di associzione Val di Paglia Bene Comune
La mattina di sabato 18 aprile, abbiamo pulito le aiole e il piazzale dell’area riservata agli spettacoli viaggianti ad Orvieto Scalo. Non è un’area di pregio della nostra città e molti lettori avrebbero difficoltà ad individuarla su una mappa. Saremo stati una trentina di persone: con scope, rastrelli e carriole, ma anche con picconi e pale, abbiamo riempito decine di sacchi, almeno 5 cassonetti e accatastato rifiuti speciali. Abbiamo anche riportato alla luce le caditoie ancora affogate nel limo dell’alluvione, e abbiamo ripristinato la funzionalità di uno di quei tombini.
A tratti il lavoro è stato come uno scavo archeologico. Con la differenza che ad ogni ritrovamento non rinvenivamo tracce di civiltà remote. Batterie di auto, filtri olio motore di camion, pneumatici, cassette di plastica, peluche, bombolette spray, bottiglie, etc. etc. erano la prova tangibile dell’incoscienza con cui qualcuno si sbarazza dei rifiuti da lui stesso prodotti in luoghi che percepisce come privi di decoro urbano. Ognuno di noi poi ha saputo indicare altri luoghi che condotte irresponsabili (dal parcheggio selvaggio alla bevuta collettiva di birra con il conseguente rito della frantumazione delle bottiglie all’apposizione di filo spinato all’imbrattamento) stanno rapidamente rendendo inaccessibili, rischiosi o brutti. E che dunque avrebbero bisogno di un intervento come quello che abbiamo fatto.
L’iniziativa era stata ideata per rispondere all’esigenza di fare qualcosa di concreto, immediatamente realizzabile e proprio nelle aree pubbliche vicine alle nostre abitazioni. Ci era sembrata una riattualizzazione della corvèe, cioè della giornata di lavoro dedicata alla manutenzione di un bene pubblico. Con la novità fondamentale che non è un obbligo dei cittadini legato ad una legge feudale ma una libera scelta. Anzi, con la nostra decisione siamo noi che abbiamo indotto il Comune e la Cosp, che ringraziamo non soltanto convenzionalmente per la collaborazione, ad una corvèe: dedicare attenzioni particolari ad un’area negletta per la quale ora stiamo individuando quegli interventi che potrebbero restituirle funzionalità e qualche decoro.
L’esperienza appena fatta ci induce a pensare ad altre corvèe che stiamo già programmando. Ma ci è sembrato opportuno anche rendere pubblica la cosa perché magari con altre organizzazioni interessate si potrebbe dare sistematicità agli interventi.
Da un po’ ci impegniamo nella discussione con le istituzioni sulla riqualificazione urbanistica della città. E il Parco civico del Paglia nel suo tratto urbano dovrebbe dare organicità a questo. Le corvèe potrebbero essere un contributo, “dal basso” come va di moda dire adesso, derivante da un approccio pragmatico in vista dello stesso obbiettivo.