresentato con quelle del servizio.
Questo altro anno in cui ho avuto il privilegio di essere alla guida del Comando Provinciale dei Carabinieri di Terni è stato particolarmente intenso, impegnativo e coinvolgente, anche se al tempo stesso ricco di soddisfazioni.
Ma le mie soddisfazioni, che devono essere poi le soddisfazioni di tutti, scaturiscono dal vostro lavoro, dalla vostra efficienza, dai vostri sacrifici.
I Comandanti – come sono solito dire sempre – brillano di luce riflessa: si illuminano se i loro collaboratori lavorano con profitto, si offuscano quando le attività non producono i risultati auspicati.
Quale vostro Comandante sono perfettamente consapevole dell’impegno che profondete nel servizio, della dedizione che dimostrate nello svolgere il vostro impegnativo compito, degli stimoli e delle motivazioni che trainano il vostro agire.
Sono consapevole dei sacrifici che fate per garantire prestazioni sempre all’altezza della situazione, sacrifici che non si ripercuotono solo sul vostro essere ma che coinvolgono anche le vostre famiglie, i vostri affetti più cari, spesso trascurati o posposti all’esigenza di dare il meglio di voi stessi nell’esercizio vostra nostra missione.
Un pensiero di particolare riconoscenza va quindi anche alle vostre famiglie, spesso costrette a rinunciare alle vostre attenzioni, che sopportano con dignità e spirito di partecipazione le rinunce cui sono costrette a sottostare.
Il nostro compito, infatti, è quello di mettere a disposizione della causa comune il meglio di noi stessi, con serietà di intenti e senso di responsabilità, cercando di trarre soddisfazione dal nostro lavoro e facendo in modo che sia proprio la gratificazione a trainare il nostro impegno, a darci la carica per far si che le nostre prestazioni siano sempre all’altezza della situazione e che i sacrifici che ne conseguono possano essere sostenuti con slancio.
Vi esorto a continuare su questa linea, con la massima integrità morale e la serietà d’intenti che vi ha sempre contraddistinto, con l’obiettivo di assicurare la pacifica convivenza delle comunità affidate alla nostra tutela, facendosi garanti della difesa dei deboli, lottando contro ogni forma di sopraffazione, profondendo ogni sforzo per aiutare e sostenere il prossimo, perseguendo il bene, opponendosi ai comportamenti devianti e contrastando con il giusto rigore chi sbaglia, ma senza mai calpestarne i diritti umani.
Sono orgoglioso di essere il vostro Comandante e sono sicuro che questo sentimento mi accompagnerà fino alla fine dal mio mandato.
VIVA L’ARMA DEI CARABINIERI
VIVA IL COMANDO PROVINCIALE DI TERNI
VIVA L’ITALIA
Segue l’elenco dei militari premiati e le motivazioni.
ENCOMIO SEMPLICE
CONFERITO DAL COMANDANTE DELLA LEGIONE CARABINIERI UMBRIA
Al Maggiore Pietro PETRONIO
Al Maresciallo Aiutante sostituto di Pubblica Sicurezza Leonardo FERRANTE
Al Brigadiere Capo Remo FANELLI
All’Appuntato Scelto Fabrizio SVOLACCHIA
ed all’Appuntato Scelto Filippo COLALELLI
del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Terni
“COMANDANTE DI NUCLEO INVESTIGATIVO DI COMANDO PROVINCIALE ED ADDETTI DELLO STESSO NUCLEO, EVIDENZIANDO ELEVATA PROFESSIONALITÀ, NON COMUNE SENSO DEL DOVERE E SPICCATA CAPACITA’ INVESTIGATIVA, PONEVANO IN ESSERE ARTICOLATA ATTIVITÀ D’INDAGINE CHE SI CONCLUDEVA CON L’ ARRESTO, SU DISPOSIZIONE DELL’ AUTORITÀ GIUDIZIARIA, DI CINQUE SOGGETTI RESPONSABILI, INSIEME AD ALTRI TRE, DEFERITI IN STATO DI LIBERTÀ, DI INDUZIONE, FAVOREGGIAMENTO E SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE MINORILE. L’OPERAZIONE SUSCITAVA IL PLAUSO DI AUTORITÀ E POPOLAZIONE, CON SIGNIFICATIVI RIFLESSI SULL’IMMAGINE DELL’ISTITUZIONE”.
Terni e Spoleto (PG), novembre 2013 – maggio 2014
ENCOMIO SEMPLICE
CONFERITO DAL COMANDANTE DELLA LEGIONE CARABINIERI UMBRIA
Al Maresciallo Aiutante sostituto di Pubblica Sicurezza Ettore BARBERA CROJO
All’Appuntato Scelto Edoardo FOSCHINI
addetti alla Stazione Carabinieri di Narni Scalo
“CON SLANCIO E SPREZZO DEL PERICOLO, NON ESITAVA AD INTRODURSI IN UN’ABITAZIONE DOVE UNA DONNA, BARRICATASI ALL’INTERNO CON PROPOSITI SUICIDI, AVEVA INGERITO FARMACI ED APERTO I RUBINETTI DEL GAS DELLA CUCINA SATURANDO I LOCALI. IL TEMPESTIVO INTERVENTO CONSENTIVA DI TRASPORTARE ALL’ ESTERNO LA PERSONA, ORMAI A RISCHIO ASFISSIA ED A SCONGIURARE PIU’ GRAVI CONSEGUENZE “.
