di Leonardo Brugiotti
SANITA’
La COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA nel seguente testo, all’Art. 32, promulga quanto segue:
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Come…”uomo del fare”, con la chiarezza e la semplicità fondamentali, quando si toccano certi argomenti, mi permetto di condividere quello che è il mio pensiero, tornando sulla applicazione dell’art. 32 della Costituzione, sempre senza mai sconfinare nell’aggressività, anche solo verbale, senza mai manifestare disprezzo o prevenzione, mantenendo il
rispetto per tutte le persone.
Una recente visita presso l’ospedale di Orvieto, mi ha fatto riflettere se in questo contesto, ed in questo momento di campagna elettorale, che determina una situazione emotiva particolarmente percettibile, sia ancora possibile garantire la sostenibilità del sistema sanitario, nel nostro plesso.
Ritengo che L’etica professionale dovrebbe dare sostegno alla buona politica, considerando che la prima azione che politici e professionisti potrebbero intraprendere sia l’analisi dei processi che avvengono all’interno di una struttura. Per ‘analisi dei processi’ si intende, ad esempio, lo studio del percorso che porta all’approvvigionamento dei materiali o quello attraverso il quale vengono prese decisioni strategiche sulle risorse, sul personale o sull’accreditamento delle strutture erogatrici.
NON C’È VERA SALUTE SENZA ‘BUONA’ POLITICA.
e la buona politica si fonda su alcune regole, che si possono sintetizzare in cinque punti, premesso che la prima azione che politici e professionisti dovrebbero intraprendere sia l’analisi dei processi che avvengono all’interno di una struttura. Per “analisi dei processi” si intende, ad esempio, lo studio del percorso che porta all’approvvigionamento dei materiali o quello attraverso il quale vengono prese decisioni strategiche sulle risorse, sul personale o sull’accreditamento delle strutture erogatrici. Per quanto sopra, ritengo che la buona politica si fondi su alcune regole, che si possono sintetizzare in cinque punti.
- Riappropriazione del ruolo di indirizzo pubblico che gli è proprio, volto a garantire un sistema sanitario e sociale capace di riconoscere e farsi carico dei bisogni dei cittadini;
- Iniziare a preoccuparsi dell’appropriatezza organiz zativa del sistema sanitario e sociale, evitando di difendere lo status quo a prescindere (come ad esempio avviene in un piccolo ospedale), e riconoscendo la necessità di un nuovo modello di comportamento;
- SIA CAPACE DI LIMITARE IL POTERE DELLE LOBBY CHE DI- FENDONO SPECIFICI INTERESSI, PIUTTOSTO CHE L’INTERESSE DELL’INTERA COLLETTIVITÀ;
- Sia capace di fare scelte di programmazione che guardino al lungo periodo, non solo al breve, anche sostenendo la ricerca;
- Sia in grado di fare investimenti in settori strategici, anche se a bassa redditività, ad esempio orientando i finanziamenti verso progetti di pre- venzione primaria sui bambini, sui bisognosi e sugli anziani, piuttosto che a investimenti tecnologici spesso inutili, dove sicuramente l’illegalità ha maggiore possibilità di
In molti territori del nostro paese, il sistema di tutela della salute si è sviluppato nel rispetto più o meno pieno delle regole di cui sopra. Ma in molti altri ha prevalso la cattiva politica, che ha utilizzato il sistema di welfare per coltivare clientele e alimentare consenso nelle scelte del personale così come nella programmazione dei servizi. Si pensi alle molte battaglie per la difesa di piccole strutture ospedaliere che a tutto rispondono tranne che ai veri bisogni di sicurezza ed efficacia delle cure, preferendo altre azioni piuttosto che la ricerca della qualità.
La cattiva politica non può garantire il buon funzionamento dei servizi sanitari e sociali, il buon uso delle enormi risorse ad essi dedicate, la scelta di buoni amministratori e l’interesse generale. Il conflitto fra cattiva politica e sistema di welfare non si è mai arrestato e, pur registrando passi in avanti rispetto alle vecchie pratiche spartitorie, presenta ancora aspetti problematici in molte realtà territoriali. Pertanto, una volta che quanto sopra sia avvenuto, l’obbiettivo e la strategia da seguire, in accordo con Claudio Ricci, la Sanità si può migliorare attraverso i seguenti punti:
- PREMIARE IL MERITO;
- EVITARE GLI SPRECHI;
- VALORIZZARE I PICCOLI OSPEDALI INTEGRANDOLI MEGLIO CON I GRANDI;
- ATTIVARE UN CENTRO UNICO DI ACQUISTI.