di Giordano Sugaroni
Con sette voti favorevoli e quattro contrari, il Consiglio Comunale di Acquapendente approva il conto esercizio finanziario 2014. L’esercizio finanziario si è chiuso con un avanzo di amministrazione di € 483.272.18. Lo stesso è vincolato per € 24.255,70 Riserva Naturale Monte Rufeno; € 180.674,11 ad eventuale debito che potrebbe sorgere in relazione ad una controversia con la Società Ecologia Viterbo srl; ad una eventuale perdita di crediti vantati nei confronti della Società Talete spa per € 75.677,46, eventuale copertura di perdite della Società Se.co.in srl in liquidazione per € 54.098.28; contributo integrativo per rifugiati politici da iscrivere in bilancio 2015 ma riscosso nell’esercizio 2014 per € 45.150,00; fondo di svalutazione crediti aventi anzianità superiore a cinque anno per € 5.404,52; fondo svalutazione crediti Tari per € 35.957,00. “Per quanto riguarda la realizzazione”, sottolinea il Sindaco Alberto Bambini, “abbiamo dovuto confrontarci sui reiterati vincoli contabili che limitano l’autonomia degli Enti locali oltre che sui tagli alle risorse che incidono sulla capacità di spesa e di investimento, tenuto conto che i trasferimenti regionali sono oramai limitati a piccolo interventi spalmati in più annualità. Questo incide profondamente sulla capacità di spesa e costringe il Comune a lievitare la leva fiscale. Ai consiglieri di minoranza che hanno espresso voto contrario ho reso noto che la normativa impone vincoli stringenti anche sull’avanzo di amministrazione con fondi vincolati e norme che incidono sulle discrezionalità delle scelte politico-amministrative. Da ultimo la presenza di una serie di complicazioni procedurali mascherate da semplificazioni, anche se in realtà trattasi di interventi di acquisizioni di entrate (Iva con split e fatturazione elettronica) con l’utilizzo dei Comuni come esattori e degli operatori comunali come incombenti decuplicati. Il Governo aiuta purtroppo le città metropolitane e non i piccoli Comuni, che sono invece la spina dorsale più efficiente dell’apparato pubblico penalizzandoli con tagli lineari a vantaggio di Enti più grandi e meno virtuosi. Infine, sulla questione appalti, l’Ente ha sempre eseguito con la massima trasparenza facendo gare anche dove era possibile l’affidamento diretto e si continuerà in questa direzione. Da tener presente, infine, che questa politica centralistica (ad esempio il mercato elettronico nella pubblica amministrazione o l’unificazione delle stazioni appaltanti) produce danni alla piccola economia locale ed irrigidisce le spese non producendo alcuni risparmio ma creando ulteriori problemi occupazionali”. La palla ora passa nelle mani dei consiglieri di minoranza Franco Ferri, Alessandro Brenci, Aldo Bedini e Sergio Iacoponi. Che durante apposita conferenza stampa presenteranno i motivi che li hanno indotti al voto negativo”.