Nati nel 1963 i giallo-neri del Gruppo Porta della Ripa (acronimo Centro bozzettista 2015 Fabrizio Nardini), hanno conquistato cinque vittorie. Datate 1971 (bozzetto Domenico Creti), 1986 e 1989 (bozzetti Paolo Rossi), 2012 e 2014 bozzetto Fabrizio Nardini ( qui accanto). Ben tre volte secondo il Gruppo nel ventunesimo secolo. Si inizia nel 2002 con bozzetto di Lavinia Sugaroni rappresentante un francobollo nel quale “Non c’è notte tanto lunga da impedire al sole di sorgere”. Nel 2009 e nel 2010 protagonista del capolavoro è Fabrizio Nardini. Con lui arrivano le citazioni del Vescovo di Nola Begnamino di Palma sulla dignità ed il rispetto dei lavoratori e quello di Isabella Allende che dà spunto per rappresentare “La mano che ci solleva e che redime dai nuovi baratri”. Nel 2007 e nel 2011 arrivano qualificanti terzi posti sempre con Fabrizio Nardini. Si parte con “La purezza della speranza che esplode in tutta la sua bellezza e ci fa rinascere” per arrivare alla risoluzione speranza-fede come forza di credere in se stessi”. 2013 fa rima con quarto posto. “La sicurezza del potere si fonda sull’insicurezza dei cittadini” come cita Leonardo Sciascia. 2003 con quinto posto. E’ tutto di Lavinia Sugaroni con la rappresentazione teatrale del miracolo del ciliegio. 2001 invece con sesto. E’ la stessa bozzettista che insieme a Cesare Goretti rappresenta “i dadi-destino da lanciare almeno una volta nella vita cercando di vincere la partita e sconfiggere il tiranno”.
Guidati dal sempre evergreen capogruppo Mario Vichi affiancato da Jacopo Santelli, anche nei quattro anni di retrovia classifica i giallo-neri migliorano l’organizzazione logistica e qualificano ulteriormente la tecnica sotto l’occhio vigile di bozzettisti del calibro di Cesare Goretti, Paolo Rossi, Roberto Sugaroni e Lavinia Sugaroni. “Di origine controllata” i messaggi. Si parte dalla Festa che rinnova l’ideale di libertà (2000), per passare alla rappresentazione del popolo oppresso dal tiranno ma restituito alla liberà dal miracolo (2004), al disegno enigmistico dell’Araba Fenice che ritorna alla vita (2005) ed infine al “Fiorire del miracolo nella coscienza, nella libertà che trasforma il pensiero in azione (2006).