di Dante Freddi
Qui il Piano in formato PDF: QSV_mobilità_centro_storico
Gli interventi sulla viabilità e la sosta sortiscono sempre l’effetto che non vanno bene a nessuno.
Contro l’ambìta possibilità di poter parcheggiare l’auto sotto casa e scorrazzare con comodità per la città ci sono le migliaia di auto che ogni giorno salgono nel centro storico e che, letteralmente, “non c’entrano più”.
Il passaggio dal somaro all’auto e poi da un’auto per famiglia a una per persona maggiorenne ha reso irreversibile la necessità di comporre regole di convivenza, che proprio per essere regole comportano la mediazione di diversi interessi, anche contrapposti.
Le regole sul traffico toccano tutti indistintamente e poiché è sempre maggiore la necessità di restringere la libertà di ciascun automobilista, residente o turista che sia, la paura del cambiamento si insinua facendo presagire chissà quali catastrofi.
La città che tutti vogliono, che tutti i programmi elettorali hanno disegnato, è una città turistica e abitabile, in cui sia elevata la qualità della vita, facile la leggibilità della storia e dei monumenti , godibile la sua bellezza. Questo è il progetto comune, di visione, che richiede norme per essere realizzato.
Niente di nuovo, certo, è il principio ispiratore di quel “Progetto Orvieto” e della “Mobilità alternativa” per cui sono stati spesi miliardi di lire dalla Stato e che ora deve essere chiuso.
Finalmente, a firma politica di Andrea Vincenti, assessore, e tecnica di Vinciotti e Olivadese, funzionari, abbiamo un insieme di interventi volti a questo obiettivo. Non so se tutto sia giusto, se si dovranno operare correzioni e rivedere decisioni, come penso sia plausibile, ma almeno c’è una dignitosa idea d’insieme di come funzioneranno traffico e sosta in città.
Lo studio è accurato, c’è attenzione per gli interessi di tutti, sono previste anche mitigazioni del costo d’accesso nel centro storico per orvietani e residenti nei 12 comuni dell’area, fino al parcheggio gratuito nelle ore del passeggio e degli acquisti e nei giorni di mercato. L’assessore Vincenti ama parlare di interventi e non di Piano, termine un po’ enfatico, perché effettivamente il piano di mobilità alternativa già è stato scritto oltre trent’anni fa e sono state costruite le infrastrutture necessarie a servirlo. Ora, se ci potrà essere un dibattito sereno, sarà possibile portare Orvieto tra i centri storici eccellenti. Ci vorrà coraggio per gestire questo processo, di chi governa e di chi controlla, disponibilità verso le esigenze di ciascuno, inflessibilità nei confronti degli egoismi.
Abbiamo un metro per misurare questa classe dirigente, politica e imprenditoriale, e i cittadini che la esprimono e la sostanziano. Il risultato sarà Orvieto, bella da vivere e visitare. O no.