Riceviamo da Carlo Emanuele Trappolino, segretario provinciale Pd Terni, e pubblichiamo.
I tre fatti di sangue accaduti a Terni nel giro di cento giorni, sebbene caratterizzati dal fattore occasionalità, hanno un unico denominatore comune: la presenza sul territorio di soggetti pericolosi.
Ha però ragione il procuratore capo Martellino quando afferma che siamo di fronte ad un fatto strano, ossia che nonostante i reati siano diminuiti, nella stessa proporzione l’insicurezza dei cittadini è aumentata.
Nessuna telecamera come nessun rinnovato allarmismo risolve di per sé un problema che esiste, ma ha due soli livelli di discussione: nazionale ed europeo. Rispettivamente dispositivi legislativi che disciplinino meglio la prevenzione dei reati e gli strumenti di espulsione e controllo del territorio verso quanti hanno precedenti penali ed il loro allontanamento per ragioni di pubblica sicurezza.
I Sindaci non possono, allo stato attuale del contesto normativo e delle risorse con le quali operano, fare fronte da soli alle istanze di sicurezza e di benessere urbano che le comunità locali pongono, a maggior ragione nei nostri territori che sono soggetti (più di altre realtà del Nord Italia che vorremmo ricordare a Salvini nessuno si permette di chiedere di ‘ripulire’ o di sfiduciarne gli amministratori) al fenomeno del pendolarismo criminale messo in atto da soggetti provenienti spesso dalla Capitale che raggiungono la città nella speranza di trovare terreno ‘fertile’ per mettere a segno furti, borseggi e tutta una serie di reati contro il patrimonio.
In questo senso, oltre alle doverosa e sentita vicinanza alla famiglia Moracci, vorremmo come Federazione Provinciale del Partito Democratico ringraziare le Forze dell’Ordine che hanno velocemente arrestato i colpevoli del barbaro atto consumatosi a Terni.
Speculare su di una disgrazia come alcune forze politiche stanno facendo in queste ore è un atteggiamento ignobile che, in modo becero, soffia sulla paura della gente per palesi ragioni di consenso alla vigilia della tornata elettorale regionale e che nulla aiuta nella costruzione di soluzioni per le nostre città, che non smettono di offrire generose risposte di civiltà e solidarietà anche quando sono messe alla prova da episodi tragici.