Narni (TR), 6 maggio 2014
ENCOMIO SEMPLICE
CONFERITO DAL COMANDANTE DELLA LEGIONE
CARABINIERI LAZIO
Al Maresciallo Capo Alessandro LUMIA
Comandante della Stazione Carabinieri di Ferentillo
“ADDETTO A STAZIONE DISTACCATA, DANDO PROVA DI ELEVATA PROFESSIONALITÀ’, NOTEVOLE ACUME INVESTIGATIVO E FERMA DETERMINAZIONE, OFFRIVA DETERMINANTE CONTRIBUTO AD ARTICOLATE E PROLUNGATE INDAGINI CHE CONSENTIVANO DI IDENTIFICARE E TRARRE IN ARRESTO GLI AUTORI DI UN EFFERATO OMICIDIO”.
Viterbo e provincia, Febbraio – Maggio 2010
SEMPLICE
CONFERITO DAL COMANDANTE DELLA LEGIONE CARABINIERI UMBRIA
Al Brigadiere Gianluca MONTANUCCI
ed all’Appuntato Scelto Mario PALLESCHI
addetti all’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Terni
“ADDETTI A NUCLEO OPERATIVO E RADIOMOBILE DI COMPAGNIA CAPOLUOGO, DANDO PROVA DI ALTO SENSO DEL DOVERE E FERMA DETERMINAZIONE, INTERVENIVANO PRESSO UN EDIFICIO ALL’INTERNO DEL QUALE, A SEGUITO DI UN CROLLO, UN ANZIANO INFERMO ERA RIMASTO BLOCCATO SOTTO I DETRITI, RIUSCENDO A TRASPORTARLO IN LUOGO SICURO “.
Terni, 30 luglio 2014
ENCOMIO SEMPLICE
CONFERITO DAL COMANDANTE DELLA LEGIONE CARABINIERI UMBRIA
All’Appuntato Scelto Matteo MONTAGNOLI
ed al Carabiniere Scelto Alessandro CASTELLI
addetti alla Stazione Carabinieri di Narni Scalo
“ADDETTI A STAZIONE DISTACCATA, EVIDENZIANDO ELEVATISSIMA PROFESSIONALITÀ, NON COMUNE INIZIATIVA ED ALTISSIMO SENSO DEL DOVERE, NON ESITAVANO AD INTRODURSI ALL’INTERNO DI UN ABITAZIONE SATURA DI GAS, OVE UNA DONNA, IN PREDA AD UNA CRISI DEPRESSIVA, STAVA TENTANDO DI TOGLIERSI LA VITA. L’INTERVENTO CONSENTIVA DI SOCCORRERE LA MALCAPITATA, GIA’ PRIVA DI SENSI, SCONGIURANDO PIÙ GRAVI CONSEGUENZE “.
Narni (TR), 15 febbraio 2013.
ELOGIO
CONFERITO DAL COMANDANTE DELLA LEGIONE
CARABINIERI SICILIA
Al Tenente (ora Capitano) Dario ALLEGRETTI
Comandante della Compagnia Carabinieri di Terni
“COMANDANTE DI NUCLEO OPERATIVO DI COMPAGNIA URBANA, IN OCCASIONE DI UNA VIOLENTA ALLUVIONE CHE CAUSAVA 37 VITTIME, INNUMEREVOLI FERITI ED INGENTI DANNI, SI È COSTANTEMENTE DISTINTO PER LA SPICCATA CAPACITA’ PROFESSIONALE E LA PROFONDA DEDIZIONE PRESSO L’ORGANO PREFETTIZIO DI COORDINAMENTO, CONTRIBUENDO A GARANTIRE UNA FONDAMENTALE ED EFFICACE ATTIVITÀ DI RACCORDO CON LE ALTRE FORZE DELL’ORDINE E GLI ENTI IMPEGNATI NELLE OPERAZIONI DI SOCCORSO ED ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE”.
Giampìlieri, Scaletta Zanclea (ME) ed altre limitrofe, 1° ottobre – 30 novembre 2009.
ELOGIO
CONFERITO DAL COMANDANTE DELLA LEGIONE CARABINIERI UMBRIA
Al Luogotenente Piero PACETTI
Comandante della Stazione Carabinieri di Terni
“COMANDANTE DI STAZIONE CAPOLUOGO, EVIDENZIANDO ELEVATE CAPACITA’ PROFESSIONALI, ALTISSIMO SENSO DEL DOVERE E PERSEVERANTE IMPEGNO, FORNIVA COSTANTE E LODEVOLE COMPORTAMENTO IN SERVIZIO, SVOLGENDO, DIRIGENDO E COORDINANDO NUMEROSE ATTIVITA’ INVESTIGATIVE CONCLUSESI CON L’INDIVIDUAZIONE E L’ARRESTO DEI RESPONSABILI DI VARI DELITTI, OPERAZIONI CHE SUSCITAVANO AMPIO CONSENSO ED APPREZZAMENTO DA PARTE DELL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA E DEI SUPERIORI GERARCHICI, NONCHE’ SENTIMENTI DI STIMA E GRATITUDINE DA PARTE DELLA POPOLAZIONE”.
Terni, gennaio 2014 – maggio 2015