Riceviamo, a firma di candidati della lista “Socialisti, Riformisti, Territori per l’Umbria”, Franco Raimondo Barbabella e Monica Paparelli, e pubblichiamo.
In un comunicato dello scorso 25 febbraio a firma “Progetto dei territori” – l’iniziativa nata dall’alleanza delle liste e dei movimenti civici dell’Umbria – si annunciava la partecipazione dei soggetti aderenti alle prossime elezioni regionali. E ciò non tanto nonostante il fatto, quanto piuttosto proprio per il fatto, che non fosse stata approvata la legge elettorale da noi presentata in alternativa a quella che veniva avanti in Commissione statuto e poi votata dal Consiglio.
Quella proposta indicava nei territori il riferimento di un modello di regione diverso e rovesciato rispetto a quello in vigore: non un centralismo, ma un protagonismo diffuso per una messa in valore delle potenzialità di tutte le realtà umbre; non un restringimento della democrazia, ma il suo rafforzamento; non una difesa degli assetti esistenti, ma la loro apertura con lo sguardo sul futuro.
Noi ritenevamo e riteniamo che l’Umbria può avere una sua identità se sa rinnovarsi con coraggio, se la sua classe dirigente non proviene solo dai centri più popolosi e forti, ma si allarga in modo armonico alle espressioni delle diverse realtà. Poiché il sistema regionale cambierà e lo spazio sarà più ampio, come umbri giocheremo la partita solo se saremo più uniti in quanto tutti interessati e coinvolti.
In questa prospettiva, i territori periferici sono le punte di un dinamismo da recuperare e da esaltare. Essi sono ponti naturali verso le regioni confinanti per progetti interregionali. Dunque la nostra idea di regione resta valida e la vogliamo affermare. Per questo intendiamo darle un nuovo ruolo, anche di fronte alle varie proposte di macroregioni. Non possiamo attendere che altri scelgano per noi. E per questo saremo presenti con il nome “Territori per l’Umbria”.
In quel comunicato dicevamo “in autonomia o con possibili alleanze”. Ecco dunque le possibili alleanze, realizzate, riteniamo non a caso, con socialisti e riformisti, particolarmente sensibili fin dalle origini al ruolo protagonista delle realtà locali, quei territori che oggi con questa lista vogliamo mettere al centro di un nuovo ambizioso progetto di governo. Ciò che è stato conquistato con un lungo e impegnativo percorso a nostro avviso può essere mantenuto solo se si apre una fase di riprogettazione del futuro. Noi diamo una mano in questa direzione.